Pillole d'Europa
LGBT+ E RELIGIONE, SCIENZA E POLITICA, SPORT, REGIONI E INNOVAZIONE, OSOR
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda : con tutte le problematiche aperte sul rispetto delle realtà LGBT+ ci sono progetti europei per una maggiore tutela e educazione nelle scuole in merito? Elvira Greppi
Risposta: sì. Dal 1999 l’Unione europea ha il potere di agire nei casi di discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Da allora ha adottato disposizioni legislative e misure per rafforzare la tutela giuridica e sociale delle persone LGBT+. La Commissione europea cofinanzia progetti in questo ambito sia nel settore dell’istruzione, che nel settore dell’occupazione, della salute, della libera circolazione, dell’asilo e i dei reati generati dall’odio e dalle fake news sulla comunità LGBT+. Dal 2010 l’Unione Europa ha istituito una piattaforma delle Carte della diversità per incoraggiare le imprese, gli enti pubblici e le organizzazioni senza scopo di lucro a intensificare il loro impegno a favore della promozione della diversità. L’odio contro le persone LGBT+ è spesso diffuso online e attraverso i social media. Per contrastare le forme di incitamento all’odio online, già nel 2016 la Commissione europea aveva convenuto con Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft un codice di condotta, a norma del quale si richiede loro di esaminare entro 24 ore la maggior parte delle segnalazioni riguardanti forme illegali di incitamento all’odio e, se necessario, di rimuovere tali contenuti. Una precisa direttiva europea tutela le vittime e stabilisce una serie di diritti vincolanti per le vittime e obblighi precisi per gli Stati dell’Unione Europea. In tutta l’Unione europea, secondo le direttive, le persone LGBT+ devono poter accedere all’assistenza sanitaria senza essere discriminate viste anche le linee guida europee per la formazione degli operatori sanitari riguardanti in modo specifico le persone LGBT+. E’ attiva anche una rete europea degli organismi per la parità. Ogni anno la Commissione europea pubblica una relazione per monitorare i progressi compiuti in merito all’elenco delle azioni volte a promuovere la parità per le persone LGBT+ nell’Unione Europea e le problematiche aperte. la Commissione europea sostiene le organizzazioni LGBTI europee quali ILGA-Europe, parte integrante dell’associazione internazionale di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali, Transgender Europe e IGLYO. La Commissione europea sostiene inoltre finanziariamente le organizzazioni LGBT+ a livello nazionale attraverso il programma «Diritti, uguaglianza e cittadinanza» e il programma ErasmusPlus. Tali finanziamenti permettono alle organizzazioni di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà e la discriminazione cui le persone LGBT+ devono far fronte. Ad esempio, il programma ErasmusPlus ha sostenuto i progetti «P.R.I.D.E.» e «Labels Down», finalizzati ad abbattere gli stereotipi sulla comunità LGBT+. Di recente con la manifestazione dei giovani a Lisbona ci sono stati degli episodi di discriminazione e in Italia sono molto valide e attive l’associazione Tenda di Gionata, l’associazione 3volteGenitori ha scritto il 10 agosto questa lettera al Papa che pubblico interamente in quanto il Santo Padre ha anche subito risposto il 13 agosto in forma autografa. Testo - Lettera aperta a papa Francesco. Carissimo Santo Padre,Come padri e madri credenti di figli e figlie lgbtq+, sentiamo nostro il Suo dolore di padre che vede i fratelli divisi e ancor più il dolore del Padre dei cieli che vede bestemmiato il progetto d’amore che ha su questi nostri figli nelle urla blasfeme sbraitate durante una Celebrazione Eucaristica alla GMG di Lisbona, “Bruceranno tutti all’inferno! “, come apprendiamo dal giornale “La Repubblica” (10 agosto 202 ). Queste urla hanno squarciato il velo di accoglienza “presente negli occhi, nelle menti, nei cuori dei tanti partecipanti al “Rainbow Center” che avevano fatto sentire benvenuti e sostenuti questi nostri figli e figlie”(1) portando la morte nel loro cuore. “Nella Chiesa c’è posto per tutti, non abbiate paura: TODOS, TODOS, TODOS”, sono state le Sue parole accorate che abbiamo accolto non più come speranza ma come promessa! Ebbene, queste parole che crediamo vere, “questi meravigliosi ideali puramente cristiani, attendono di essere tradotti in gesti concreti, in modo da cambiare le forme, i modi e le dottrine della nostra amata Chiesa”. Come padri e madri di questi figli, figlie, figl*, che ben conoscono il loro cuore, possiamo affermare in tutta verità che non sono oggettivamente