Pillole d'Europa

Premio EER, digitalizzazione e diritti per donne e studenti, aiuti a imprese

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda:  sono uno studente universitario e trovo ignobile che ci lascino a casa così a lungo, noi che siamo maturi e potremmo benissimo presentarci in università tenento conto e rispettando tutte le normative vigenti come distanziamento e altro, e invece mandino a scuola bambini che non sanno di certo come comportarsi. Non ci sono progetti europei che aiutino le università ad essere più pronte dinanzi alle sfide della digitalizzazione? Maurizio Busco

Risposta: hai ragione, occorre tenere presente le esigenze di voi studenti universitari che tanto avete anche dato nel periodo di lockdown con volontariato e assistenza e aiuto agli anziani e in ospedale anche come specializzandi in vari settori. Ti segnalo che c’è un bando aperto del programma europeo ErasmusPlus che cofinanzia proprio progetti di innovazione e digitalizzazione e ha una scadenza al 24 settembre. Lo gestisce l’Agenzia esecutiva per l`istruzione, l`audiovisivo, la cultura della Commissione europea. Cofinanzia progetti di cooperazione transnazionale e l’apprendimento reciproco fra le autorità pubbliche al massimo livello istituzionale per favorire miglioramenti sistemici e innovazioni nei settori dell’istruzione e della formazione e progetti di sperimentazione su istruzione e competenze digitali; insegnamento digitale e formazione docenti, sviluppo di sistemi simili agli Individual Learning Account (carte di credito formativo individuale) e realizzazione di politiche e processi a sostegno della convalida dell’apprendimento non formale e informale, anche mediante orientamenti efficaci. Ha un finanziameno di 14 milioni di euro per realtà sia dell’Unione europea (università, associazioni di studenti, ong, autorità pubbliche ed enti privati etc.) che con sede legale anche in Turchia, Serbia, Macedonia del Nord, Stati EFTA/SEE - Norvegia, Islanda e Liechtenstein.

Domanda: lo smart working non è che poi relegherà le donne a casa rendendo difficile la loro crescita professionale, cosa di fa in Europa? Marisa Ripetto

Risposta: certo lo smart working o lavoro agile pone dinanzi a nuova sfide anche contrattuali. Il ruolo delle donne è in evoluzione così come il mondo del lavoro. La conciliazione cura-lavoro soprattutto visti i cambiamenti sociali e demografici rappresenta una nuova sfida. Urge un intervento a favore delle donne, soprattutto nelle famiglie monoreddito”, dice l’on. Federica Gasparrini, Presidente dell’Associazione DonneuropeeFedercasalinghe-Obiettivo Famiglia,” La situazione emergenziale del COVID-19 intacca inevitabilmente sulla vita delle donne e di quanto ruota intorno ad esse, e per evitare che collassi il sistema, portando in povertà soprattutto le famiglie monoreddito, è necessario in tempi brevissimi ripensare ad un rilancio delle stesse in ambito lavorativo, investendo nella loro formazione. Ecco perché abbiamo proposto al Governo di attivare un Bonus Formazione e un Fondo Pari Opportunità da inserire nel decreto Rilancio”. Secondo dati Istat il numero complessivo delle famiglie in Italia nel 2019 è pari a 25 milioni e 700.000. Di queste, il 35% è formato da monoreddito. La presenza in Italia delle casalinghe è notevole,  pertanto si propone di collegare l’iniziativa di formazione alla consegna di un Buono Formativo collegato al reddito della stessa o all’iscrizione all’Assicurazione obbligatoria Inail contro gli infortuni domestici. Per quanto concerne la parità di genere nelle professioni molto attiva è Cisl Medici Lombardia e l’associazione GOAL nazionale per gli oculisti ambulatoriali che hanno sviluppato dei servizi e dei supporti a tutela delle lavoratrici che in questo periodo molto difficile hanno dovuto affrontare fatiche in emergenza sia negli ambulatori che negli ospedali e proseguire a gestire le problematiche anche familiari.  “Per avere un giusto equilibrio tra pubblico e privato, con una adeguata sinergia, è necessario avere condizioni contrattuali analoghe. E' stato superato il concetto di competizione tra i due sistemi e pertanto occorre procedere con eguali regole ,comprese quelle contrattuali ,prevedendo anche un’ identica organizzazione degli organici. “ n ambito medico”, dice il dott. Danilo Mazzacane, segr. gen. GOAL e CISLMEDICI LOMBARDIA,” esiste una zona grigia ancora peggiore, quella dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni ,che in quanto considerati ‘parasubordinati’ , non trovano alcuna collocazione  al riguardo sia nel settore pubblico , che in quello privato. Eppure contrattualmente e fiscalmente sono assimilati al settore pubblico, operando peraltro per il Sistema Sanitario Nazionale. Sono tra i medici di quella sanità territoriale che improvvisamente ha acquisito importanza in virtù della pandemia. Di quella porzione di medici territoriali che avrebbe bisogno di ricambio generazionale ,che oggi può solo essere prevalentemente di  genere femminile ,con giovani colleghe medico donne, mogli e mamme. Occorre tenere presenti le best practices europee per le professioni e la parità di genere nel mondo del lavoro”. In Europa la sfida dell’occupazione femminile e della conciliazione cura-lavoro è stata gestita in modo differenziato. L'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, con sede a Vilnius, in Lituania, ha l'obiettivo generale di sostenere e rafforzare la promozione della parità di genere, ivi compresa l'integrazione di genere, in tutte le politiche dell'UE e nazionali. La Carta europea per le donne e l'impegno strategico per la parità di genere è in vigore dal 2016 e il nuovo Piano d'azione sulla parità di genere  2016-2020 sottolinea «la necessità di realizzare pienamente il godimento, pieno e paritario, di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali da parte delle donne e delle ragazze e il conseguimento della loro emancipazione e della parità di genere».

