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Prodi avverte il governo: "Il Mes va preso. L'Europa sul Recovery non aspetta"

L'ex premier striglia l'Esecutivo: "Niente rimpasti, una crisi adesso è impensabile"

Prodi avverte il governo: "Il Mes va preso. L'Europa sul Recovery non aspetta"

Il governo litiga su tutto e sul Mes rischia addirittura di saltare. Dall'ex premier Romano Prodi arriva un chiaro avvertimento. "Il Mes per la sanità - spiega Prodi a Repubblica - va preso, con o senza riforma. Quelle dei politici mi sembrano tattiche senza un vero contenuto. Il Paese non può permettersi una crisi di governo oggi. C’è Next Generation Ue, un progetto di enormi dimensioni e di drammatica urgenza. C’è forse un altro governo disponibile a interagire in modo efficace con l’Europa? Una crisi politica in questo momento non è immaginabile. Anche Ursula von der Leyen pochi giorni fa ha detto che aspettano dall’Italia le riforme e le decisioni per lo sviluppo. Una frase che riflette i timori che ci sono tra i funzionari di Bruxelles nei confronti dell’Italia. L’Europa verificherà e controllerà come vengono spesi i soldi dei suoi cittadini. Perciò chiede progetti seri e concreti".

Prodi ha le idee chiare anche sulla cabina di regia italiana per gestire i soldi del Recovery Fund. "Trecento persone? Non si saprebbe neppure dove metterle! Anche se molti dovranno contribuire a costruire progetti coerenti.Io ho in mente qualcosa di simile a quello che è avvenuto in Francia dove Macron, assieme al primo ministro, ha assunto su di sé la responsabilità, usando come braccio operativo l’ufficio del piano. Tradotto in italiano, penso che la decisione finale per il Next Generation Ue debba essere in capo al premier affiancato dai ministri economici Gualtieri e Patuanelli, con Amendola a fare da tramite e collegamento con Bruxelles. Certo, dovranno servirsi di un gruppo di persone di alta competenza che affianchi il lavoro del Cipe e delle diverse burocrazie, operando naturalmente in rapporto con le Regioni e i sindacati. Ma la decisione finale non può che essere al massimo livello politico".