Politica

Via Speranza, col nuovo governo un ministro della salute esperto e competente

Crisi di governo? Ora si cambi il ministro della Salute Roberto Speranza. Una debacle la sua gestione dell'epidemia Covid

Una cosa buona certamente questa crisi di governo volendo può produrla: la possibilità di cambiare il ministro della Salute, mandando a casa l’incompetente e incapace attuale ministro Roberto Speranza, mettendo al suo posto una persona che sappia di sanità e abbia autorevolezza e capacità organizzative e gestionale sufficienti ad affrontare  la grande complessità attuale e futura dell’emergenza Coronavirus.

Laureato in Scienze Politiche, il politico lucano di sanità non sa assolutamente nulla. E’ diventato ministro della Salute solo grazie alla spartizione tra i partiti del Conte 2. In base al manuale Cencelli al suo partitino, nato alla vigilia delle elezioni del 2018 per garantire un posto in Parlamento a vecchie cariatidi trombate del Pd, toccò uno strapuntino ottimo e abbondante: un ministero di gestione e di spesa dalle grandi potenzialità clientelari.

Ma a guastare la festa al ministro debuttante assoluto arrivò come un flagello, a fine 2019, l’epidemia Covid. E per Speranza, a digiuno del tutto di camici e corsie, fu debacle. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: mortalità record, errori su errori, dalle autopsie negate, causa di migliaia di morti, al pasticcio dei vaccini, dal mistero dei piani antipandemici scomparsi, alle aperture e chiusure multicolori e contraddittorie delle regioni, alle dispute su congiunti, messe e pranzi di Natale, alla totale sottomissione della politica alle decisioni del moloch Cts, fino al lancio di un libro autobiografico tronfio e trionfalistico, poi ritirato dalle librerie, nell’imbarazzo generale, all’arrivo, ampiamente prevedibile, della seconda ondata del virus.

Pavido nei suoi atteggiamenti pubblici, frequentatore di salotti televisivi imbandierati e compiacenti, da Fazio alla Venier, senza veri contraddittori giornalistici, sempre reticente, generico e allusivo nelle sue uscite, con la faccia buona da studente bimbominchia impreparato che ricorre alla captatio benevolentiae verso il prof durante un’interrogazione scolastica imprevista. Vi sono in Italia decine di manager pubblici e privati che operano tutti i giorni con successo nelle aziende sanitarie pubbliche e private coniugando efficienza con qualità del servizio.

Come  pure vi sono tanti politici in Parlamento laureati in medicina. Ci auguriamo che il futuro premier e i partiti che sorreggeranno il nuovo governo almeno in materia di salute dei cittadini, messa a dura prova dall’epidemia, si astengano da logiche spartitorie e da appetiti correntizi e vogliano premiare la competenza e il merito. In nome dei troppi cittadini morti per incapacità ed insipienza, ma anche malafede. E non per Covid.