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Agnelli e Zhang a Casa Milan da Scaroni: serie A decide sui fondi

SERIE A, DE SIERVO "CON PANDEMIA DANNO SOPRA I 500 MILIONI. CAPITALI PRIVATI IN LEGA PER SVILUPPO"

Agnelli e Zhang a Casa Milan: la serie A decide sui fondi d'investimento

Vertice lunedì nella sede del Milan: il presidente Paolo Scaroni e l'a.d. Ivan Gazidis hanno fatto il punto con Andrea Agnelli e Steven Zhang, assistendo al «roadshow» organizzato con i rappresentanti dei fondi d'investimento che vogliono entrare nella Lega Serie A. E' stato il primo di alcuni incontri di approfondimento con i club: offerte vincolanti sono attese entro questa settimana. Tra iol 9 e il 12 ottobre il calcio italiano dovrà scegliere con quale partner portare avanti le trattative in esclusiva. Attualmente sono due le cordate in pole: Cvc con Advent e Fsi e l'altra di Bain Capital con Neuberger Berman che conta fra i propri alleati gli spagnoli di Mediapro. La prima cordata punta su un'intesa di dieci anni. L'altra, invece, punta su una cifra minima garantita a disposizione di tutti i club. Alcuni club tra cui la Lazio di Claudio Lotito sono contrari all'ingresso dei fondi.

Serie A diritti tv, interesse Amazon-Netflix. Stadi e fondi di investimento...

L'ingresso dei fondi di investimento (assemblea il 9 o 10 ottobre), il nuovo bando per i diritti tv di Serie A che potrebbe vedere in corsa anche Amazon e Netflix oltre a Sky e Dazn (che trasmettono le partite in esclusiva da tre anni), i danni economici subiti dal calcio italiano per la pandemia di Coronavirus e la riapertura degli stadi: il punto dell'amministratore delegato della Lega Calcio, Luigi De Siervo.

SERIE A, DE SIERVO "CAPITALI PRIVATI IN LEGA PER SVILUPPO"

La scelta di aprire la porta a fondi di investimento privati, "laddove venisse confermata dai club il 9 o 10 ottobre, e' un tentativo di rivoluzione evolutiva del nostro calcio". Lo ha dichiarato l'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi DE SIERVO, intervenuto ai microfoni di "Radio anch'io sport" su Rai Radio 1. "Sappiamo dove eravamo arrivati 10-15 anni fa, al vertice del calcio europeo e mondiale. E' un'era ormai passata e per tornare a brillare abbiamo bisogno di qualche misura innovativa - ha spiegato DE SIERVO - Se riuscissimo a introdurre capitali privati che possano aiutarci, con minimi garantiti, a sviluppare il brand, potremmo trovarci alla fine di questa crisi molto piu' vicini alla Premier League. Dobbiamo cercare di risolvere i problemi tecnici di natura fiscale e legale, poi la decisione spettera' ai venti club, che dovranno scegliere se affrontare i prossimi anni con un partner privato o continuare come hanno fatto finora".

SERIE A, DIRITTI TV: NON SOLO SKY-DAZN, AMAZON-NETFLIX INTERESSATE

Per quanto riguarda la vendita dei diritti tv, DE SIERVO ha ammesso che "la situazione e' complessa. Abbiamo un interlocutore forte come Sky e poi Dazn che ha fatto un investimento importante - ha ricordato l'ad della Lega - Credo che avremo sorprese positive nonostante il fatto che oggi non esista una concorrenza forte come quando c'era Mediaset. Stiamo peraltro destando interesse in operatori come Amazon e Netflix: vogliamo che il calcio possa essere il prodotto con cui le aziende cercano di portare nelle nostre case la proposta di contenuto piu' ricca, l'elementro attrattivo di un'offerta rispetto all'altra".

SERIE A, DE SIERVO, 'CON PANDEMIA DANNO SOPRA I 500 MILIONI'

Ad oggi il danno per la Serie A derivante dalla pandemia "è superiore ai 500mila milioni di euro, una cifra monstre non solo per la Serie A ma come tutti sanno noi siamo il motore dell'industria calcio che non solo è intrattenimento e sport ma dà lavoro a centinaia di migliaia di persone e questo danno si ripercuote percentualmente sulle serie minori, il danno generale arriva purtroppo fino alle società di prossimità". E' l'allarme lanciato dall'amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi DE SIERVO, ospite di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1. "La Serie A ha circa 1,4 miliardi di ricavi da diritti televisivi che sta proteggendo rispetto ad un contesto complesso, i costi dei giocatori sono equivalenti: mentre prima l'incidenza di questo costo sul totale era di circa il 65%, venendo a mancare i ricavi da botteghino e con un impatto anche sugli sponsor, questa percentuale è destinata a salire al 75-80%, il sistema è prossimo a un grosso rischio di collasso", prosegue DE SIERVO. "Non vanno sottovalutato le richieste di aiuto che arrivano da più parti, dal presidente Gravina, da alcune componenti, da alcuni presidenti, perché il calcio è al centro del tempo libero di tutti noi italiani e in questo senso va protetto", conclude.

SERIE A, DE SIERVO "STADI RIAPRANO GRADUALMENTE, 25% TIFOSI NON E' DOGMA

"Il 25% degli spettatori negli stadi non e' un dogma: si puo' partire in modo graduale, con step intermedi". Questa l'idea dell'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi DE SIERVO, intervenuto ai microfoni di "Radio anch'io sport" su Rai Radio 1, sulla riapertura degli stadi, per il momento limitata a mille spettatori per impianto. "Siamo tutti allineati sulla ripresa dei campionati con la massima attenzione alle curve dell'epidemia - ha rimarcato il dirigente - ma riteniamo di poterci avvicinare all'obiettivo del 25% con step intermedi. Il calcio non vuole un trattamento privilegiato rispetto ad altri settori, ma neanche essere svantaggiato: vogliamo ripartire con buon senso senza forzare i tempi, nei nostri stadi abbiamo la possibilita' di distanziare i tifosi anche a dieci metri. Sono stato a Budapest per la Supercoppa Europea, uno spettacolo importante: sono andato per capire come l'Uefa avrebbe gestito i flussi (con circa 16mila spettatori, ndr), c'era un protocollo meno severo del nostro, ma si puo' fare, con la massima attenzione per le regole".  Restando sul tema stadi, DE SIERVO ha ribadito l'importanza di avere impianti nuovi o comunque ristrutturati. "Senza gli stadi non esistono i ricavi e non e' possibile riportare al vertice il nostro calcio - ha osservato l'ad della Lega - Il Parlamento ha fatto di recente un piccolo passo avanti, bisogna sottolinearlo: non possiamo bloccare tutto per questioni di principio, penso per esempio al presidente Commisso che sta facendo una battaglia affinche' non venga bloccata la ristrutturazione del Franchi. Abbiamo bisogno di grandi impianti".