Politica

Tav, Brunetta: "Salvini stacchi spina al Governo, rinvii ammazzano l'Italia"

Marco Zonetti

L'esponente di Forza Italia fa appello al Leader del Carroccio affinché abbandoni m5s, No Tav e "manettari" al loro destino

La questione Tav infiamma la maggioranza di Governo, che sceglie ancora una volta la politica del rinvio. La strategia della Trimurti Luigi Di Maio-Giuseppe Conte-Matteo Salvini è quella infatti di procrastinare il più possibile una decisione definitiva sulla Tratta ad Alta Velocità, auspicando di poter raggiungere la data del 26 maggio 2019, ovvero quando si andrà alle urne per le Elezioni Europee, continuando a fare campagna ciascuno per sé.

L'onorevole Renato Brunetta di Forza Italia, fin dal maggio del 2018 voce assai critica sulla compagine governativa, si scaglia duramente contro i continui rinvii e, sul suo sito web, tuona: “L’amico Matteo Salvini prende allegramente in giro i suoi stessi governatori, i suoi militanti e gli elettori tutti quando dice che farà di tutto perché si faccia la TAV, visto che non fa proprio l’unica cosa che dovrebbe fare: smettere di tenere al governo, grazie ai voti della Lega, l’unica forza politica che non vuole assolutamente che la TAV venga fatta".

E ancora: "Bel paradosso. C’è un centrodestra che è pronto a vincere, per confermare quanto di buono è stato fatto in materia di sicurezza e per cambiare radicalmente le scelte di politica economica, ma Matteo Salvini preferisce stare con i No Tav e con i manettari. Tocca agli elettori far capire a Salvini quanto è grande la voglia di centrodestra al posto dei Cinque Stelle".

L'onorevole Brunetta conclude dunque: "Rinviare ancora una volta la Tav è cosa gravissima, ma ancor più grave è bloccare le 300 opere infrastrutturali che i Cinque Stelle non vogliono realizzare. I giochi di potere elettorale sono tutti sulla pelle degli italiani. Si può anche proseguire con la politica dei rinvii, basta sapere che però, alla fine del percorso, si ammazza l’Italia”.

Mentre prosegue il weekend da "separati in casa" dei due diarchi Di Maio e Salvini, si dubita che la strategia dell'Esecutivo stigmatizzata da Renato Brunetta possa ancora durare molto a lungo, con i 5 Stelle sempre più in crisi con il proprio elettorato di riferimento e il Nord operoso che incomincia a chiedere fatti, e non più parole, al leader del Carroccio.