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Ceglie M., 'I Rottola - Storia di una emigrazione inversa'
I Rottola cop

di Augusto Conte *

La Storia della Famiglia ROTTOLA e delle sue discendenze e diramazioni copre l'arco di un secolo e mezzo, nel quale dispiega un ruolo fondamentale il profilo storico e geografico, e si svolgono, armonizzandole nel metodo genealogico, le esperienze di vite personali, sociali, toponomastiche elavorative.

Il contesto storico è segnato da grandi cambiamenti e segnato da eventi, a iniziare subito dopo l'Unità d'Italia, che determinò la grande emigrazione, interna ed esterna, attraversando i mutamenti Ordinamentali dello Stato, dalla Monarchia liberale, alla grande Guerra Mondiale, all'avvento del Fascismo, alla Seconda Guerra Mondiale, alla istituzione della Repubblica Italiana.

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L'ambito geografico del percorso famigliare è del tutto singolare e complesso, perchè il progenitore parte dalla Città di Milano, sosta in Campania e nel Lazio, e giunge a Lecce, compiendo una linea verticale inversa (Nord/Sud dell'Italia) e intrecciandosi con una linea orizzontale, che parte da Napoli e arriva a Lecce (Ovest/Est dell'Italia).

Tutto ha inizio con l'osservanza di obblighi nei confronti dello Stato, con Angelo Rottola che oltre venti anni prima della fine del 1800 viene chiamato a spostarsi nelle Regioni della nuova Italia, per assolvere un dovere verso lo Stato e farne rispettare le Leggi, fino ad approdare dalla Lombardia alle pendici meridionali ed estreme della nazione.

La famiglia ROTTOLA compie il percorso inverso, sicuramente connesso all'Unità d'Italia, per l'esercizio di funzioni pubbliche di carattere statuale. Trascorso oltre un Secolo i discendenti e le diramazioni della famiglia Rottola compiono il percorso migratorio opposto, raggiungendo anche, fatalmente e singolarmente, gli stessi luoghi di provenienza degli antenati, come la Città di Milano e la provincia di Frosinone, la Provincia di Bologna, la Città di Firenze, la Città di Roma, la Città di Parma, la Città di Modena, e compiendo un operato di globalizzazione e internazionalizzazione, verso l'Europa, in particolare nel Belgio, nella Francia, nel Lussemburgo, nella Irlanda, per seguire le proprie emozioni e gli affetti, le occasioni e le condizioni più favorevoli di studio e di lavoro, il “ricongiungimento” famigliare, le proprie scelte di vita.

La narrazione, sui componenti e sulle diramazioni della famiglia ROTTOLA, si propone preminentemente un intento di natura geneaologica, destinato ai numerosi discendenti, e persegue l'intento di far conoscere, o riconoscere, i rapporti e i legami di parentela e di affinità intercorrenti fra loro, e le vicende più significative strettamente connesse alla discendenza, con il significato fondamentale di rinsaldare gli affetti.

Angelo Rottola nacque a Milano, figlio unico di Alessandro Rottola e Carolina Ghezzi, nel 1835; contrasse matrimonio con Giovanna Marino. Prima di trasferirsi a Lecce per assumere la qualifica di “Capo Verificatore nell'Agenzia della Coltivazione dei Tabacchi”, in Lecce, prese residenza nella Campania, a Cava dè Tirreni (Salerno), ove nacque il primo figlio, Enrico Rottola nel 1874; l'altro figlio Augusto Rottola nacque a Pontecorvo (Frosinone) l'1 luglio 1881; altri figli furono Alessandro Rottola e Teresa Rottola.

Augusto Rottola contrasse matrimonio con Evelina Bracale, nata a Napoli da Ferdinando Bracale, Avvocato, poi trasferitosi a Lecce quale legale del Banco di Napoli e Barbara Capaldo, proveniente da famiglia di Magistrati e Avvocati; dal loro matrimonio nacquero, nella Città di Lecce, i figli Giovanna, Enrico, Wanda, Dolores, Antonietta e, nel Comune di Ceglie Messapica, Alessandro. Angelo Rottola svolse, nelle varie sedi occupate, una attività lavorativa importante, anche economicamente, per il territorio di destinazione e per lo Stato; a conferma del suo costante e diligente impegno, per la salvaguardia dei lavoratori e per la tutela della coltivazione e produzione,e delle sue capacità di guida e protezione, con Nota Ministeriale 30 dicembre 1897 ricevette una gratificazione con la seguente motivazione: “Gratificato per lodevole ed energica condotta addimostrata in occasione di represssione di Contrabbando di Tabacchi”.

