Regionali 2018: Bersani, lavoriamo per intesa col Pd in Lazio e Lombardia
Regionali 2018, Liberi e Uguali si spacca
"Proviamo a trovare un'intesa in Lazio e Lombardia". Per sostenere Nicola Zingaretti e aprire un confronto sul programma anche con Giorgio Gori. È la linea tracciata dai leader di Liberi e uguali, Pier Luigi Bersani e il governatore toscano Enrico Rossi, sul tema delle alleanze fra sinistra e Pd alle prossime regionali, raccogliendo l'appello dei padri nobili del Pd - da Prodi a Veltroni - pubblicato dal quotidiano la Repubblica.
Con Zingaretti, ammette Bersani conversando con i cronisti in Transatlantico, la strada di un accordo è meno complicata di quella con Gori. Comunque, avverte, "non ha senso fare ammucchiate contro la destra, operazioni di ceto politico. Serve una proposta chiara di sinistra di governo, alternativa alla destra. Altrimenti i cittadini non ce li portiamo a votare. Vediamo che succede nelle prossime ore".
"Con Gori in Lombardia è opportuno aprire un confronto sul programma, perché rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan Gori, ma si deve cambiare idee e politiche - afferma Rossi su Facebook - Nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perché dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri".
Lo stesso Gori lancia un appello a Pietro Grasso, leader di Leu. E commentando le parole del presidente del Senato, che questa mattina ad Agorà aveva fatto intendere che se fosse dipeso solo da lui avrebbe già preso una decisione, dice ai microfoni di Radio1: "Io lo interpreto in questo modo: se fosse per lui sarebbe un Sì. Io credo che se l'alleanza è possibile in Lazio allora lo è anche in Lombardia, dove da 23 anni governa il centro-destra".
"Si vince sulla discontinuità e non sul frontismo - tiene a precisare Paolo Cento, responsabile enti locali di Sinistra Italiana - Per questo il confronto anche nel Lazio su questi temi deve essere vero e se serve anche ruvido, prima di arrivare ad una decisione". Mentre il segretario di Si Nicola Fratoianni chiude la porta a qualsiasi intesa su Gori: "Io domani parteciperò all'assemblea di Leu in Lombardia per indicare il candidato di Liberi e Uguali alla regione". E aggiunge: "Leggo appelli alla responsabilità di diverse personalità oggi ma non bastano, qui il punto è il giudizio di merito, il giudizio politico".
"Siamo un progetto politico plurale - taglia corto Grasso - è normale che ci siano posizioni diverse. Abbiamo concordato di ascoltare le indicazioni del territorio, domani (venerdì 12 gennaio, ndr) ci saranno le assemblee sia in Lombardia che nel Lazio, poi prenderemo una decisione".