inclini al disordine né i loro atti intrinsecamente disordinati, ma che anche questo amore è oggettivamente incline al bene, al bello, al buono, nel modo che è dato loro. Possiamo affermare che il loro donarsi amore reciproco e fedele nella alterità delle persone, nella fecondità del generare l’altro, nel servizio al bene comune, dona reciproca felicità e porta a maturazione, a compimento, la loro umanità, rende cioè gloria al progetto d’amore di Dio su di loro. Crediamo e speriamo con tutte le nostre forze che sia arrivato il momento, ed il Sinodo Universale è, secondo noi, il Kairos dello Spirito, dove la dottrina che ha provocato e ancora provoca tante lacerazioni e sofferenze, divenga fonte di gioia e di rendimento di lode. “Amore e verità si abbracceranno, giustizia e pace si baceranno”. (Salmo 85) Queste le nostre speranze su cui invochiamo la Sua operosa benedizione. Alla lettera scritta dalla Rete “3VolteGenitori”, rete italiana di genitori cristiani di figli e figlie LGBT+ il Papa Francesco ha risposto in data 13 agosto scrivendo sia al referente della rete di cui mostriamo la lettera e aggiungendo la seguente lettera per tutta l'associazioneche trascriviamo : “…grazie tante per la vostra testimonianza di amore con i vostri figli. Grazie ! Vi sono vicino e prego. Prego per voi, per i vostri figli e figlie. E voi, per favore, pregate per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca, rimango a vostra disposizione, fraternamente Francesco” (immagine in della lettera autografa pubblicata). Si segnala che in molte chiese si organizzano in tutta Europa incontri tra genitori di figli/e/* LGBT+, preti, sacerdoti, suore di vari ordini e genitori catechisti per un dialogo aperto di rispetto reciproco e di preghiera condivisa, ciò dimostra che dal basso, con buona volontà, passo passo cresce la consapevolezza di una catechesi da rinnovare e che la cristianità europea sta migliorando con impegno costante ed apertura mentale oltre che di cuore per una Europa e un mondo inclusivi.
Domanda: la scienza si confronta mai con i politici in senso stretto in Unione europea? Luigi Fusceddu
Risposta: si sta iniziando. Ad esempio nei giorni 10 e 11 ottobre 2023 la Commissione europea ha organizzato a Bruxelles e online la conferenza "Science for Policy in Europe: building better science for policy ecosystems". L'evento riunirà responsabili politici, consulenti scientifici, ricercatori, esperti di etica e altri professionisti negli ecosistemi science-for-policy per sviluppare e potenziare gli ecosistemi dedicati all'interazione tra la scienza e le decisioni politiche.
Domanda: cosa si sta facendo per aiutare la cultura in Unione europea? Lino Duscerio
Risposta: Le segnalo i fondi del programma Europa Creativa a supporto di diversi progetti di cultura ed attivo da diversi anni. Inoltre il 13 ottobre prossimo Bologna ospiterà uno dei sei eventi delle "Giornate europee della cultura e della creatività", la serie di appuntamenti organizzati nel mese di ottobre nelle sei città europee (oltre a Bologna, Amsterdam, Barcellona, Košice, Helsinki, Vienna) partner di EIT Culture & Creativity, la Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione (KIC) supportata dall'Istituto europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). Inoltre la Commissione europea ha lanciato due nuove iniziative che sono un seguito alla Comunicazione “Utilizzo dei talenti nelle regioni d'Europa”, presentata lo scorso gennaio, con cui è stato introdotto il Meccanismo di incentivazione dei talenti per aiutare le regioni dell'Unione Europea colpite dal rapido calo della popolazione in età lavorativa a formare, trattenere e attrarre persone, nonché capacità e competenze per far fronte all'impatto della transizione demografica. Le nuove iniziative sono l’attivazione della Piattaforma per l'utilizzo dei talenti (Harnessing Talent Platform) e la correlata creazione di Gruppi di lavoro settoriali per supportare lo sviluppo di talenti. La Piattaforma fungerà da punto di riferimento per l'azione dell'UE volta ad affrontare le sfide demografiche. Attraverso la Piattaforma, la Commissione promuoverà eventi e buone pratiche, nonché l'accesso all'assistenza tecnica e alla consulenza per le regioni che ne hanno più bisogno, compreso un helpdesk dedicato. La Piattaforma garantirà in questo modo che le regioni colpite dalla riduzione della popolazione in età lavorativa ricevano gli orientamenti e le informazioni di cui hanno bisogno per sviluppare e attuare piani complessivi e mirati per formare, attrarre e trattenere i talenti in tutti i settori, compresa la cultura.
