Politica
Violenze a Bologna, Schlein nel mirino dei moderati del Pd per non aver condannato l'assalto alle forze dell'ordine
Timori tra i Dem per ripercussioni sul voto regionale
"Certo che la segretaria avrebbe dovuto condannare quelle violenze anche in modo netto e chiaro, senza se e senza ma", spiega a microfono spento un esponente Dem dell'area riformista e moderata
I fatti di Bologna di sabato scorso, con le violenze di una frangia della manifestazione anti-fascista, che protestava per il corteo di Casapound nel centro della città, contro le forze dell'ordine (alcuni agenti sono finiti in ospedale), hanno creato sottotraccia l'ennesimo caso all'interno del Partito Democratico. Facendo salire nuovamente la tensione e la delusione, se non il disappunto, nei confronti della segretaria Elly Schlein.
Ovviamente tutti nel Pd hanno criticato il permesso dato dalla questura e quindi dal ministero dell'Interno alle cosiddette 'camicie nere' (come le ha chiamate il sindaco di Bologna Matteo Lepore) di manifestare vicino alla stazione, teatro della strage di matrice fascista del 2 agosto 1980. Ma quello che è mancato, un vero e proprio "silenzio assordante", è stata la condanna da parte di Schlein dell'assalto di centri sociali e antagonisti di area di estrema sinistra - molti con le bandiere della Palestina che urlavano slogan contro lo stato di Israele - alle forze dell'ordine.
"Certo che la segretaria avrebbe dovuto condannare quelle violenze anche in modo netto e chiaro, senza se e senza ma", spiega a microfono spento un esponente Dem dell'area riformista e moderata. E invece la leader del Pd si è limitata ad attaccare il governo per aver permesso il corte dell'estrema destra di Casapound senza dir nulla dell'attacco agli agenti di polizia.
E questo, sottolineano fonti Dem della minoranza, ha prestato il fianco alle pesantissime critiche del Centrodestra e della Lega in particolare che si è scagliata contro le "zecche rosse" e "comuniste" chiedendo di chiudere i centri sociali. In molti tra i Dem si sarebbero aspettati dalla segretaria la difesa delle forze dell'ordine che erano a Bologna per garantire l'ordine pubblico e invece hanno subito un vero e proprio assalto. Schlein era in piazza, legittimo e giusto contro Casapound, ma "la violenza deve sempre essere condannata e mai lontanamente giustificata o sottovalutata", spiegano sempre fonti della minoranza moderata e liberal del Pd.
Solo a tarda sera alcuni esponenti della segreteria del Nazareno hanno espresso solidarietà agli agenti contusi. Troppo poco e troppo tardi. Domenica e lunedì prossimo si vota per le elezioni regionali in Emilia Romagna e la vittoria del Centrosinistra - anche se la pubblicazione dei sondaggi è vietata - è abbastanza scontata, ma questo silenzio di Schlein sulle violenze di antagonisti e centri sociali ha messo in allarme il Pd bolognese ed emiliano-romagnolo.
Il timore è quello di una fetta di elettori Dem moderati, delusi per la mancata condanna delle violenze, che restino a casa astenendosi o addirittura possano scegliere altri partiti centristi, magari Forza Italia. Non tanto da mettere in discussione il successo dei candidati della coalizione a guida Pd Michele De Pascale ma, forse, il margine sulla candidata di Centrodestra Elena Ugolini (che è proprio di Bologna e ha immediatamente condannato le violenze contro le forze dell'ordine) potrebbe non essere così ampio come speravano al Nazareno fino a qualche settimana o giorno fa.
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