Pillole d'Europa

PrEP E HIV, PREMI A SCUOLE, BANDO CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

 In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda:  si informa sempre troppo poco sull’HIV e vorrei sapere se in Unione europea ci sono gli stessi ostacoli alla PrEP che ci sono in Italia? Gianni Fuscardo
Risposta:
Nel 2022, come emerge dal Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia sono state effettuate 1.888 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a 3,2 nuovi casi per 100mila residenti. In particolare, la proporzione di nuovi casi attribuibile a trasmissione eterosessuale era del 43% (25,1% maschi e 17,9% femmine), quella in maschi che fanno sesso con maschi 40,9% e quella attribuibile a persone che usano sostanze stupefacenti 4,3%. La Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) permette di evitare l'infezione nelle popolazioni che in base ai dati epidemiologici sono maggiormente esposte al virus: Maschi che fanno Sesso con Maschi (MSM), donne ad alto rischio, transgender, sex worker. La PrEP orale, la sola attualmente disponibile, si può assumere in modalità continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. Dopo un anno in Italia, rispetto ad altri Stati dell’Unione europea, ci sono ancora diversi ostacoli. Ad un anno dalla rimborsabilità della PrEP orale nel nostro Paese, l'indagine PrIDE - che ha coinvolto 62 centri ICONA e 3 checkpoint tra dicembre '23 e gennaio '24 - certifica che gli assuntori di PrEP orale sono stati 11.675 persone, di cui il 50,1% in Lombardia e il 17,9% nel Lazio. In particolare, emerge che il rapporto tra le persone con HIV e gli utilizzatori di PrEP orale non è omogeneo nelle varie regioni italiane (Lombardia 6,84; Lazio 9,60), mostrando così come la diffusione della PrEP orale presenti vari ostacoli, di diverse tipologie, come i pochi centri di riferimento, la limitata erogazione sul territorio, i rischi legati all'aderenza e allo stigma. A ottobre 2023, un secondo presidio di prevenzione dell'HIV, la cosiddetta Long Acting PrEP, ha ricevuto il via libera dall'EMA, Agenzia europea per i medicinali. Le sue potenzialità sono state confermate da diversi studi italiani. Un'indagine diffusa su canali digitali specifici della popolazione LGBTQIA+ ha raggiunto 1419 persone: solo il 27% di queste ha dichiarato di assumere PrEP orale, facendo così emergere un margine ampio in cui l'offerta preventiva di HIV ancora stenta a penetrare. La ricerca ha inoltre evidenziato due caratteristiche dei rispondenti correlate all'interesse per la Long ActingPrEP: l'assunzione della PrEP orale e la conoscenza dell'equazione preventiva U=U. Oggi, dunque, Long Acting PrEP nella popolazione LGBTQIA+ si associa un profilo di persona ben informata e proattiva nella volontà di prevenire HIV. Una seconda indagine, svolta a marzo 2024 sugli utilizzatori di PrEP orale nel checkpoint di Milano, ha messo in evidenza come dei 419 rispondenti (98% maschi e 70% laureati) ben il 74,9% abbia mostrato interesse per la Long Acting PrEP. Di questi, oltre la metà ha dichiarato di averne scarsa informazione. La stanchezza per l'assunzione delle compresse e anche per l'approvvigionamento delle stesse, così come il sentirsi dipendente da una compressa per fare attività sessuale in libertà sono gli aspetti che hanno caratterizzato gli interessati alla Long Acting PrEP in questa indagine. Infine, una ricerca su 1056 utenti utilizzatori di PrEP orale di Milano, in centri in cui la community è presente, ha riscontrato che il 27,8% di persone potrebbe beneficiare della Long Acting PrEP a causa di problemi con la PrEP orale principalmente legati all'aderenza, ma anche alla tossicità. "La PrEP rappresenta una strategia centrale per vincere la battaglia della prevenzione delle nuove infezioni da HIV”, ha detto ad una recente conferenza stampa la professoressa Antonella Cingolani, copresidente ICAR,”L'importanza della rimborsabilità decretata da AIFA nel 2023 è riscontrabile nei numeri, con gli utenti che sono più che raddoppiati. Tuttavia, a causa del ritardo accumulato e degli ostacoli che permangono nell'accesso alla PrEP, siamo ancora molto lontani dagli standard di altri Paesi europei. In virtù dei diversi studi che ne confermano la validità, sarà pertanto auspicabile poter disporre anche della Long Acting PrEP a fianco della PrEP orale". Attualmente, ha fatto sapere Massimo Farinella, copresidente ICAR, ci sono ancora "problemi di diverso tipo. Innanzitutto persistono i costi di monitoraggi, visite e controlli contestuali alla PrEP; vi è poi un problema di aderenza, di stigma e di scarso coinvolgimento del territorio, visto che è accessibile solo nelle farmacie ospedaliere".
Pertanto, con la Long Acting PrEP si potrebbero colmare "alcune di queste lacune," ha detto il dott. Massimo Farinella," completando così l'offerta di una strategia preventiva per combattere la diffusione dell'HIV come già approvato a livello europeo". Sempre in conferenza stampa anche il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT ha ribadito: "La PrEP, in tutte le sue forme, orale e Long Acting, è un elemento chiave di sanità pubblica per la lotta alla diffusione dell'HIV. In particolare, la Long ActingPrEP è uno strumento di prevenzione dell'HIV, riconosciuta anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, per le persone a rischio sostanziale di infezione, che amplia l'offerta complessiva delle diverse modalità di prevenzione per un virus per cui non esiste un vaccino".