Augusto Rottola, figlio di Angelo e di Marino Giovanna nacque il primo luglio 1881 a Pontecorvo (Frosinone), nel Lazio, seguendo il trasferimento della famiglia nella Città di Lecce, in Puglia, dove frequentò le Scuole Superiori conseguendo il titolo di Ragioniere. Dal matrimonio di Augusto Rottola e Evelina Bracale nacquero otto figli, la prima fu chiamata Giovanna (poi detta Gina), come la nonna parterna Giovanna Marino, moglie di Angelo Rottola e madre di Augusto Rottola. L'altro figlio, Enrico Rottola, al quale fu attribuito il nome del fratello maggiore del padre Augusto, nacque l'11.5.1911; le altre figlie, come i primi tre, nacquero tutte a Lecce: Wanda, il 24.2.1913; Dolores (detta Rita), il 29.4.1915; Maria, il 18.8.1917; Antonietta (detta Netta), il 28.2.1919. L'ultimo figlio, Alessandro (detto Armando), al quale fu assegnato il nome del nonno paterno, Alessandro Rottola, nacque l'1.4.1922 a Ceglie Messapica, Comune, all'epoca, della Provincia di Lecce (la Provincia di Brindisi, che ricomprendeva Ceglie Messapica, fu istituita con R. D.2.1.1927, n. 1, G. U. 11.1.1927).

Il trasferimento della famiglia Rottola-Bracale a Ceglie Messapica fu dovuta alla conoscenza di Augusto Rottola, presso il Bar della Borsa, ove confluivamo per gli affari commerciali e economici gli imprenditori della Provincia, con l'imprenditore cegliese Elia, che gestiva una grande azienda che aveva come ragione sociale principalmente il commercio dell'olio, essendo l'ulivo la principale risorsa produttiva del territorio.

I componenti della famiglia Rottola si esprimevano in italiano; nella intimità usavano anche il dialetto leccese, integrato da espressioni e modi di dire napoletani; il tono della voce aumentava, caratterialmente, quando tra genitori e figli si raccontavano “storie” e “cunti” di famiglia. Con il passare degli anni acquisirono parole e termini appresi dal linguaggio cegliese, ma non con la stessa durezza e la stessa cadenza, prevalendo sempre la “leggiadrìa” della Firenze del Sud.

Nella comunità cegliese i Rottola divennero popolari, anche per via dei nomi, che presero a diffondersi nei nuovi nati, molti dei quali furono battezzati con il nome di Wanda, Dolores, Rita e Augusto in onore del nome del capo famiglia, noto con l'appellativo don Augusto (il “signor”, precedente il nome, era diffuso nel settentrione d'Italia, il “don” seguiva la tradizione spagnolesca nel meridione, che riutilizzava il latino), persona con “bontà di carattere” e con “nobile altruismo”.

Augusto Rottola cessò di vivere in Ceglie Messapica il 28.3.1946; il mensile “L'ORDINE”, pubblicato a Lecce, Città che non aveva dimenticato il proprio concittadino, anche perchè aveva lasciato affetti famigliari, prese parte al lutto della famiglia con un ricordo deicato ai famigliari e in particolare al fratello Alessandro Rottola, che viveva a Lecce.

Il 16.10.1937 a Ceglie Messapica contrasse matrimonio con Domenico Conte, nato a Ceglie Messapica il 7.4.1910, raffinato redattore di bilanci, stilati con precisione e con elegante scrittura. Dalla coppia Conte-Rottola sono nati in Ceglie Messapica due figli: Isidoro, detto Rino, Conte, il21.10.1939, Laureato presso l'Università di Bari in Lettere antiche, Professore di Latino e Greco, Preside negli Istituti Superiori in varie località pugliesi, Ispettore Onorario per la Città di Ceglie Messapica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia; Augusto Conte, il 31.3.1941, Laureato presso l'Università “La Sapienza” di Roma, Avvocato, fondatore dello Studio Legale CONTE, con sede operativa in Ceglie Messapica, alla Piazza della Resistenza, n. 11 e sede storicain via Ospedale Vecchio, n.6, per un decennio Presidente dell'Ordine degli Avvocati del Circondario di Brindisi.

