Politica

Rai, "nomine entro fine mese. I 5 Stelle hanno già avuto Salini". Intervista

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Rai/ Alessandro Morelli, responsabile Comunicazione della Lega, ad Affaritaliani.it


Presi come sono dal Def e dalla manovra, dal botta e risposta continuo con l'Europa, dallo spread e dalle tensioni sui mercati finanziari, Matteo Salvini e Luigi Di Maio - i due vicepremier tuttofare - stanno cercando di trovare il tempo per discutere e decidere anche sulle nomine della Rai. Ma che cosa sta succedendo ai piani alti della televisione pubblica? Affaritaliani.it lo ha chiesto ad Alessandro Morelli, responsabile Comunicazione della Lega.
 

Alessandro Morelli ape
                                         Alessandro Morelli

Ormai il presidente della Rai c'è da molti giorni, ma le nomine? Che cosa sta succedendo?
"Succede che in tempi giustamente rapidi il cda e il direttore generale troveranno le persone giuste e coerenti con gli obiettivi che abbiamo rispetto al rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo".

Visto il panorama delle televisioni italiane, forse il governo avrebbe bisogno di un'informazione più equilibrata...
"Non siamo noi ad avere bisogno di un'informazione equilibrata da parte del servizio pubblico, che non lo è più, ma sono gli italiani ad avere questa necessità. Detto questo, a me basta avere una Rai che dica la verità, nulla di più e nulla di meno. Esattamente come, seguendo la lezione di Giorgetti, ho la fotografia di Renzi sulla scrivania, alla quale ho aggiunto quella della Boschi, allo stesso modo ho perfettamente chiara la lezione che se si continua a invadere di propaganda le televisioni e le menti degli italiani, alla fine quella propaganda torna indietro come boomerang. Le persone il 4 marzo, malgrado il fatto che siano state vittime della propoganda filo-immigrazionista della Rai e di tutte le altre televisioni, quando sono scese per strada si sono rese conto che quella non era la verità e hanno votato per chi questa immigrazione clandestina l'ha voluta fermare".

La Rai è lo specchio del potere e anticipa gli equilibri politici. Ora la maggioranza è Lega - M5S e non più Pd, quindi...
"Diciamo che a questo giro la Rai non anticipa gli equilibri politici, ma li posticipa. Il problema è che Renzi e il giglio magico hanno letteralmente occupato la Rai e, quindi, è chiaro che un percorso di recupero del servizio pubblico è difficile, ma abbiamo tutte le intenzioni di intraprenderlo".

I tempi per le nomine dei direttori dei Tg? Entro fine ottobre?
"Sì, mi auguro che entro fine mese tutto sia sistemato, ma non perché ci sia un nostro interesse primario. L'interesse primario è quello degli italiani che pagano il canone".

Visto lo spread, la Ue e il possibile downgrade delle agenzie di rating, il governo rischia di andare a casa prima delle nomine Rai...
"Impossibile".

Perché?
"Questo governo è stato voluto dagli italiani e quindi una cosa del genere in questa fase, senza grossi scossoni all'interno dell'ambito governativo, sarebbe piuttosto grave".

Se lo spread parte al rialzo dopo le agenzie di rating magari arriva un altro Monti...
"Penso che gli italiani a un'ipotesi di questo genere reagirebbero molto male. Sarebbe l'ennesimo governo tecnico che non rispecchierebbe la volontà del Paese. Noi abbiamo partecipato a una campagna elettorale facendo delle proposte chiare - stop all'immigrazione clandestina, cancellazione della Legge Fornero, Flat Tax e altro - e voglio vedere come fanno a trovare un altro partito che riesce a portare a casa questi risultati".

Giovanni Floris al Tg1? C'è l'accordo Lega - M5S?
"No, per quanto riguarda la Lega ci poniamo degli obiettivi e le persone le valuteranno il cda e l'amminstratore delegato. I nostri obiettivi sono quelli della promozione in ogni occasione delle sedi regionali e dei centri di produzione che in questi anni hanno vissuto ai confini dell'impero. Questo è l'obiettivo primario, poi ci sono i telegiornali dove occorre ristabilire quella necessità di servizio pubblico che sia oggettivo e che dia voce a tutte le voci e non le cancelli come è accaduto durante il periodo renziano".

Mentana piace come direttore...
"Magari ci fossero direttori del suo livello a disposizione del servizio pubblico. C'è il piccolo problema che per il servizio pubblico sono stati fissati dei tetti di stipendi che magari, in rapporto a editori privati, sono sicuramente più bassi".

Quindi bene Mentana ma da Cairo ha uno stipendio più alto...
"Non lo so, però è probabile. Detto questo, magari ci fossero anche altri direttori e giornalisti dell'esperienza di Mentana che si vogliono mettere a disposizione del Paese per il servizio pubblico".

Lo schema è Tg1 al M5S, Tg2 alla Lega e Tg3 al Pd?
"Non esiste nessuno schema. L'unica certezza è che oggi il direttore generale Salini è stato indicato dai 5 Stelle".

E le nomine non le fanno solo loro...
"No, no, no. Diciamo che la prima nomina è stata su proposta dei 5 Stelle, quindi...".

La Rai dovrà investire anche sulle radio...
"Sono sicuramente delle testate da rilanciare perché purtroppo in questi anni, di fronte ad una enorme crescita di alcuni editori privati, anche in termini di ascolti, le reti radio della Rai hanno perso pubblico. Sono assolutamente convinto che le capacità professionali e le possibilità tecniche che la radio Rai ha possano farla tornare la prima fra tutte le radio in Italia".

E il sito internet?
"Noi ci siamo fissati alcuni obiettivi: il primo è quello delle sedi regionali e dei centri di produzione da rilanciare, il secondo riguarda la radio e il potenziamento e la riacquisizione di posizioni rispetto all'ascolto dei privati che stanno facendo acquisizioni, poi c'è sicuramente il tema del web sul quale daremo indicazione di investire. Non dobbiamo pensare al web come a Star Trek, qualcosa che arriverà, visto che è già nelle nostre case e sta diventando assolutamente usuale per tutti i cittadini. E sicuramente la Rai su questo punto è rimasta molto indietro, forse perché alcuni competitor italiani privati sul web non hanno puntato ad uno sviluppo molto intelligente".

La Lega tratta sulla Rai come componente del Centrodestra, visto che Forza Italia ha votato Foa, o da sola?
"Dialoghiamo con tutti da sempre. Il caso Foa si è risolto bene soprattutto per la reazione che il popolo di Centrodestra e di Forza Italia ha avuto più che per le scelte dei leader. Detto questo, noi parliamo con tutti e siamo aperti a ragionare con tutti. La Rai servizio pubblico deve essere la voce delle mille voci, non come con Renzi e il Pd".

Insomma, parlate come Lega e non come Centrodestra...
"In questo caso c'è la Lega, punto. Che cercherà di portare i tre/quattro punti che sono all'interno della nostra storia".