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Giulia Ghiretti regina del nuoto italiano: "Simone Barlaam Superman del nuoto paralimpico? Io sogno il martello di Thor per..."

Di Giordano Brega

Una medaglia d'oro bellissima nel presente a Parigi 2024 ("Il momento più bello? Dopo la gara e prima del podio"), una laurea in ingegneria biomedica che apre tante prospettive future e poi... L'intervista a Giulia Ghiretti

Chi è Giulia Ghiretti, regina d'oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Parigi 2024

Una medaglia d'oro sul collo ai Giochi paralimpici di Parigi 2024 (nei 100 rana) dopo 3 podi conquistati tra Rio 2016 e Tokyo 2020: l'estate di Giulia Ghiretti - dal 2021 tra le stelle del team di Le Coq Sportif - è stata quella della consacrazione nella rassegna dei 5 Cerchi, un una carriera che l'aveva già vista cogliere trionfi in serie (3 volte campione del mondo con 6 argenti e 3 bronzi iridati, senza dimenticare le 12 euro-medaglie).

Lo sport d'altra parte è un sacro fuoco che ha dentro da sempre. Da bambina iniziò con ginnastica artistica, passando alla ritmica, e, a 8 anni, il trampolino elastico, disciplina che la portò nel giro della Nazionale.

La 30enne nata a Parma si racconta ad Affaritaliani.it.

Tra passato... Il giorno dell'incidente nel 2010, quando aveva 16 anni, nel corso di un allenamento di trampolino, al momento della ricaduta da un salto, le forze delle molle si concentrano su un'unica vertebra, che non regge: paralisi delle gambe. Il suo ricordo? "Non ho mai perso conoscenza, ma volevo il 'controllo' della situazione".

 ... e futuro. "Non so di preciso cosa andrò a fare, però mi piacerebbe mettere insieme ingegneria (è laureata in ingegnera biomedica, ndr) e sport"

Giulia Ghiretti: "Simone Barlaam Superman del nuoto paralimpico? Io sogno il martello di Thor per..." - L'intervista

In una recente intervista a Simone Barlaam ci raccontava di sentirsi il "Superman del nuoto paralimpico" Lui fenomeno, ma anche tu non scherzi a suon di medaglie e trionfi tra giochi e mondiali. Dovessi paragonarti a un altro super eroe... chi saresti?
"Un super eroe che volasse perchè vorrei... il teletrasporto, tipo il 'martello di Thor': sei qua e arrivi dove devi andare"

Facciamo un passo indietro e torniamo a Parigi 2024. Se chiudi gli occhi ci racconti, 3 immagini o momenti dei tuoi Giochi?
"La colazione prima della gara, è stato traumatico perché non andava giù niente, ero sul balcone della mia stanza al Villaggio Olimpico. Poi il podio, qualcosa di unico. E il momento più bello è stato dopo la gara ma prima del podio, quando è finita l'ansia della competizione - perché era andata bene - ma c'era ancora l'attesa di ricevere la medaglia quindi restava ancora qualcosa di bello"

Facciamo un passo avanti. I tuoi prossimi obiettivi quali sono?
"Il Mondiale a Singapore a settembre. Poi vediamo un anno alla volta"

Quando ripensi al giorno di quell'incidente al trampolino cosa ti viene in mente?
"Se devo ripensare al giorno dell'incidente sicuramente il male che avevo, però più che pensare a me preferisco chiedere agli altri come hanno vissuto quel momento. Perché io non ho mai perso conoscenza, ma volevo il 'controllo' della situazione. E quindi anche sapere quello che facevano gli altri, come hanno saputo dell'incidente, dov'erano in quel momento... mentre in stanza e vedevo le persone chiedevo queste cose"

Chi è o chi sono i nuotatori che ammiri di più (e perché)?
"Non ce n'è uno in particolare che io ammiro o... li ammiro tutti. Da una parte metto tutti sullo stesso piano, dall'altra credo che tutti facciano gli sforzi e quando vedo una gara mi immedesimo negli atleti. Sicuramente Gregorio Paltrinieri un esempio sia come nuotatore che come persona"

E quali sportivi in generale sono nel tuo cuore?
"Non dico che seguo tutti gli sport, ma quasi. Quando ci sono le Olimpiadi sto fissa sul divano e se non riesco a vedere una gara cerco di recuperarla in tutti i modi. Sicuramente la ginnastica la guardo molto-molto volentieri, è uno sport che mi appartiene. Anche tuffi, nuoto... mi appassiono quando vedo esercizi e gesti belli. Ma soprattutto delle belle storie dietro a tutto quello che c'è"

Non solo sport. Sei laureata in ingegneria biomedica al Politecnico: come mai hai scelto questa specializzazione e quali sogni hai in questa strada professionale?
"Quando ho finito la quinta superiore non sapevo cosa scegliere, mi sono sempre piaciute le materie scientifiche. Volevo fare qualcosa nell'ingegneria, mi è venuto il 'lumino' di medicina ma erano troppi anni e ho scoperto l'esistenza di questa facoltà perché la frequentava una mia amica, ho fatto il test di entrata al Politecnico e sono riuscita a prendere questo percorso.  In futuro non so di preciso cosa andrò a fare, però mi piacerebbe mettere insieme ingegneria e sport"

La canzone del cuore di Giulia (come mai) e in generale che cantati ti piace di più ascoltare?
"Non ho un cantante in particolare, sulla musica vado molto a periodi. Però il primo concerto che due anni fa sono andato a sentire dei Coldplay e diciamo che ....vanno abbastanza in loop"