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Pensioni dopo Quota 100: si può ancora usarla. Ecco come fare. Il segreto
Pensioni dopo Quota 100: che cosa cambia dal primo gennaio del prossimo anno
Pensioni, dopo Quota 100 che cosa accade? Pensioni, che cosa succede nel 2022? Facciamo chiarezza
Il 31 dicembre di quest'anno scade il termine entro il quale i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, e i lavoratori autonomi, inclusi gli iscritti alla gestione separata, possono maturare i requisiti per accedere alla pensione con Quota 100. Secondo i dati Inps, al 31 agosto 2021, i lavoratori che hanno avuto accesso alla pensione quota 100 sono 341.128. I lavoratori dipendenti sono 273.519, di cui 166.282 del settore privato e 107.237 del settore pubblico, mentre i lavoratori autonomi sono 67.609. Il 69,3% dei beneficiari sono uomini, il 30,7% donne. L’importo lordo medio annuo è di 25.663 euro. Per il 2022 il Governo ha prorogato l’Ape Sociale e Opzione donna, introducendo quota 102 e il fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi.
Quota 100, opzione donna e Ape sociale
Fino al 31 dicembre 2021 - si legge in una lunga e dettagliata analisi sul sito https://www.altroconsumo.it/ - si può andare in pensione anticipatamente con la ormai famosa Quota 100, ovvero sommando età anagrafica e anni di contributi versati (con un minimo di 62 anni d'età e 38 di contributi).
In alternativa, ma solo per le signore, esiste Opzione donna, ovvero la possibilità per le lavoratrici di andare in pensione con 35 anni di contribuzione e 58 anni d'età (59 nel caso delle lavoratrici autonome) a patto però che la pensione venga ricalcolata con il metodo contributivo.
Infine esiste la possibilità di andare in pensione con l’Ape Sociale alla quale può accedere, però, solo chi si trova in particolari condizioni:
disoccupati con ammortizzatori sociali scaduti da più di 3 mesi;invalidi civili dal 74 per cento;chi assiste familiari conviventi entro il primo grado gravemente handicappati;chi è addetto a lavori faticosi o usuranti.Può accedere all’APE sociale chi ha compiuto i 63 anni di età ed ha almeno 30 anni di versamenti (servono 36 anni per chi svolge lavori faticosi di cui almeno 7 negli ultimi 10 anni o 6 negli ultimi 7). L’indennità - scrive sempre il sito https://www.altroconsumo.it/ - è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione ma non può, in ogni caso, superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro; non è soggetta, infine, a rivalutazione ed è erogata per 12 mesi all’anno.
Lavori gravosi: ecco quali sono
operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici;conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;conciatori di pelli e di pellicce;conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;conduttori di mezzi pesanti e camion;personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido;facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
Cosa succederà dal primo gennaio 2022
Nella Legga di Bilancio il Governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 l’Ape Sociale e Opzione Donna, ha istituito Quota 102 e il Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese, vediamo più da vicino queste misure.
Quota 102
Quota 102 è la novità di questa Finanziaria. La misura varrà solo per il prossimo anno perché l’intenzione del Governo è di discutere un riordino del settore con le forze sociali. In concreto prevede la possibilità di andare in pensione se entro il 31 dicembre 2022 si raggiungono i 64 anni di età anagrafica e i 38 anni di anzianità contributiva. 102 è infatti la somma di età anagrafica ed età contributiva. Rispetto a quota 100, quindi, vengono richiesti due anni in più di età anagrafica.
A quanto ammonterà la pensione erogata con Quota 102? Si tratta sempre di una pensione anticipata, per cui la pensione è ancora più bassa di quella di vecchiaia – che già di suo è scarna. Questo non perché ci sono delle penalizzazioni dirette sull’assegno, ma è conseguenza del metodo utilizzato per il calcolo delle pensioni. Se si sfrutta la “quota 102” si va in pensione prima, per cui si versano meno contributi. Inoltre, i contributi versati si rivalutano per meno anni. Questo porta ad avere un “tesoretto” contributivo più basso. E non è tutto. Questo “tesoretto” deve essere, infine, diviso per un numero più grande (è il cosiddetto coefficiente di trasformazione delle pensioni), perché andando in pensione prima, quest’ultima dovrà essere pagata per più anni. Il risultato di questi tre elementi messi insieme è di una pensione pubblica più bassa rispetto a quella di vecchiaia.
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