Domanda: c’è un gruppo di esperti sul coronavirus anche alla Commissione europea? Nuccia Gusperti

Rispondi : sì   c’è un gruppo di esperti  che fornisce consulenza alla Commissione europea in

merito alla formulazione di misure di risposta rivolte a tutti gli Stati dell’Unione Europea in funzione delle diverse fasi della pandemia; individuazione e riduzione delle lacune, delle incongruenze o delle inadeguatezze significative presenti nelle misure adottate o da adottare per contenere e gestire la diffusione del coronavirus anche nell’ambito della gestione dei trattamenti clinici e per attutirne l’impatto; conferimento della priorità all’assistenza sanitaria, alla protezione civile e ad altre risorse e misure di sostegno da organizzare e coordinare a livello dell’UE; misure strategiche per affrontare e attenuare le conseguenze a lungo termine della pandemia. Gli esperti sono  sette  e membro per l’Italia è la prof.ssa Maria Rosaria Capobianchi; deliberano almeno due volte alla settimana, mediante teleconferenza, sulle questioni sollevate dalla Commissione europea o da loro stessi. Sono epidemiologi e virologi; il loro lavoro integra l’attività del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – ECDC e quello dell’Agenzia europea per i medicinali, e del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze - ERCC. I documenti del gruppo  di esperti europei sono on line e di sicuro sarebbe molto meglio che gli pseudogiornalisti italiani che fanno i talk show e invitano le persone  più improbabili a parlare di temi di salute pubblica per fare solo show e speculazioni inutili su un tema così delicato come la salute pubblica intervistassero questi esperti invece di tanti ignoranti e provocatori e urlatori che creano solo confusione. Utile è anche il Terzo programma Salute Pubblica europeo con i suoi bandi aperti e gli esperti che partecipano ai progetti di ricerca Horizon 2020, oltre ai progetti di Chafea, agenzia europea per la salute. 

 

Domanda: mi pare che si criminalizzi la imprenditorialità che invece è l’unica possibilità di  sviluppo di ogni Stato, non ci sono dei premi che la valorizzino in Europa? Linetta Fusco

Risposta: c’è un premio ‘Regione imprenditoriale europea ‘- EER.  E’ gestito dal Comitato europeo delle Regioni a partire dal 2011;  ogni anno vengono premiate tre regioni dell'Unione Europea che si distinguano per l'adozione di strategie imprenditoriali innovative e lungimiranti, in linea con gli obiettivi e i principi delle politiche europee per il settore. Alle regioni selezionate che presentano la strategia più innovativa viene conferito il marchio di "Regione imprenditoriale europea” . Quest’anno il tema è  “Imprenditoria per una ripresa sostenibile" e si vogliono selezionare le regioni e le città dell'Unione Europea che abbiano sviluppato strategie per stimolare l'imprenditoria e aiutare le pmi in crisi. Il premio sarà assegnato a massimo sei enti territoriali che vinceranno il marchio EER per un periodo di due anni (2021 e 2022 che abbiano pianificato strategie utili ad una riuscita ripresa economica e sociale. La scadenza per presentare le candidature è il 28 ottobre 2020. C’è inoltre il programma europeo Cosme che valorizza e cofinanzia progetti di pmi e imprenditori a cui molte aziende italiane hanno attinto come aiuti finanziari. C’è anche il programma europeo  Erasmus per giovani imprenditori che cofinanzia progetti di scambio transfrontalieri per nuovi imprenditori o aspiranti tali ed è una interessante opportunità di imparare i segreti del mestiere da professionisti già affermati che gestiscono piccole o medie imprese in un altro paese partecipante al programma. Lo scambio di esperienze avviene nell’ambito di un periodo di lavoro presso la sede dell’imprenditore esperto, il quale aiuta il nuovo imprenditore ad acquisire le competenze necessarie a gestire una piccola impresa. L’imprenditore ospitante ha l’occasione di considerare la propria attività sotto nuovi punti di vista, collaborare con partner stranieri e informarsi circa nuovi mercati.