Politica

Ue, la Spagna insegna, niente Cdx. "Schema Ursula" anche dopo il 2024

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

La Spagna potrebbe essere il Paese-laboratorio rispetto a quanto avverrà nel 2024, quando ci saranno le elezioni europee

Si riproporrà, dopo il voto, lo “schema Ursula”. Ossia, il formarsi di una maggioranza simile a quella che, nel 2019

 

I risultati della recente tornata elettorale in Spagna appaiono molto interessanti dal punto di vista politologico. Vediamo infatti la conferma di un trend di centrodestra che da qualche tempo si sta manifestando in Europa, ma al tempo stesso anche l’indicazione che questo trend non è sufficiente a far costituire una solida maggioranza appunto di centrodestra.

In questo senso, la Spagna potrebbe essere il Paese-laboratorio rispetto a quanto avverrà nel 2024, quando ci saranno le elezioni europee. Nel Paese iberico, i Popolari hanno sì vinto formalmente le elezioni politiche, però non hanno ottenuto la maggioranza assoluta. La situazione risultante si può definire di stallo. Nessuno schieramento ha la maggioranza in parlamento: sia il leader dei Popolari, Alberto Núñez Feijóo, sia quello del partito socialista PSOE, il primo ministro uscente Pedro Sanchez, si rendono conto che formare un nuovo governo non sarà facile, e la possibilità di tornare alle urne rimane una realtà.