Referendum, Centrodestra a pezzi dopo il voto di domenica
Referendum, effetti devastanti sul Centrodestra. Sia che il vinca il Sì, sia che prevalga il No
"Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di lasciare la politica. Non se ne parla nemmeno". Uno dei massimi dirigenti di Forza Italia, parlando con Affaritaliani.it, esclude categoricamente che l'ex Cavaliere possa davvero abbandonare la vita pubblica dopo il referendum di domenica prossima. Quella frase sull'eventuale addio, spiegano fonti azzurre, erano legate alla "confusione" pre-voto tra il No ufficiale e il Sì di Mediaset-Fininvest e di molti fondatori di Forza Italia come Marcello Pera e Antonio Martino.
Nessun progetto, dunque, di lasciare la politica. Ma che cosa succederà nel Centrodestra dopo il 4 dicembre? "Se vince il Sì si sfascia tutto. Impossibile stare insieme, inizeranno guerre intestine e liti sia nel partito sia tra alleati", spiegano fonti azzurri. In pratica il successo di Renzi aprirebbe le porte all'implosione di Forza Italia e dell'attuale Centrodestra con conseguenze anche sulle giunte regionali della Lombardia, del Veneto e della Liguria (altro che la caduta di Bitonci a Padova).
E' evidente che Salvini e la Meloni attaccherebbero a testa bassa Berlusconi, reo di non essersi impegnato abbastanza per spingere il No. Nel mirino di Lega e Fratelli d'Italia anche e soprattutto le "filo-renziane" tv del Biscione. E se invece vincesse il No e la riforma venisse bocciata? Comunque nel Centrodestra non scoppierebbe la pace. Berlusconi sogna il ritorno in campo come candidato premier (in attesa ovviamente del pronunciamento della Corte Ue) e mai e poi - assicurano i suoi - accetterebbe di partecipare a primarie di coalizione per la premiership con Salvini, la Meloni e altri. "Silvio è Silvio, figuriamoci", afferma un azzurro di vecchia data.
Ma allo stesso tempo né il segretario leghista né la leader di Fratelli d'Italia darebbe il loro ok alla ricandidatura dell'ex Cav senza legittimazione popolare. "I tempi sono cambiati e lo devono capire anche ad Arcore", taglia corto un colonnello di Via Bellerio, interpretando anche il pensiero dell'entourage della Meloni e di Raffaele Fitto. Non solo. Nemmeno in Forza Italia questa volta sarebbe tutti così pronti ad accettare acriticamente il ritorno in campo di Berlusconi. Giovanni Toti, ad esempio, difficilmente metterebbe da parte l'asse con Lega e Fdi per tornare all'ovile dell'ex Cav. Ed è così che il Centrodestra vive l'attesa per la domenica dello scrutinio quasi come se fosse la quiete prima della tempesta. Perché comunque finisca, anche se vincerà il No, difficilmente Berlusconi, Salvini e la Meloni resteranno insieme.