Donazioni di sangue, motore di ricerca per la giurisprudenza e...
Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero
UN NUOVO MOTORE DI RICERCA EUROPEO PER LA GIURISPRUDENZA, SEMPLIFICAZIONE DI ACCESSO PER STUDENTI E RICERCATORI EXTRA-EUROPEI, DATI SULLE DONAZIONI DI SANGUE E IL WELFARE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – eurochat2013@gmail.com
Domanda: si parla tanto di welfare, ma cosa si fa in Italia e in Europa per aiutare le famiglie a gestire meglio le cronicità e le problematiche di salute con l’aumento degli anziani? Ludovico Brambero
Risposta: proprio in un recente convegno nazionale a Venezia intitolato “Il valore sociale della sanità privata” sono stati presentati dati europei e gli esperti internazionali hanno riflettuto sui programmi futuri e sul ruolo degli erogatori privati accreditati per migliorare il welfare sulla base di quanto ha illustrato, a livello comunitario, Anna Sagan, dell’ European Observatory on Health Systems and Policies, OMS, e, a livello italiano, il professor Gabriele Pelissero, Presidente AIOP. Inoltre nella tavola rotonda svoltasi presso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia si sono approfonditi i modelli organizzativi diversi e sono state poste a confronto esperienze di strutture sanitarie sia private che pubbliche, progetti di centri di ricerca e di università, iniziative di fondazioni ed associazioni di rilievo come UEHP (European Union of Private Hospitald) e AIOP (associazione italiana ospedalità privata) alla presenza di Domenico Mantoan, Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto. E’ emerso come occorra rimodulare il sistema socio-sanitario in considerazione delle risorse realisticamente disponibili e quanto il ruolo della sanità privata accreditata, al fianco della pubblica, stia crescendo in Europa, soprattutto in quanto consente di ampliare i servizi sul territorio, aiutare a gestire le problematiche dell’invecchiamento della popolazione e permette di attuare una gestione innovativa in rete a favore soprattutto di quelle famiglie che hanno parenti con patologie croniche. Inoltre si segnala che il terzo programma d’azione dell’Unione europea in materia di salute, in vigore sino al 2020, sta creando delle reti di riferimento europee e incentiva l’avvio di accordi quadro di partenariato nel settore della ricerca socio-sanitaria.
Domanda: c’è sempre necessità di incrementare il numero dei donatori di sangue in Europa? Barbara Veretto
Risposta: Sì. In occasione del 14 giugno Giornata Mondiale del Donatore di Sangue si terrà a Milano presso il Circolo della Stampa un incontro aperto al pubblico in cui saranno presentati i dati, saranno premiati anche donatori assidui e verrà ribadito che donare il sangue non solo è un gesto civico, ma è anche necessario se vogliamo che la sanità funzioni. Il dott. cav. Renato Dal Compare, rappresentante delle associazioni dei donatori di sangue della città di Milano evidenzierà anche servano nuovi donatori. La classifica dei Paesi europei in cui le donazioni di sangue sono maggiori vede in testa l'Austria, con il 66% della popolazione che dona, seguita da Francia (52%), Grecia e Cipro (51%). Italia in coda, con il 23 per cento.
Domanda: come fanno in Europa a comprendere le differenze tra le varie normative ? Non c’è un metodo per fare dialogare meglio chi si occupa di diritto nei 28 Stati dell’Unione Europea? Annalisa Deremi
Risposta: c’è un motore di ricerca denominato ECLI (identificatore europeo della giurisprudenza) che consentirà di reperire più facilmente informazioni sulla giurisprudenza pubblicata dai tribunali nazionali e internazionali. Grazie ad un facile accesso ai casi precedenti, sarà possibile vedere come sono state trattate situazioni simili in passato e usare queste informazioni nei casi attuali. In tal modo la Commissione rende più accessibili le decisioni giurisprudenziali e facilita il riferimento corretto ed inequivocabile a sentenze in materia di diritto dell'Unione emesse da organi giurisdizionali europei e nazionali. Utile è consultare il portale europeo della giustizia "European e-Justice (http://e-justice.europa.eu). ECLI dà accesso a circa 4 milioni di decisioni giurisprudenziali della Corte di giustizia dell'Unione europea, dell'Ufficio europeo dei brevetti e di 7 Stati membri: Francia, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia, Germania, Repubblica ceca e Finlandia. È disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'Unione Europea tranne l'irlandese e gli utilizzatori potranno effettuare ricerche, tra l'altro, per parole chiave, per paese, per tribunale e per data della decisione.
Domanda: una mia amica peruviana vuole venire a studiare in Europa ma sta trovando vari ostacoli come mai? Non si possono semplificare le norme di ingresso anche per chi arriva da Paesi terzi? Mauro Trespone
Risposta: ci sono nuove norme armonizzate d'ingresso e soggiorno nell'Unione Europea che sono state approvate dal Parlamento europeo questo mese e che renderanno più semplice e più attraente per le persone provenienti da paesi terzi studiare o fare ricerca nelle università europee. Le nuove disposizioni chiariscono e migliorano anche le condizioni di tirocinanti, volontari, alunni e ragazzi alla pari non-comunitari. Le nuove regole unificano due direttive già esistenti (su studenti e ricercatori) per garantire che studenti e ricercatori possano soggiornare nell'UE per almeno nove mesi dopo aver terminato i propri studi o ricerche per cercare un lavoro o di dare vita a un'attività. In tal modo, anche l'Europa potrebbe beneficiare delle loro competenze; studenti e ricercatori potranno muoversi più facilmente all'interno dell'Unione europea durante il loro soggiorno. In futuro, non sarà infatti più necessario presentare una nuova domanda di visto al momento del trasferimento, ma basterà semplicemente notificare lo Stato membro verso il quale ci si sta spostando, ad esempio per uno scambio culturale di sei mesi. I ricercatori potranno inoltre spostarsi per periodi più lunghi rispetto a quelli attualmente consentiti; i ricercatori avranno il diritto di portare i loro familiari con loro e, a loro volta, i membri della famiglia potranno lavorare durante il soggiorno nell'UE; agli studenti sarà riconosciuto il diritto di lavorare almeno 15 ore a settimana.