Politica
La Politica a Sanremo ha già stufato
La gara canora non è nemmeno cominciata ma in conferenza stampa si parla solo di politica. Alla ricerca di un "caso"... Che noia
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Il Festival di Sanremo 2025 non è ancora cominciato ma una cosa è già certa: la politica all'Ariston ha stufato. O, meglio, tutti i tentativi di giornalisti (di musica?) e degli artisti di commentare qualsiasi cosa succeda nei palazzi del governo italiano e di ogni altro paese del mondo, hanno stufato.
Sono infatti bastate le prime due conferenze stampa per tracciare subito la linea; domanda a Carlo Conti: "Lei è Antifascista?". E via di titoli sul tema da parte di siti, agenzie, canali tv con la risposta del direttore artistico. Seconda domanda, sempre al conduttore: "Lo stop ai monologhi ha qualche ragione politica?". E via di commenti, analisi etc etc davanti alla risposta tanto semplice quanto efficace ("No, niente politica, è solo per non allungare i tempi delle serate...").
Inutile dire che dietro alle domande c'è il pensiero, non detto, che essendo un Festival che va in scena durante un governo di centrodestra saranno arrivati da Palazzo Chigi chissà quali ordini di regime...
Oggi altra puntata. A rispondere alle domande della stampa è arrivata Elodie, non nuova a dichiarazioni politiche (nell'ultima settimana ci ha offerto tre volte, compreso oggi, la sua opinione su Elly Schlein...). "Non voterei Giorgia Meloni nemmeno se mi tagliassero una mano..." ha detto la cantante, e vai di titoloni...
Qualcuno si fermi, qualcuno la smetta, per favore. Non ne possiamo più di tutto questo, della politica dal palco dell'Ariston. Oggi ci sarà l'esibizione di Noa (israeliana) e Mira Awad (palestinese) che canteranno "Imagine" di John Lennon; sarà un momento toccante, certo anche politico, ma con un messaggio chiaro e nessuna provocazione. Siamo però certi che altri troveranno modo ed occasione per parlare di inclusività, migranti, Trump (in tono negativo) e della Meloni (come per Trump).
Musica e politica non c'entrano nulla, soprattutto nella settimana del Festival. Gli italiani vogliono divertirsi, cantare, celebrare il loro rito pagano dell'Ariston come ogni anno senza paturnie e pesantezze. Molto meglio una Ferragni che litiga con Fedez... Leggerezza, per cortesia. Anche perché abbiamo visto come va a finire quando la musica scende in politica. Nelle ultime elezioni Usa tutti i grandi di Hollywood ed i divi del rock, del pop e di qualsiasi altro genere esistente al mondo, si sono schierati con Kamala Harris. È andata non male, malissimo ed è finita con i fischi a Taylor Swift al Superbowl.