Politica

Vitalizi, la farsa in Senato. Il cdx dice sì a Formigoni e poi vota il taglio

Passano tre mozioni in contrapposizione tra loro, non si capisce più chi sta con chi sull'argomento

Vitalizi, la farsa in Senato. Il cdx dice sì a Formigoni e poi vota il taglio

In Senato ieri si è discusso per la prima volta dei vitalizi per i condannati, ma solo dopo la restituzione avvenuta a favore di Formigoni e altri ex parlamentari condannati. Al termine di una discussione a tratti surreale, Palazzo Madama - si legge sul Fatto Quotidiano - approva, sullo stesso argomento, tre mozioni diverse. Più o meno la stessa cosa, con qualche sfumatura. Quella di centrosinistra chiede che gli uffici del Senato trovino una soluzione per applicare la Legge Severino e revocare il vitalizio ai condannati; quella delle destre vuole "rivalutare" la direttiva del Senato del 2015 (firmata da Piero Grasso, toglieva i vitalizi agli ex senatori condannati). Infine c’è il testo bizantino dei renziani, che impegna il Senato "ad adottare tutte le opportune determinazioni, volte a disciplinare i casi di revisione o revoca del vitalizio dei senatori, cessati dal mandato, che siano stati condannati in via definitiva per delitti di particolare gravità". Una seduta perfettamente inutile.

In aula - prosegue il Fatto - si fa solo fuffa, l’intervento sui vitalizi, in caso, dovrà spettare al consiglio di presidenza di Palazzo Madama. Le tre mozioni sono state firmate da gruppi che in teoria hanno posizioni molto differenti. I senatori, con maggioranze variabili e astensioni incrociate, dicono sì a tutto: al testo dei “giallorosa”(M5S, Pd e LeU), a quello di Italia Viva e pure al centrodestra. E quindi agli stessi partiti (Lega e Forza Italia) che hanno fatto restituire il vitalizio ai condannati col voto dei propri rappresentanti nella Commissione contenziosa e nel Consiglio di garanzia del Senato.