Politica
Ue, governo invia la lettera: equilibrio stabilità-crescita
Il governo tenta la carta dell'assestamento al bilancio per convincere l'Unione europea a bloccare la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per disavanzo eccessivo. Come anticipato dal premier Conte nel pomeriggio di ieri si e' avviata la discussione nel Cdm, anche se non c'e' stato alcun voto. La lettera agli Stati membri della Ue e ai vertici europei e' stata inviata in serata. Con un messaggio politico con il quale il governo sottolinea come i giallo-verdi non hanno responsabilita' per il passato e mettono sul piatto numeri diversi da quelli previsti dalla Commissione Ue. E' necessaria "una riflessione approfondita su come assicurare un effettivo equilibrio tra stabilita' e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi", si legge in un passaggio della lettera. Il premier Conte oggi sara' al Consiglio europeo, ai suoi interlocutori ieri ha spiegato che la trattativa e' complessiva e che riguarda anche la partita sulle nomine e la riforma del fondo Salva-Stati sulla quale l'esecutivo potrebbe porre il veto in futuro.
E' necessario - la tesi del governo -"un dialogo aperto e costruttivo" per arrivare a nuove regole. Nella missiva sarebbe sottolineata l'intenzione di rispettare i parametri Ue ma non ci sarebbe un focus sulle prossime misure che l'esecutivo intende portare avanti ma la conferma che la strada e' quella della riduzione fiscale. La convinzione anche nel governo e' che la partita con Bruxelles e' ancora da giocare. Anche perche' nella Lega e nel Movimento 5 stelle si ritiene come non sia previsto un innalzamento dello spread nel caso di un avvio della procedura dell'infrazione. "Non ci sarebbe alcuna reazione negativa dei mercati", il 'refrain'. L'obiettivo nella maggioranza comunque e' quella di scongiurare un'ipotesi del genere. E allo stesso tempo di tenere duro sulle misure di bandiera. Con la Lega che spinge sulla flat tax.
E' toccato direttamente al ministro dell'Economia, Tria, informare il Cdm sul negoziato in corso e ribadire la necessita' di tenere i conti in ordine. Una necessita' del resto sposata anche dal premier e dal Colle. Salvini ha fatto sapere di non voler certamente sfasciare i conti ma allo stesso tempo rivendica la necessita' di portare avanti il piano di riduzione fiscale e di non farsi dettare l'agenda dall'Unione europea.