Il Sociale
"Un angelo per capello", parrucche solidali per pazienti oncologiche
C’è chi ha scelto di regalare una ciocca dei propri capelli in anonimato e chi si è scattata un selfie per testimoniare il proprio gesto di solidarietà, magari mettendoci la faccia oltre che i capelli. In entrambi i casi il risultato non cambia e l’obiettivo di aiutare donne in difficoltà può dirsi comunque raggiunto. Il progetto Un angelo per capello è nato nel 2014 da un’iniziativa del Comune di Santeramo in collaborazione con associazione Oasi della Salute, Laboratorio Mediavision e azienda Calviclinica di Bari, con la finalità di donare parrucche a pazienti oncologiche che non possono permettersi di acquistarne una.
Negli ultimi mesi – sia per il passaparola tra i parrucchieri, sia per la viralità della pagina Facebook che conta migliaia di like – gli organizzatori della campagna solidale hanno assistito ad un incremento straordinario delle elargizioni. L’idea alla base del progetto consiste nel raccogliere le ciocche di capelli delle donatrici, la cui lunghezza non deve essere inferiore ai 25 centimetri, e con quelle realizzare parrucche per le donne sottoposte a trattamenti chemioterapici. Dopo l’evento di presentazione ufficiale a Santeramo, che si è svolto a maggio del 2014, la raccolta di fatto non si è mai fermata: all’indirizzo di Mediavision, indicato nel sito e nei canali social di riferimento, ogni giorno vengono consegnate mediamente una dozzina di buste. “Sinceramente non ci aspettavamo di avere così tanto sostegno – commenta Marco Ficarra, uno dei volontari dell’organizzazione – e per questo, in occasione delle imminenti festività, abbiamo comunicato la pausa delle spedizioni, che riprenderanno a partire dal 7 gennaio. È incredibile per noi vedere quanto sia generoso e spontaneo il contributo delle persone che ci hanno scritto. È grazie a questi “angeli” che questo cordone di sorellanza va avanti”. Soltanto nel mese di novembre sono stati consegnati oltre 10 chili di capelli alla società incaricata di ricavare parrucche con alto livello di traspirazione (requisito importante per permettere la normale ricrescita dei capelli) e un effetto estremamente naturale. Tra i recenti contributi anche quello di una madre e della sua bimba di 4 anni, residenti nella provincia di Napoli, e quello di una donna della provincia di Udine che ha perso il figlio di 3 anni, a cui era stato diagnosticato un neuroblastoma, e per questo ha deciso di aiutare chi affronta le terapie antitumorali. Ma anche tante adolescenti che hanno preso il coraggio di tagliarsi le chiome in nome di una nobile causa. “Come tante altre ragazze non avrei mai tagliato i miei lunghi capelli, ma di fronte a una iniziativa di valore come questa non si può restare indifferenti. Vi dono 29 centimetri di quella che è sempre stata la mia coperta di Linus, sperando possa aiutare a trovare la forza e la sicurezza giusta per affrontare un percorso così difficile”, scrive una giovane di Chieti.
Molte donatrici hanno accompagnato l’invio delle proprie ciocche di capelli con messaggi di incoraggiamento o con aforismi. “Per gestire la crescita delle donazioni – prosegue Ficarra – abbiamo bisogno di nuovi partner e supporter. Le ciocche ci arrivano da tutta Italia, tuttavia finora abbiamo regalato parrucche principalmente a pazienti del territorio della Puglia. A questo punto, la nostra ambizione è di allargare il progetto a livello nazionale per accontentare tutte le richieste. Per fare questo ci servirebbe avere collaborazioni in più regioni”. Chi desidera può mandare la propria busta all’indirizzo di Mediavision Soc. Coop. C. da Montefreddo, 2 - 70029 Santeramo in Colle (BA).
(da redattoresociale.it)