Domanda: lavoro in una realtà pubblica e abbiamo realizzato una soluzione innovativa open source, si può segnalare a livello europeo? Myriam Gusso
Risposta: certo, fino al 21 settembre le organizzazioni e i team che, come il vostro, abbiano implementato con successo una soluzione Open Source (OSS) all'interno di una amministrazione pubblica oppure che abbiano sviluppato iniziative che utilizzano e promuovono l'uso dell'Open Source nei servizi pubblici possono candidarsi all’assegnazione del Premio OSOR (Osservatorio Open Source della Commissione europea) che offre un riconoscimento per le migliori soluzioni e iniziative open source create da o per le pubbliche amministrazioni europee. Nato nel 2008 nel quadro del programma IDABC, OSOR è un consorzio che dal 2011 fa parte della piattaforma Joinup, dove ha creato un hub di conoscenza completo per facilitare l'adozione dei servizi OSS nel settore pubblico dell'UE; è uno degli elementi chiave di Europa interoperabile, l'iniziativa della Commissione europea creata nell'ambito del programma Europa digitale per rafforzare la politica di interoperabilità del settore pubblico.
Domanda: può lo sport aiutare a integrare i minori non accompagnati immigrati che sono sempre di più? In Regione Lombardia abbiamo troppo pochi tutori e forse qualche progetto europeo aiuterebbe! Marisa Ficarsa
Risposta: certo. La Commissione europea ha pubblicato di recente un bando per il progetto pilota ”Sport Supports - Emergency sport actions for youth”. Il progetto da realizzare punterà ad incoraggiare, attraverso lo sport, l'integrazione nelle comunità ospitanti di bambini e giovani colpiti da crisi umanitarie e processi di migrazione di massa a seguito della guerra in Ucraina. Le attività sportive, con il loro potere di aggregazione, aiuteranno a migliorare il benessere mentale di queste persone favorendo il loro adattamento al nuovo ambiente, faciliteranno l'interazione e i legami con la comunità ospitante e l'integrazione nel sistema di istruzione e nel mercato del lavoro. Possono partecipare al bando organizzazioni attive nel settore dello sport come federazioni o club sportivi, aventi personalità giuridica, con sede legale in uno degli Stati membri dell’Unione Europea compresi gli Stati PTOM, organizzazioni internazionali. Le candidature possono essere presentate da un soggetto singolo o da un consorzio. La scadenza è il 17 ottobre e ogni progetto approvato potrà ottenere la copertura massimo sino all’ottanta per cento dei costi ammissibili dal bando e un importo massimo di 400mila euro.
Domanda: ci sono fondi per progetti interregionali di innovazione per le valli? Ludovico Sarti
Risposta: sì. La Commissione europea ha pubblicato gli inviti a presentare proposte a supporto delle “Valli regionali dell’innovazione”. Si tratta di due bandi complementari, che mettono a disposizione complessivamente 122 milioni di euro, lanciati nell'ambito del programma Ecosistemi Europei dell’Innovazione (EIE) di Horizon Europe e dello Strumento per gli investimenti interregionali in materia di innovazione (I3) del Fondo europeo di sviluppo regionale. Le “Valli regionali dell’innovazione” sono una delle azioni chiave previste dalla Nuova Agenda europea dell'innovazione per contribuire a rafforzare gli ecosistemi dell'innovazione in tutta l'Unione Europea e si punta ad affrontare il divario d’innovazione tra territori. In particolare, è stato fissato l'obiettivo ambizioso di individuare fino a cento regioni impegnate a migliorare il coordinamento e la direzionalità dei loro investimenti e delle loro politiche di ricerca e sviluppo e a collaborare su progetti di innovazione interregionali, anche nel campo dell’innovazione deep-tech, collegati alle principali priorità dell'Unione Europea. I due bandi hanno scadenza al 17 ottobre. I progetti devono coinvolgere anche realtà private. I bandi hanno un importo totale di 122 milioni di euro.