Politica
Di Maio: 'Nessun cambio di regia. Task force Recovery? Coinvolti i ministri'
Il Ministro degli Esteri, non crede che sia possibile un rimpasto. E su i pescatori liberati in Libia ammette: "Abbiamo riallacciato i rapporti con Haftar"
Luigi Di Maio :" Per la Task force i ministri vanno coinvolti direttamente"
Sul tema della task force il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "è stato chiaro sin dall'inizio con noi: 'Questa è solo una bozza di cui discutere'. Ha subito aperto al confronto". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'intervista al 'Fatto Quotidiano'. "A mio avviso - ha aggiunto Di Maio - i ministeri vanno coinvolti direttamente, perché sono quelli che conoscono meglio i dossier. La 'macchina' non deve avere la sensazione che la cabina di regia sia composta da invasori che non vogliono coinvolgerla nella gestione del Recovery Fund"
"Reimpasto? Le crisi si sa come iniziano ma non come finiscono"
"Alcuni continuano a parlare di rimpasto, ma quando si apre una crisi si sa come inizia, ma non si può sapere come finirà. E l'esito potrebbe essere quello di andare al voto". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Sulla possibilità di andare alle urne, Di MAIO ha sottolineato che la decisione spetta al presidente della Repubblica. "Dopodiché sento parlare di rimpasto controllato, ma non c'è nulla di controllato quando si aprono processi del genere. Qualsiasi azione per provare a rimuovere Giuseppe Conte porterebbe alle urne", ha affermato il titolare della Farnesina. "Ho notato che nelle ultime ore Italia Viva sta usando toni diversi, responsabili. E comunque non vedo maggioranze diverse", ha aggiunto.
"Per il rilascio dei pescatori abbiamo riallacciato i rapporti con Haftar"
"Noi con Haftar abbiamo sempre parlato, nell'ultimo anno lo abbiamo visto nove volte. Ma da tre mesi le nostre relazioni erano interrotte. Per liberare i pescatori ci aveva chiesto il rilascio di quattro scafisti, richiesta impossibile da esaudire. In cambio della liberazione dei nostri cittadini abbiamo riallacciato i rapporti con lui". Lo ha dichiarato nell'intervista il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a proposito della missione a Bengasi insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ottenere il rilascio dei pescatori fermati in Libia. Sul caso di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna recluso in Egitto, Di MAIO ha sottolineato che il 25 gennaio, nell'anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, "ci sarà un Consiglio degli affari europei in cui chiederemo a tutti i Paesi di prendere posizione, sia per Regeni sia per Zaki. Ma voglio ribadire che il ministero lavora necessariamente in silenzio, e che abbiamo riportato a casa tutti gli italiani rapiti all'estero. Attualmente lavoriamo ai casi di Regeni, Zaki e di Chico Forti. E non ci fermeremo".