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Politica
Usa 2020: macchè Biden, vincerà Trump... Verso il voto-sorpresa?

Vince Trump. C’è chi ne è sicuro. Previsione choc per i media che dicono Biden

Le presidenziali degli Stati Uniti restano un’incognita ma c’è chi, contro ogni pronostico di sondaggisti e media, è convinto vinca Donald Trump. Al momento nei sondaggi il super favorito è Joe Biden, candidato democratico, come lo era nel 2016 Hillary Clinton e con proporzioni superiori.

E’ persuaso della vittoria di Trump il professore dell’Università del Michigan ed esperto in modelli previsionali nelle elezioni Helmut Norpoth.

Il modello Norpoth, il Primary Model, è riuscito a prevedere i risultati di 25 su 27 elezioni presidenziali. Trump viene dato vincitore con una probabilità del 91% mentre Biden ne avrebbe solo il 9% (come nella foto di http://primarymodel.com/ ). Accadde lo stesso nel 2016, il professore era tra i pochissimi a prevedere una vittoria del tycoon contro la Clinton, data per certa da tutti i media. A differenza degli altri sistemi più in voga quello di Norpoth si basa sull’andamento delle primarie e non sui sondaggi. Per Norpoth le primarie restano la cartina al tornasole per leggere gli Stati Uniti e capire chi vincerà, soprattutto quando la popolazione è spaccata e i sondaggi sono poco affidabili. L’esito del voto negli States segue un meccanismo complesso. Ultimo passo è recarsi ai seggi o esprimersi per corrispondenza e non vale il principio “una testa, un voto” ma “uno Stato, un voto” (anche se avviene con il criterio dei grandi elettori) cioè chi si afferma in più Stati vince sull’avversario, indipendentemente dai voti assoluti ricevuti. Per far comprendere il suo sistema Nortpoth spiega gli esempi di New Hampshire e Carolina del Sud. In questi due Stati Trump ha vinto le primarie con grande facilità. Sul versante democratico invece Joe Biden e Bernie Sanders (candidato espresso dalla sinistra più radicale) si sono divisi gli elettori.

Dello stesso avviso Robert Cahaly, capo di Trafalgar Group, società di sondaggi di opinione con sede ad Atlanta, in Georgia che alla rete televisiva Fox ha confermato che Trump vincerà di nuovo (previsione azzeccata anche nel 2016). Cahaly sostiene che la pressione dei media e la “divisività” della campagna elettorale inducano le persone a mentire quando rispondono ai sondaggi. Gli elettori non vogliono essere giudicati ed hanno paura che le proprie opinioni finiscano sui social, così fanno affermazioni di comodo, rispondendo con ciò che pensano gli intervistatori vogliano sentirsi ripetere. In più i Democratici hanno una visione troppo cupa del futuro mentre Trump ne ha una ottimistica che gli americani vogliono sentirsi dire.

Di parere diametralmente opposto il politologo e storico Allan Lichtman (anche lui aveva azzeccato la vittoria del tycoon nel 2016).

Il sistema Lichtman non ha nulla a che fare con i sondaggi ma con un processo a “chiavi”, indici, che caratterizzerebbero l’affermazione o meno di un candidato. "L'ultima volta Trump era lo sfidante e ha beneficiato delle debolezze del partito al potere (il partito Democratico, ndr)”, spiega Lichtman, “ma ora è lui l'uomo al potere e sarà giudicato per quello che ha fatto, non per quello che dice”. Nel modello Lichtman esistono 13 chiavi, più ne perdi più è probabile che non sarai eletto. Per Lichtman Trump avrebbe perso la maggioranza di queste chiavi, da quella della gestione carismatica del potere agli scandali all'interno della Casa Bianca, dalla situazione economica alla politica estera. In più i repubblicani farebbero troppo affidamento sul voto dei vecchi bianchi che sono però l’elettorato in calo demografico negli Stati Uniti.

Joe Biden viene dato per vincente da tutti i principali sondaggisti e dai media, in vantaggio sul presidente uscente di almeno 6-7 punti percentuali.

Potrebbe essere il Coronavirus il fattore decisivo delle presidenziali.

Prima della pandemia la stragrande maggioranza degli osservatori dava per certa la vittoria di Trump, garantita dalla crescita economica impressa al Paese. Ma Trump ha fatto abbastanza nel proteggere gli americani dal virus? E’ questa la domanda che si porranno gli elettori nel segreto dell’urna. Il Coronavirus, che ha colpito anche il tycoon, ha cambiato lo scenario nazionale con più di 231.000 morti statunitensi, 9,2 milioni di positivi e una difficile crisi dovuta all’interruzione di molte attività lavorative e di cui non si vede la fine. Con lo sviluppo attuale molte aziende potrebbero essere costrette a trasformare le sospensioni temporanee in licenziamenti. “Adesso scenderei e vi bacerei tutti in bocca”, ha detto Trump dopo le dimissioni dall’ospedale tornando alla Casa Bianca, “non lasciate che il Coronavirus vi domini. Non ne abbiate paura. Lo batterete. Abbiamo le migliori attrezzature mediche del mondo. Non lasciate che si impadronisca delle vostre vite… Uscite, state attenti. Ma abbiamo le migliori medicine del mondo”.

Vedremo presto se gli americani avranno creduto al suo messaggio.

 

 

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