Politica
Sondaggi Sicilia: il Pd in affanno teme il centrodestra e pensa di votare m5s
Secondo "La Sicilia", i dem in basso nei sondaggi potrebbero votare per il candidato grillino per scongiurare il rischio di "Musumeci pigliatutto"
I sondaggi sulle elezioni siciliane previste per il 5 novembre preoccupano il centrosinistra, e soprattutto il Pd. Il candidato Fabrizio Micari, uomo probo e persona per bene, soccomberebbe ciò malgrado all'ascesa di Nello Musumeci del Centrodestra, dato per favorito, e a Giancarlo Cancelleri del m5s, che arriverebbe secondo in corsa ma portando il Movimento a essere primo partito dell'Ars, l'assemblea regionale siciliana.
Più o meno tutti i sondaggi vedono Micari nel punto più basso del podio, a parte uno - commissionato dallo stesso Pd - che vedrebbe la coalizione del centrosinistra al 32 %, a un solo punto percentuale da quella del centrodestra. Mario Barresi, in un articolo comparso su La Sicilia, spiega con dovizia di particolari i calcoli effettuati dai dem sulla figura del professor Micari, e sulle speranze che "la campagna elettorale sia appena iniziata" e non già finita con l'esito scontato e la sconfitta conclamata.
Ma il sondaggio che vede il centrosinistra in rimonta è "di parte", e non suscita grande entusiasmo nel Centrosinistra, tanto che, forse per rassegnazione alla disfatta, è nato - secondo il giornalista Barresi - un "piano B", "fantascientifico" ancora embrionale ma piuttosto machiavellico.
Se Micari fosse dato per sconfitto, insomma, i dem e soprattutto i moderati potrebbero pensare di sostenere candidati e liste del centrosinistra ma dare la propria preferenza, grazie al voto disgiunto, a Giancarlo Cancelleri candidato presidente del m5s, così da impedire che il centrodestra di Musumeci faccia da asso pigliatutto. L'idea, insomma, è quella di mandare Cancelleri alla presidenza della Regione Siciliana senza una maggioranza all'Ars puntando sull'ipotesi che "i grillini cadano entro due anni". Ciò scongiurerebbe, per i dem, il pericolo di restare "tagliati fuori" con la presidenza blindata di Musumeci.
Il tutto in vista di un progetto azzardato di "staccare la spina" entro breve tempo per tornare al voto. Un progetto che non tiene il conto dell'ambizione e dei calcoli di chi, ottenuta una carica di deputato dell'Ars, potrebbe non avere così tanta smania di mandare tutto all'aria e rinunciare alla poltrona per tornare alle urne. Finendo così per favorire il M5s, che avrebbe in mano la Sicilia per cinque lunghissimi anni.