Politica
Rai/ Renzusconiani bocciano Foa. Successo per il Pd che ha sempre lottizato
Rai, le denunce del Pd non sono credibili perché...
Per Sergio Mattarella, interventista anti-Salvini, è una forzatura che Foa, consigliere anziano, guidi la Rai. È, invece, del tutto normale che un dipendente di Mediaset, azienda concorrente della Rai, presieda la commissione di Vigilanza sull'aziendona di viale Mazzini!
Il niet dei forzisti, in commissione di Vigilanza, alla presidenza della Rai a Marcello Foa, stimato ex redattore-capo de "Il Giornale" di Paolo Berlusconi, ha fatto esultare Martina e Renzi. Consentirà, infatti, ai direttori, nominati dall'ex leader del Pd, di continuare a controllare l'informazione di reti e Tg. E non bloccherá il declino di Forza Italia. Anzi, secondo Claudio Borghi, deputato della Lega, "non un solo elettore di centrodestra potrà capire questa scelta. Hanno accettato, negli anni, ogni tipo di sinistro, ma Foa no".
Nonno B. ha anteposto la tutela degli interessi, personali delle sue aziende, a quelle del Paese. Ma il governo del cambiamento non può presentarsi con il cappello in mano davanti ai detentori degli interessi finanziari, editoriali, edilizi e assicurativi. Avanti con il rinnovamento ! Anche in RAI !
Una classe dirigente, come quella del PD, che usa toni da apocalisse sulla lottizzazione della Rai-dopo che, quando era al governo, ha lottizzato anche la coda del cavallo di viale Mazzini-è destinata a perdere per altri 20 anni.
E non ha torto il commentatore e saggista di destra, Pietrangelo Buttafuoco, molto severo con "l'eterno suicidio della destra in Rai", dove la destra non vuole la destra.
Le prospettive, delineate dallo scrittore catanese, sono tutt'altro che rosee : "Nella Rai peserà l'inettitudine, profusa, negli anni di AN, nella stanza dei bottoni, quando, concentrati sulle marchette, sul minutaggio dei notiziari, o sui favori alle fidanzate, si facevano passare sotto il naso la ciccia vera : gli appaltoni esterni, lo strapotere degli agenti e i convenevoli di non belligeranza tra la buona società dei post-veltroniani e dei berluscones, oggi cristallizzatisi nella invincibile rete di relazioni della Terrazza romana".
Pietro Mancini