Domanda: si parla tanto male delle scuole in Italia eppure mi risulta che siano vincitrici spesso di premi europei, o sbaglio? Ludovica Forti
Risposta:
ha ragione. Spesso le scuole italiane hanno vinto e si distinguono in contesti europei. Ad esempio al concorso europeo “I giovani e le scienze”, gestito dalla Commissione europea e per la selezione italiana dalla FAST, Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, ogni anno partecipano diversi istituti tecnici, scuole superiori che ottengono premi in denaro, borse di studio.  E' già aperto il bando 2024 (sito www.fast.mi.it). Alla edizione 2024 hanno vinto tra gli altri, con il loro progetto “Principi di propulsione Jet”, due studenti liguri, Matilde Mancini e Gianluca Santini del Liceo Federico Enrique di Livorno che hanno ottenuto anche un certificato di merito “Yale Science and Engineering Association”. I vincitori premiati a Milano il 18 marzo 2024 rappresenteranno l’Italia alla finale della 35° edizione europea che quest’anno si terrà  a Katowice  in Polonia (9 – 14 settembre 2024),” dice il dott. Rinaldo Psaro, Presidente della FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, ”E’ una grande opportunità per i finalisti, che competono per rilevanti premi ed accreditamenti, tra cui viaggi studio, possibilità di partecipare ad altre gare internazionali, attestati di merito. Alla finale europea i premi sono in denaro (Euro 7 mila, 5 mila, 3.500 euro) e di merito, le visite ai centri di ricerca dell’Unione europea. Mentre alla selezione italiana sono stati assegnati altri premi in denaro, medaglie d’oro e d’argento, viaggi, borse di studio, accreditamenti per partecipare ad altri eventi scientifici e contest internazionali,  attestati di merito in aggiunta al prestigio di partecipare al concorso finale europeo e di avere crediti dal Ministero del Merito per l’eccellenza dei loro progetti”.  Inoltre la Commissione europea e l’Unità centrale eTwinning hanno annunciato i progetti vincitori dei Premi europei eTwinning 2024. Dopo una selezione di 1284 progetti candidati nelle cinque categorie per fascia d’età e nella categoria speciale per Initial Vocational Education and Training (IVET), in due progetti vincitori sono coinvolti dodici docenti italiani di tre istituti, che, con le loro classi e i rispettivi partner internazionali, hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo per il lavoro svolto in eTwinning: categoria 7-11 anni - The adventures of eTwinfish di Alessandra Cicero (fondatrice), Gloria Celia, Marika Di Gennaro, Francesca Filice, Floriana Garufi e Monica Stefanucci dell’IC “Gianni Rodari” di Roma; per la categoria 12-15 anni - Oceans- tra i partner, le docenti Annalisa Cozzolino, Maria Rosaria Del Sorbo, Anna La Montagna e Giovanna Salemme dell’ITCG e Liceo Scientifico “Da Vinci” di Poggiomarino (NA), e Rosaria Marotta e Rosa Martelli dell’ IC “Vittorini” di Messina. La cerimonia di premiazione avverrà in autunno nel corso della prossima Conferenza europea eTwinning, alla presenza dei rappresentanti della Commissione europea.

Domanda: siamo una associazione di consumatori, ci sono dei bandi europei aperti per noi? Sandra Caruso
Risposta:
sì. Sino al 25 settembre le associazioni di consumatori, ma anche pmi, scuole, cooperative, realtà pubbliche e private possono partecipare ad esempio ad un bando che è gestito dall’ Agenzia europea per la salute e il digitale (HADEA) nel quadro del Programma per il mercato unico (SMP) con l’obiettivo di contrastare lo spreco alimentare da parte dei consumatori. Il bando sostiene gli stakeholder del settore nell'adozione di azioni volte a contrastare gli sprechi alimentari dei consumatori (sia in casa sia fuori casa, ad esempio in scuole, mense, ristoranti etc) e finanzia progetti con attività diverse quali interventi di cambiamento comportamentale (ad es. per stimolare la prevenzione dello spreco alimentare a livello dei consumatori come strumenti e suggerimenti specifici per le famiglie e per i servizi di ristorazione, programmi di coaching, ecc.); progetti di istruzione e formazione (ad es. programmi scolastici, formazione del personale e azioni nelle mense scolastiche); campagne di sensibilizzazione (su scala locale, regionale o nazionale); strumenti e soluzioni di misurazione e rendicontazione per prevenire lo spreco alimentare a livello di consumo (ad es. applicazioni mobili e altri strumenti di monitoraggio oltre all'auto-reporting); studi, raccolta dati e azioni sperimentali che ampliano la base di prove per gli interventi di prevenzione dello spreco alimentare dei consumatori (ad es. studi sulla segmentazione del pubblico per personalizzare e mirare meglio le azioni). Le azioni proposte dovrebbero andare oltre il fornire informazioni ai consumatori e concentrarsi sul sostegno al loro cambiamento comportamentale; le iniziative possono combinare la sensibilizzazione con suggerimenti e strumenti pratici.  Il bando ha un importo totale di quattro milioni di euro. I progetti che saranno selezionati potranno ottenere sino al cinquanta per cento della copertura dei costi ammissibili dal bando. Ogni progetto deve avere un budget compreso tra i centomila e i trecentomila euro e durare tra i diciotto e i ventiquattro mesi.