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Riforme, decadono tutti gli emendamenti sull'articolo 1

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Con il via libera dell'Aula del Senato al primo articolo del ddl riforme, si mette la parola fine al bicameralismo perfetto. L'Aula ha approvato, con 172 si', 108 no e 3 astenuti, l'articolo 1 del ddl riforme. Sara' solo la Camera a dare la fiducia al governo. Tuttavia, nella riformulazione dell'articolo, vengono riattribuite al futuro Senato alcune funzioni, e quindi poteri, che erano stati tolti durante il passaggio alla Camera. Recita l'articolo 1: "Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Le leggi che stabiliscono le modalita' di elezione delle Camere promuovono l'equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione. La Camera dei deputati e' titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del Governo.

Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Concorre all'esercizio della funzione legislativa nei casi e se condo le modalita' stabiliti dalla Costituzione, nonche' all'esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l'Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle politiche dell'Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l'attivita' delle pubbliche amministrazioni e verifica l'impatto delle politiche dell'Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l'attuazione delle leggi dello Stato". 

L'approvazione dell'articolo e' stata possibile dopo il voto favorevole con 177 si' all'emendamento Cociancich, che riscrive l'articolo 1 del Senato e recepisce l'accordo raggiunto nella maggioranza e con la minoranza Pd, e che ha fatto decadere tutti gli altri emendamenti all'articolo 1, neutralizzando anche i voti segreti. Il Movimento 5 Stelle ha tentato il blitz sull'emendamento Cociancich appena era stato approvato dall' Aula e ha chiesto  ai sensi del regolamento di subemendarlo in Aula. Lo ha fatto con Vito Crimi che ha citato l'articolo 100 del testo. "Nel corso della seduta e' ammessa la presentazione di ulteriori emendamenti soltanto quando siano sottoscritti da otto Senatori e si riferiscano ad altri emendamenti presentati o siano in correlazione con emendamenti gia' approvati dall'Assemblea. Il Presidente puo' tuttavia consentire, quando se ne manifesti l'opportunita', la presentazione di emendamenti al di fuori dei casi anzidetti", recita il comma 5 dell'articolo 100.

Ma e' arrivato lo stop del presidente del Senato, Pietro Grasso che ha spiegato "il sub emendamento appena presentato e' uguale ad un emendamento gia' dichiarato precluso".