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Politica
"Una Cgil subalterna ai padroni". Il comunista Rizzo stronca Landini

A meno di sorprese dell’ultima ora, Maurizio Landini sarà il prossimo segretario della CGIL. L’attuale leader della FIOM, anima dura del sindacato, per anni indicato come possibile leader della sinistra più radicale, ha accettato di succedere a Susanna Camusso che lascerà quest’anno la guida del sindacato di Corso Italia.

Landini ha stupito tutti dichiarando di voler proporre una maggiore unità sindacale con CISL e UIL. Con la fine dei partiti 'tradizionali' secondo Landini “non ci sono ragioni politiche o partitiche" per non ricostruire con Cisl e Uil un unico soggetto. Una proposta che va ben oltre la tradizionale azione sindacale unitaria da tempo porta avanti dai confederali, e di cui la FIOM è stata spesso voce critica come ai tempi dei contrasti con la Fiat di Marchionne. 

Quello di Landini è un passo verso un sindacato unitario che superi le attuali organizzazioni. Non stupisce quindi il no arrivato dalla CISL che ha bollato la proposta come fuori tempo massimo. «Vorrei ricordare che quando questa cosa la proponemmo nel 2015 nell’ambito della discussione su Fiat-Fca, Renzi, Sergio Marchionne e Romano Prodi e il sottoscritto ci fu solo un coro di critiche. Tra queste, anche quella di Landini che disse con la solita demagogia che lo «"dovevano decidere i lavoratori" e la Camusso disse, che “il sindacato unico c’era solo nei regimi totalitari”». Questa è stata la risposta piccata del segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli. Ma anche a sinistra non a tutti è andata giù l’apertura del futuro segretario. L’elezione di Landini era stata salutata da molti come un possibile spostamento a sinistra della CGIL.

Ma la doccia fredda è arrivata già alle prime dichiarazioni, sulle quali sono piovuti i commenti. Tra i più critici il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo, che ha bollato l’iniziativa come «il modo migliore per spegnere qualsiasi possibilità di lotta». Per Rizzo: «Ricercare l’unità dei lavoratori nella lotta per far avanzare le loro rivendicazioni è cosa auspicabile e necessaria. Ma il sindacato unico subalterno agli interessi della Confindustria è l’esatto opposto: è il modo migliore per spegnere qualsiasi possibilità di lotta». Una critica durissima a Landini, che si somma a quella ricevuta in questi giorni per la vertenza ILVA dove secondo il Partito Comunista i sindacati firmatari sono stati troppo arrendevoli consentendo di fatto una continuità con il piano del precedente governo e la cassa integrazione di oltre duemila lavoratori. Insomma quel che è certo è che la segreteria Landini fa già discutere, ancora prima di essere iniziata.

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