Politica
Regionali, Caporetto di Salvini&C. Voto che rafforza e premia Conte
Due considerazioni a caldo, dopo i risultati del referendum e delle elezioni Regionali, e in attesa dei verdetti di oggi per i Sindaci. Tutta questa ondata di populismo, tutta questa sicurezza del trio Salvini, Meloni, Tajani è finita in un niente di fatto, un po' come quando da bambinI si scartava il Boero appena comprato in una Drogheria sotto casa e si trovava la scritta: "Questa volta non hai vinto, ritenta: sarai più fortunato", e si mormorava sempre: "Ma che sfiga! Meritavo io di vincere!".
Ecco, quell'ondata distruttiva che secondo il centrodestra doveva travolgere il Governo, il Maverik lanciato al cuore del potere, il soffio sul mazzo di carte che sparpagliava a terra il nemico giallo-rosso, non solo non si è vista, ma proprio non si è sentito nemmeno un alito di vento.
Il Referendum tanto caro a Di Maio per il taglio dei Parlamentari ha ottenuto un tripudio di "sì", e di sponda ha anche ridicolizzato Renzi (nel caso fosse necessario farlo), che proprio per un referendum sbagliato ha dovuto pendere bagagli e burattini e ritornarsene dritto a casa. Ma oggi questo 70% di "sì", ha fatto vacillare tutto il tendone del circo del centrodestra, quasi fino a scoperchiarlo, perchè ora il centrodestra si deve accontentare di un tristissimo pareggio per la conquista delle Regioni.
Quella che doveva essere la presa della Bastiglia si è trasformata di fatto in una Caporetto deludente. D'altra parte Salvini era già crollato a luglio dell'anno scorso, dal bancone del Papeete, quando tra uno Spritz e un Cubalibre, e l'ascolto di reggaeton in cuffia, ha sbottato dicendo: "Basta, me ne vado, dopo di me il diluvio, datemi tutti i poteri".
Ma non c'è stato nessun diluvio, soltanto grandine: ma su di lui però. Infatti la sua uscita dal Governo in stile "Capitan America", lo ha squalificato invece di premiarlo. Perchè a parte i suoi fedelissimi, i sempiterni ghiotti dell'acqua santa di Pontida, tutti gli altri hanno capito che proprio per colpa del capitano, Zingaretti è resuscitato ed è uscito dall'oltretomba, e si è addirittura intrufolato al Governo prendendone possesso pieno, seppur con Di Maio si intende; ma che subito dopo ha però perso la leadership dei M5S, ed è finito al Ministero degli Esteri. Ma alla fine, oggi, Zingaretti e Di Maio, seppur con tutte quelle contraddizioni da armata Brancaleone, hanno dimostrato qualcosa a tutti quanti: Di Maio ha vinto con il suo amato referendum, e le mura del fortino di Zingaretti hanno respinto le bordate del centrodestra, fiacche, e senza nemmeno troppa fatica.
No, oggi non si è proprio vista la calata degli Unni Padani, ma proprio per niente; e piuttosto si è visto il contrario: un centrodestra che ne è uscito suonato, confuso e stordito. Ma la cosa peggiore è che la realtà, sancita proprio da questo risultato schiacciante, è che di elezioni anticipate non se ne potrà parlare più per un bel pezzo, perchè quello che doveva essere il colpo di grazia al Governo, si è rivelato essere invece il fiasco di una classe politica che non ha fatto i conti con il buon senso, quello che a tanti italiani invece pare che sia rimasto.
E l'amato/odiato Conte come l'ha presa? Tutto sommato bene, non ha fatto proclami pleonatisci di vittoria, e come nella sua natura snob e borghese è rimasto imperturbabile, senza eccessi e senza esuberanze ridicole. Non dimentichiamo che Conte è quello che ha permesso al nostro paese di salvarci dal Covid, nonostante tutti gli errori commessi prima, durante e dopo la Pandemia, e pur nonostante tutte le incongruenze e le numerose scivolate.
Ma se non era per lui oggi saremmo come Francia, Spagna, Germania, Israele e tutti gli altri paesi che dopo il lock-down hanno riaperto tutto quanto, alla grande, come se fosse tutto finito, per poi ritrovarsi, oggi, peggio dell'8 Marzo. Ma in questa trappola Conte non c'è cascato, e grazie a lui oggi, che piaccia o meno, che si capisca o meno, siamo l'unico paese Europeo, il solo paese Europeo, che non sta facendo i conti con una seconda ondata di contagi peggiore della prima.
Insomma, stasera Di Maio festeggia, Zingaretti si sfrega le mani, Conte sorride, e Salvini e la Meloni (che se malauguratamente fossero stati al governo all'8 Marzo scorso, adesso probabilmente saremmo messi peggio che in India) rosicano, ma devono fare finta di avere vinto qualcosa anche loro, perchè in fondo hanno solo scartato il Boero sbagliato, nella Drogheria sbagliata, e possono mormorare: "Ma che sfiga, me lo meritavo io di vincere!".