Politica
Schlein attacca Ursula ma la sosterrà. E finirà per allearsi con Meloni in Ue
Congresso PSE a Roma, la linea ufficiale di Pd e alleati e il dietro le quinte (totalmente diverso). Inside
Nicolas Schmit (lussemburghese) candidato del PSE per la Commissione europea, ma sarà Ursula a guidarla
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Il commissario Ue al lavoro uscente Nicolas Schmit (lussemburghese) per il Partito Socialista Europeo (PSE) e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione uscente, per il Partito Popolare Europeo (PPE). Saranno loro i principali "Spitzenkandidat" (candidati dei partito e gruppi europei) alle elezioni dell'8-9 giugno. A lanciare la candidatura di Schmit sarà proprio Elly Schlein alla Nuvola di Fuksas, a Roma, stasera con la cena e soprattutto domani (giornata chiave) dove la segretaria del Partito Democratico lancerà la campagna per le elezioni europee, al fianco del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del premier spagnolo Pedro Sánchez e degli altri leader socialisti europei che saranno nella Capitale per il Congresso del PSE.
Probabilmente anche i Verdi indicheranno un loro candidato, quasi certamente una donna austriaca o tedesca (dove il partito ambientalista ed ecologista è più forte in termini di consensi). Ma ad esempio i Conservatori Riformisti (ECR) guidati da Giorgia Meloni non indicheranno nessun candidato alla presidenza della Commissione europea. Ufficialmente perché - spiegano fonti di Fratelli d'Italia - "non condividiamo la procedura dello "Spitzenkandidat", poiché i trattati dicono che spetta al Consiglio indicare il presidente della Commissione europea. Stessa decisione prenderà anche Identità e Democrazia, il gruppo di Lega, Marine Le Pen e Afd. Quasi certamente la presidente del Consiglio, che ha stretto un forte legame politico e personale con Von der Leyen, non voterà contro il bis di Ursula e, salvo sorprese, nonostante il voto contrario dei suoi alleati di ECR (come i polacchi del Pis e gli ungheresi di Orban) si asterrà per mantenere buoni rapporti con le istituzioni Ue visti tutti i dossier aperti, dal Pnrr all'unione bancaria dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita fino al tema dei migranti e della difesa dei confini esterni. Ma alla fine il voto di FdI potrebbe anche essere a favore, dipenderà dall'agenda e di Ursula e dall'atteggiamento del PPE.
Ma Schlein, che oggi afferma di essere in contrapposizione a Ursula e di proporre un'alternativa di sinistra e che mai farà alleanze con Meloni in Europa, finirà inevitabilmente per votare il bis di Von der Leyen visto che tutti i sondaggi europei danno il PPE nettamente primo gruppo nella prossima EuroCamera con un ampio vantaggio sul PSE. Su questo non ci sono dubbi. Ufficialmente il Pd lo nega, ma la maggioranza a Bruxelles e a Strasburgo sarà nuovamente quella della legislatura che sta terminando, quindi PPE, PSE e liberali guidati da Emmanuel Macron, considerando il fatto che il PPE non vuole assolutamente alleanze con la destra estrema, soprattutto dopo la morte di Navalny in Russia, e quindi i numeri portano alla cosiddetta Grande Coalizione (o maggioranza Ursula).
Il congresso del Pse a Roma, che eleggerà il lussemburghese Nicolas Schmit "Spitzenkandidat" socialista per la Commissione Ue, è cominciato con un omaggio comune dei vertici di Pse, Pd e Psi alla stele di Lungotevere Arnaldo da Brescia per commemorare l'omicidio di un secolo fa di Giacomo Matteotti da parte dei fascisti. I giovani socialisti europei (Yes) stanno ora organizzando la loro campagna elettorale per le Europee. I giovani di tutta Europa sono riuniti nella sala all'ultimo piano del Nazareno. Nella sede del Psi si sta per svolgere un seminario sul futuro dei Balcani in chiave europea. Domani alla Nuvola dell'Eur il clou con l'elezione di Schmit alla presenza dei premier socialisti europei (Scholz, Sanchez, Costa, Frederiksen, Ciolacu), dei leader dei partiti socialisti di tutta Europa (tra cui gli italiani Schlein e Maraio), del Presidente del Pse Lofven, dei commissari socialisti della Ue (tra cui Gentiloni).
Al congresso del Partito Socialista Europeo (a Roma attesi 1.000 delegati da tutta l'Unione europea) la leader del Pd sarà identitaria e criticherà la gestione di Ursula e del PPE proponendo una svolta con il sostegno al lussemburghese Schmit. Ma alla fine, dopo le elezioni di inizio giugno, voterà a favore di Von der Leyen. Inevitabile. Anche perché Ursula è tedesca come Olaf Scholz, Cancelliere che comanda a Berlino e leader dell'Spd. E se alla fine Meloni decidesse per il voto a favore e non per l'astensione, impossibile il voto contrario, la premier e Schlein si ritroverebbero alleate a Bruxelles e a Strasburgo. Nonostante entrambe oggi neghino fortemente questo scenario.