Rai, "Foa lavora per Berlusconi, passa. Che errore se torna il Nazareno..."
Rai, intervista di Affaritaliani.it ad Alessandro Morelli, responsabile Comunicazione della Lega
Forza Italia ha ufficializzato il no a Marcello Foa alla presidenza della Rai. Che cosa succede ora? Confermate il nome di Foa come ha scritto Affaritaliani.it (clicca qui)?
"Foa è la persona migliore in questa fase storica e culturale per rilanciare un'azienda ferma come la Rai. Sì, riconfermiamo il nome di Foa".
E se non passa in Vigilanza, visto che servono i due terzi dei voti?
"Non ho ragioni per pensare che tutti quanti non vogliano fare uno sforzo di ragionevolezza per trovare un punto di equilibrio su un nome così vincente. Sono convinto che Foa passerà".
Ma è difficile che Forza Italia torni indietro dopo che Tajani, vicepresidente del partito, è stato così esplicito...
"Come è difficile che la Lega si smentisca".
Se Forza Italia somma i suoi voti a quelli del Pd rinasce il Patto del Nazareno?
"Mi auguro che non sia così. Non credo proprio che ci siano né ragioni politiche né tattiche. Il Patto del Nazareno è stato l'inizio della fine sia per Renzi sia per Berlusconi e mi sembrerebbe illogico commettere un errore simile. In più ricordo che ci sono amministrazioni regionali e comunali che governiamo alla grande con Forza Italia. E il Nazareno bis sarebbe quantomeno incomprensibile a noi ma soprattutto agli elettori che hanno sostenuto con forza il Centrodestra, sia a livello nazionale, che regionale e comunale".
Insomma, il Centrodestra è davvero a rischio...
"No, perché mi auguro che Forza Italia non faccia un errore simile nei confronti dell'elettorato che, come dimostrano tutti i sondaggi, in questa fase sostiene con forza un cambio culturale anche in Rai, visto che oltre il 50% appoggia un modello differente rispetto a quello del passato, ovvero del Pd, sia dal punto di vista politico, sia da quello sociale e culturale".
Forza Italia dice che è un problema di metodo e non della persona di Foa, perché non sono stati consultati...
"Può anche esserci stato un problema di metodo, ma, francamente, io per primo non avrei mai immaginato che un uomo dello spessore culturale di Foa, che proviene dalla scuola di Indro Montanelli ed è cresciuto nell'area politica del Centrodestra con grandi contatti con Forza Italia, potesse essere maldigerito dal signor Tajani. Evidentemente ci sono questioni non risolte che toccherà ai leader sbrogliare".
Potrebbe esserci un vertice Salvini-Berlusconi sulla Rai prima di mercoledì?
"Mi auguro che non ce ne sia bisogno. Non vedo la necessità di arrivare a Salvini e Berlusconi, è un non problema. Foa fa parte della cultura politica che sia noi sia Forza Italia rappresentiamo da tanti anni. Non solo, Foa è un leader indipendente che da anni lavora in Svizzera lontano dalle logiche partitiche che hanno gestito in questi anni la Rai. E ricordo che Foa collabora con Il Giornale della famiglia Berlusconi... Ed è quindi bizzarro che proprio Berlusconi voglia mettere a repentaglio una storia culturale e politica di questo genere".
Il no a Foa di Forza Italia è quindi strumentale. C'è il sospetto che nasconda altro...
"Noi siamo sempre stati corretti anche quando Berlusconi ha accettato di dare la possibilità di far nascere il governo del Cambiamento. Il presidente della Commissione di Vigilanza, Barachini, è un uomo di equilibrio che noi abbiamo sostenuto con grande favore. Siamo in una fase nella quale i 5 Stelle sono maggiormente sensibili alle aziende private ed è quindi possibile che le antenne dell'azienda Mediaset siano più alzate del solito. Noi come forza politica, da sempre, abbiamo ragionato e agito con grande equilibrio per valorizzare il servizio pubblico nel rispetto della legittima azione dei privati. Sarebbe non oculato non tenere conto di tutto questo".
Quindi Mediaset e Forza Italia possono stare tranquilli perché garantisce la Lega...
"Non dobbiamo dire ‘state tranquilli' perché da sempre siamo equilibrati e lavoriamo per favorire il servizio pubblico in Rai, che è stato dimenticato a favore del renzismo spinto, in un contesto in cui anche i privati legittimamente forniscono un servizio gratuito ai cittadini. Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno. Altri dimostrino di aver capito il nostro equilibrio ponderato e ragionevole che lavora nell'interesse del servizio pubblico ma anche di quello delle aziende private, che legittimamente fanno il loro mestiere. Sia piccole sia grandi".