Politica
Ue, la linea Meloni nella lite tra Salvini e Tajani. Inside
Di Alberto Maggi
Tutto nasce dallo scontro sull'Europa tra i vicepremier a La Piazza di Affaritaliani.it
In mezzo a queste posizioni apparentemente inconciliabili stanno Giorgia Meloni e il suo partito. La leader sembra impegnata a preservare il suo canale di dialogo con il Ppe di Weber dalle tempeste elettorali di Spagna e Polonia e lo farà anche recandosi ad Atene a far visita al premier Kyriakos Mitsotakis, che Meloni considera un popolare che guarda verso destra e quindi pronto a sposare la causa dell’accordo con i Conservatori.
Ma se i numeri di un accordo Ppe-ECR, come probabile, non dovessero ancora bastare? “Proveremo ad allargare, sia al centro verso una parte dei liberali, sia verso destra alla Lega e a una parte di ID. Lo faremo con chi ci sta e condivide i nostri valori”, ha spiegato a La Piazza il luogotenente meloniano a Bruxelles Carlo Fidanza, prefigurando una sorta di nuova teoria delle “convergenze parallele”.
Sarà davvero così o magari sinergie ad oggi inconfessabili potranno diventare realtà il giorno dopo il voto? È presto per dirlo, quel che è certo è che sia a microfoni spenti che accesi tutti i protagonisti del centrodestra sembrano concordare su un aspetto decisivo: “La competizione europea, anche aspra, non metterà in alcun modo a rischio la compattezza del governo”.