Politica
Ungheria, alta tensione con l'Europa, Orban: “Migranti in bus a Bruxelles”. L’Ue: “Ricatto inaccettabile, agiremo”
Lo scontro dopo la richiesta di pagamento di 200 milioni di multa, in attuazione di una sentenza delle Corte di giustizia Ue in tema di diritto di asilo
Commissione Ue: "La minaccia di Budapest sui migranti è inaccettabile, pronti a far rispettare diritto europeo"
La minaccia del governo ungherese di trasportare migranti irregolari dal confine con la Serbia fino a Bruxelles e' "semplicemente inaccettabile". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per gli Affari interni e la migrazione, Anitta Hipper, nel corso del briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles. "Per quanto riguarda l'annuncio delle autorita' ungheresi di voler trasportare i migranti irregolari dai confini serbo-ungheresi a Bruxelles, in una sola parola, e' inaccettabile", ha detto Hipper.
"Questa azione, se portata a termine, costituirebbe una chiara violazione del diritto dell'Ue, ma anche del principio di cooperazione sincera e leale e della fiducia reciproca. Inoltre, minerebbe la sicurezza dell'area Schengen nel suo complesso. Per questo motivo la Commissione e' in contatto con le autorita' ungheresi per garantire che questa azione non abbia luogo e che l'Ungheria si astenga dal metterla in atto", ha aggiunto la portavoce europea. "Siamo anche in contatto con i Paesi limitrofi, ma anche con le agenzie per la giustizia e gli affari interni, e siamo pronti a utilizzare tutti i nostri poteri previsti dal Trattato per garantire il rispetto del diritto dell'Ue", ha concluso.
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La tensione è salita dopo che ieri l'Ungheria ha minacciato di portare migranti in bus a Bruxelles in risposta alla richiesta di pagamento di 200 milioni di multa, in attuazione di una sentenza delle Corte di giustizia Ue in tema di diritto di asilo.
Ue, 'controlli di Berlino ai confini siano proporzionati'
Il tema dei migranti tiene banco anche in Germania. La Commissione Ue conferma di aver ricevuto la notifica da parte di Berlino della decisione di estendere, a partire dal 16 settembre, i controlli alle frontiere interne per un periodo di sei mesi. "In base a Schengen, i Paesi membri possono reintrodurre i controlli alle frontiere interne" quando vi siano "gravi minacce per la sicurezza interna", ha detto una portavoce dell'esecutivo Ue, sottolineando tuttavia che le misure devono essere "necessarie e proporzionate, e dovrebbero restare eccezionali". Bruxelles è "in contatto con le autorità tedesche" e con "i Paesi che condividono i confini con la Germania" e "valuta" la misura.
Migranti: Polonia, "inaccettabili" controlli confine Germania
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha bollato come "inaccettabile" la decisione della Germania di rafforzare i controlli alle frontiere per frenare l'immigrazione irregolare. Ieri, Berlino ha dichiarato che i controlli temporanei saranno estesi ai suoi confini terrestri con tutti e nove i suoi vicini dell'Ue, dopo che diversi sospetti attacchi islamisti hanno scatenato la rabbia pubblica e aumentato la pressione sul governo. I controlli alle frontiere estesi entreranno in vigore il 16 settembre per un periodo iniziale di sei mesi. "Questo tipo di azioni sono inaccettabili dal punto di vista della Polonia", ha affermato Tusk in un evento televisivo a Varsavia. "Piuttosto che maggiori controlli alle nostre frontiere, la Polonia ha bisogno di una maggiore partecipazione dei paesi, compresa la Germania, nella protezione e nella sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione europea", ha aggiunto. "Nelle prossime ore, contatteremo altri paesi interessati dalle decisioni di Berlino per consultazioni urgenti". La Polonia e' uno dei paesi sul fianco orientale dell'Ue che ha dovuto affrontare un afflusso migratorio che ha descritto come un attacco "ibrido" da parte della Bielorussia e della Russia. Dall'estate del 2021, migliaia di Migranti e rifugiati, principalmente dal Medio Oriente, hanno attraversato o tentato di attraversare il confine tra Bielorussia e Polonia. Varsavia ha accusato Mosca di aver fatto entrare clandestinamente persone dall'Africa in Europa, inviandole al confine polacco attraverso la Bielorussia. A maggio, Varsavia ha annunciato che avrebbe speso piu' di 2,3 miliardi di euro per fortificare il confine. A luglio, i parlamentari polacchi hanno votato per consentire alle forze di sicurezza di usare armi letali in risposta a minacce attive, anche al confine teso con la Bielorussia.