Tasse, sorpresa? Macché. Quest'anno nessuna riduzione. Insight
Si sa che a Matteo Renzi piace la politica degli annunci. Tanto che le opposizioni (e non solo) gli contestano spesso le sue "sparate" che puntualmente poi non si realizzano. In questi giorni, complice anche l'avvicinarsi delle scadenze elettorali (Comunali e referendum), si fa un gran parlare di riduzione delle tasse. Quantomeno di un ulteriore taglio. Addirittura c'è chi ipotizza una "sopresa" sul fronte del Fisco, legandola alla necessità del presidente del Consiglio di recuperare nei sondaggi in vista delle Amministrative di giugno ma soprattutto del referendum costituzionale di ottobre. Che cosa bolla in pentola? Qual è questa "sopresa" di cui si vocifera?
"Nulla, semplicemente nulla", spiega ad Affaritaliani.it uno dei consiglieri economici di Renzi. Tolto il fumo, insomma, si scopre che non c'è nessun arrosto. D'altronde, la battaglia con l'Europa per una maggiore flessibilità è ben lontana dall'essere vinta e i segnali sul Pil, nonostante il ritorno del segno più nel 2015, restano preoccupanti. Quindi si torna ai punti fermi e noti: la riduzione dal primo gennaio 2017 di quattro punti dell'Ires e, nel 2018, la partenza dei nuovi scaglioni dell'Irpef. Il possibile anticipo del capitolo Iperf al 2017, come ipotizzato qualche giorno fa ad Affaritaliani.it dal vice-ministro dell'Economia Enrico Morando, non trova alcuna conferma a Palazzo Chigi e nell'entourage del premier. Quindi, al di là degli annunci, delle ipotesi e dei desiderata, quest'anno non accadrà nulla di nuovo sul fronte del taglio delle tasse. Punto.