Politica
Ue, Salvini bacchetta Gentiloni: ecco che cosa c'è dietro lo scontro
Il leader della Lega e viceministro Salvini attacca Gentiloni che ribatte: "Il commissario italiano ha la fiducia del governo per definizione"
Governo, elezioni anticipate ed Europee: ecco che cosa c'è dietro l'attacco di Salvini a Gentiloni
L’altro ieri scrivevamo delle manovre che il Conte Gentiloni stava compiendo a Bruxelles per fregare Giorgia Meloni e il governo, una ipotesi ardita ma non peregrina (leggi qui l'articolo) e proprio nella serata di ieri è uscito un attacco al commissario Ue all’Economia portato da Matteo Salvini ai margini di un convegno a Roma di Acea. “Sembra sia straniero, che giochi con un’altra maglia”, ha detto il leader della Lega. “È fondamentale avere commissari europei che difendano gli interessi del Paese”. "Sui temi della casa, del lavoro, dell'auto, della mobilità, della sicurezza, dell'immigrazione, la prossima legislatura europea sarà quella per cui si vive o si sopravvive".
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E poi ancora: "Penso a temi demenziali come la plastic tax, fatti contro l'industria italiana, che è una delle più green. Invece di aiutarti, ti tassano”. Nel nostro articolo proponevamo l’ipotesi che Gentiloni potesse brigare per guidare un esecutivo di transizione nel caso la Meloni decidesse il prossimo anno di andare ad elezioni anticipate per consolidarsi nel centro – destra. Un'ipotesi lanciata da Luigi Bisignani alla kermesse di Affaritaliani.it, La Piazza.
Questo perché –secondo il saggista-la leader sta perdendo il suo smalto e l’azione del governo sta divenendo farraginosa mentre potenti nemici interni si preparano alla pugna delle Europee. Gentiloni –dal canto suo- non l’ha presa molto sportivamente ed ha replicato stizzito: “Il commissario italiano ha la fiducia del governo italiano 'per definizione'", ovviamente supportato da tutta l’opposizione.
Il punto che l’arrogante Conte non valuta è che questo suo sillogismo non è affatto automatico: il commissario ha la fiducia del governo se fa gli interessi dell’Italia se no viene sostituito con un altro più funzionale, tanto per non girare intorno alle parole.