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Ho avvertito il dovere, con esaltante sofferenza, di mettere per iscritto la memoria storica della famiglia materna Rottola, nella quale sono stato allevato e cresciuto, unitamente alla famiglia paterna Conte, non come ricordo di qualche cosa che è stato, ma per fissarne l'umanità, alimentando culture e conoscenza e determinando riflessioni, e come contrassegno del divenire della Società.

L'Autore ha avvertito il dovere di ricordare il percorso in retrospettiva della famiglia Rottola, comportante esaltante sofferenzan e sentimenti emotivi, anche perchè, oltre alla passione di nostalgica memoria, in questa ricostruzione genealogica, nel ritrovare i rapporti che vincolavano  icongiunti e gli affini, e le discendenze famigliari, ha tratto diversi significati e contenuti, che passano dalla arretratezza alla crescita culturale; dal trasferimento in poco spazio, per lo più nazionale, angosciante di fronte a diverse realtà, alla maturazione della libera circolazione delle famiglie in una dimensione sovranazionale; dai matrimoni fra concittadini e connazionali, alle unioni multietniche; dalle attività lavorative, tradizionali, in prossimità del luogo di residenza, a occupazioni moderne di carattere tecnologico, a distanza.

La portata e l'interesse della rievocazione acquista maggiore senso con la diffusione e la consapevolezza di una solida identità famigliare e personale, consentendo studi superiori specialistici, per occupare il “mercato” intellettivo, interno e internazionale, assicurando la mobilità dell'occupazione lavorativa e il libero scambio economico-aziendale. L'emigrazione non è più legata strettamente a bisogni elementari, ma a necessità di espansione produttiva, richiedente prestazioni e potenzialità specialistiche di avanguardia che non sempre sono impiegabili ed esprimibili nella Città di origine e richiedono un impegno sovranazionale. Il conseguimento di titoli di studio e di lauree specialistiche, scientifiche e tecnologiche, oltre a comportare trasferimenti ed espansioni che guardano oltre i confini nazionali, favorisce e realizza le relazioni e gli incontri con comuni destini, integrando legami affettivi multietnici e diramazioni famigliari in una dimensione di integrazione europea, sotto l'aspetto economico e demografico.

La storia delle origini e dell'accrescimento progressivo delle diramazioni della famiglia Rottola è emblematica e simbolica delle espansioni generazionali; il riferimento al capostipite, noto documentalmente, e degli ultimi nati della sesta generazione rappresenta la evoluzione famigliare che va di pari passo con la progressione sociale della intera nazione e, nel particolare, della Città di radicamento. L'elencazione delle discendenza non ha solo il senso di indicare nomi e persone, ma di ricreare una visione nuova e moderna in tutti i campi, che ha radici antiche, per completare la configurazione, la dimensione e gli sviluppi che caratterizzano la famiglia Rottola.

* Augusto Conte - Avvocato e Saggista di Storia del Diritto, di Ordinamento e Deontologia Forense, di Retorica Forense. Esercita la professione Forense da 58 anni. Laureato a Roma e iscritto all'Ordine di Brindisi, del quale è stato Presidente per dieci anni. Ha pubblicato: Ordinamenti Giuridici e Sistemi delle Pene nei territori italiani preunitari; Il sistema delle prove penali negli Ordinamenti Italiani-Dalla tortura alla prova scientifica; Il Procedimento Disciplinare nell'Ordinamento Professionale degli Avvocati; Sorgenti della Giustizia a Ceglie Messapica; Sentenze memorabili; Compendio di retorica giudiziaria classica. Con l'Avvocato Domenico Maria Conte, Etopea Forense-Ragionamenti sull'Avvocatura e itinerari di scienza del dovere; Umanesimo della Legge-Apparati giuridici storici letterari. Precedenti pubblicazioni di Augusto Conte: Istituzioni giudiziarie di Ceglie Messapica; Toghe Cegliesi e, con le Edizioni Grifo, Onore con pistola; Avvocati e giuristi illustri salentini dal XVI al XX Secolo (coautore).

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