Politica
Renzi-Mattarella, per uscire dall'impasse si punti alle convergenze parallele

È singolare che chi ha votato, per conservare la Costituzione, ora gridi allo scandalo per il varo del nuovo (?) governo. Avete voluto la bicicletta ?... Le parole di congedo di Matteo Renzi da Palazzo Chigi ? Sincere. E i "rosiconi" ricordino : le dimissioni non erano dovute. Aveva ancora la maggioranza, in Parlamento e nel PD. Ci farebbe piacere sapere se Ferruccio de Bortoli, che definì Renzi un "maleducatone di successo", non ritenga scortese, oltre che sterile, la decisione dei capi del M5S e della Lega Nord, Grillo e Salvini, di disertare gli incontri al Colle e alla Camera con Gentiloni.
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il premier uscente, Matteo Renzi, e Paolo Gentiloni, incaricato di formare il nuovo governo, sono esponenti politici provenienti dalla vecchia Dc e dal partito di Francesco Rutelli, nelle cui fila confluì la maggioranza degli ex dirigenti dello scudo crociato, dopo la slavina di Tangentopoli. Larga parte dell'elettorato ex dc ha votato per il partito, fondato nel 1994 da Silvio Berlusconi, Forza Italia che, nel Parlamento europeo, ha aderito al PPE, la formazione dei cattolici impegnati in politica.
Un ex dirigente forzista è il ministro don Angelino Alfano, NCD, in passato segretario del movimento giovanile della DC di Agrigento. Pur escludendo il varo di un esecutivo di "larghe intese", i leader del PD e della maggioranza potrebbero puntare, insistendo con Berlusconi, alle "convergenze parallele" con Forza Italia,. Si tratta di un'espressione, storicamente, attribuita ad Aldo Moro (1916-1978) che, verosimilmente, trasse origine da un discorso, pronunciato dallo statista pugliese, nell'ambito del congresso di Firenze della Democrazia Cristiana, nel 1959, inerente alla politica delle alleanze. La frase di Moro si riferiva alla collaborazione del suo partito con il PSI di Pietro Nenni (1891-1980) che, dal 1956, dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria, portò avanti una linea autonomista, distaccandosi, nettamente, dal PCI di Palmiro Togliatti (1893-1964).
L'espressione "convergenze parallele" fu presente nel linguaggio politico per tutti gli anni 60, e soprattutto 70, del 1900, in primis per descrivere il processo di avvicinamento tra la DC di Moro e il PCI di Enrico Berlinguer (1922-1984), sfociato, nel 1978, nel "compromesso storico", accantonato dopo il sequestro e lo spietato assassinio, da parte delle BR, del Presidente del partito di maggioranza relativa. Al "compromesso storico" fu dedicato un libro dal titolo Berlinguer e il Professore. Si scoprì che l'autore del volume, non firmato, e tra i primi romanzi fantapolitici, pubblicati in Italia, era un noto, ironico e apprezzato editorialista del "Corriere della Sera", Gianfranco Piazzesi (1923-2001), amico e corregionale di Indro Montanelli (1909-2001). Toscano come Matteo Renzi e Maria Elena Boschi...
Pietro Mancini