Sport

Gentile sulla "mafia dei procuratori": "Mi hanno fatto fuori dell'Under 21"

di redazione sport

Claudio Gentile torna sul suo addio all'Under 21: "Colpa di alcuni procuratori. Sono come la mafia ma non so chi mi abbia fatto saltare"

Claudio Gentile ha avuto un eccellente percorso come ct dell'Under 21 con la vittoria di un Europeo di categoria e di un bronzo olimpico ad Atene 2004 ma nonostante la sua esperienza con gli Azzurrini si è conclusa. Ancora oggi l'ex giocatore della Juventus non si spiega cosa sia successo.

Leggi anche: Calciomercato, Scamacca-Inter addio? 'Nerazzurri beffati... due volte'

"Avevamo vinto l’Europeo, avevamo conquistato il bronzo alle Olimpiadi, una medaglia che mancava al nostro calcio da 70 anni.  - spiega Gentile in una intervista a Repubblica.it -Sette miei giocatori formavano l’ossatura dell’Italia campione del mondo nel 2006, ma io venni cacciato dalla sera alla mattina senza una spiegazione. Ma non senza un motivo".

Claudio Gentile: "Tutta colpa dei procuratori ma la dirigenza della Nazionale mi ha mentito"

Il motivo del suo allontamento? Gentile si è fatto un'idea: "Avevo minacciato di denunciare alcuni procuratori che volevano offrirmi denaro, molto denaro, per convocare in Nazionale i loro giocatori. Li cacciai tutti! Io stesso non ho mai avuto un agente. Guarda caso, da quel momento qualcuno me l’ha giurata. La parola che mi viene in mente è mafia, senza neppure un Totò Riina al quale dare la colpa: io non so chi mi abbia fatto saltare in aria. Rubavo? Ero corrotto? Ero antipatico? Me lo dicano. Almeno, dopo quasi vent’anni saprò finalmente qualcosa in più. Ma poi si preparino alle denunce dei miei avvocati".

Leggi anche: Calciomercato Milan: Moncada su un giocatore del Barcellona. Sfuma una trattativa. De Ketelaere colpo di scena

Gentile non fa nomi ma afferma: "La risposta avrebbe dovuto darla Guido Rossi, che era commissario straordinario della Figc e decise di farmi fuori: ma purtroppo è morto. Potrebbe chiarire qualcosa Demetrio Albertini, al quale spiegai che avevo ricevuto l’offerta di un club importante (la Juventus, ndr) e che mi invitò a rifiutare. 'Abbiamo progetti importanti per te', mi disse Albertini. Come no! Il progetto di distruggermi la carriera. Da chi prendevano ordini quei dirigenti? Sono stato ingenuo a non firmare un altro contratto e a non abbandonare la Figc. L’ho fatto per troppa correttezza".

Leggi anche: Calciomercato Juventus: Kessie addio, Giuntoli ha scelto il 'sostituto'. Le trattative bianconere