Politica
Usa, il viaggio di Meloni è un rischio, Vince Trump? La pagherà
Se vince Trump le chiederebbe conto della sua vicinanza a Biden
Per questo ultimamente si è rivista vicino a Viktor Orban e soprattutto a Vox, il partito di estrema destra franchista spagnolo ogni all’esame del voto.
Ma questa politica cerchiobottista potrebbe non bastare perché i suoi elettori sono scaltri e tutti politicizzati.
Ormai il gioco è abbastanza scoperto e c’è una variabile molto pericolosa che si prospetta all’orizzonte: le elezioni americane che potrebbe segnare il ritorno di quel Donald Trump che era il suo idolo nella passata legislatura.
Trump, repubblicano, è la stella polare di tutte le destre mondiali.
Una sua vittoria il prossimo anno significherebbe la fine dell’appoggio Usa all’Ucraina e una marcata benevolenza, diciamo così, filo - russa.
A quel punto Giorgia non potrebbe più fare un’altra piroetta e tornare come se niente fosse filo - russa abbandonando Zelensky e l’Ucraina al suo destino.
Per questo il premier deve fare molta attenzione quando incontrerà il vecchio Joe, che sembra ormai un pugile sfiatato.
Un eccessivo zelo nei confronti del democratico potrebbe poi essere difficilmente recuperabile con un tipo vendicativo come Trump.
La Meloni si trascina su una lama di rasoio e in Italia si deve guardare attentamente dalla Lega che ha già iniziato la campagna elettorale per le Europee. Una Lega che insiste sul suo stesso elettorato e che ora giocherà all’opposizione interna cercando di sfruttare i guai e le contraddizioni della politica meloniana.
Gli attacchi alla Santanchè, a La Russa e a Delmastro ci sono stati o in forma diretta o in forma velata, come è anche evidente che la Lega stia mettendosi di traverso su tutti i dossier importanti dell’esecutivo, pur professando, naturalmente, la massima coesione e compattezza politica all’alleato.