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Il male dell'Inter negli scontri diretti. Ragioni e soluzioni

La sconfitta con la Juve è l'ennesimo passo falso della stagione dei nerazzurri fragili nelle sfide contro le rivali storiche. Ecco perché secondo opinionisti e tifosi vip

di Andrea Soglio

La sconfitta dell'Inter contro la Juventus non ha sorpreso, anzi, ha confermato quello che è il vero problema dei nerazzurri in questa stagione: gli scontri diretti. Nei tre derby giocati, due di campionato e la finale di Supercoppa) la squadra di Inzaghi ha raccolto due sconfitte ed un pareggio al '93. Con la Juventus siamo ad un pari ed una sconfitta. Trasformando in punti classifica lo scorso anno nelle partite con bianconeri e rossoneri l'Inter raccolse 10 punti, oggi sono solo due e questo pesa tanto sulla graduatoria generale.

Ad Appiano oggi c'è tanta rabbia ma sono in molti a sottolineare che alla fine, malgrado tutto, si è in seconda posizione a due soli punti dalla capolista Napoli, con lo scontro diretto in programma tra due settimane al Maradona. Ma il caso resta aperto anche perché in Coppa Italia ed in Champions c'è la grandissima possibilità che l'Inter possa reincontrare sul suo cammino nelle coppe i rivali di sempre. Abbiamo chiesto così ad alcuni esperti di calcio, soprattutto a gtinte nerazzurre, di intervenire sulla questione.

Da dove nasce questa fatica negli scontri diretti, un anno fa il punto di forza della squadra?

Leo Turrini - giornalista - "Credo sia una questione di mentalità. Mi sembra che l'analisi di Mkhitaryan secondo cui a volte la squadra scenda in campo con un eccesso di sicurezza sia perfetta. ieri ad esempio soprattutto nel primo tempo la superiorità è stata evidente ma non ha portato a nulla. Quelli bravi direbbero che manca il "killer Instinct""

Andrea Paventi - giornalista Sky - "È evidente che l'Inter è in un momento di calo mentale, manca la concentrazione vista lo scorso anno ed i punti e le occasioni perse adesso pesano. Adesso restano le due trasferte chiave, a Napoli e Bergamo, contro le principali rivali con cui si può invertire lo stato delle cose. Di sicuro la champions, dove l'atteggiamento è diverso, dimostra che la squadra c'è". 

Fabrizio Biasin - giornalista - "Innanzitutto se parliamo di scontri diretti allora bisgona aggiungere le partite con Atalanta, Lazio e Roma, dove i nerazzurri hanno vinto. Quindi non vedo questo problema. Vedo una squadra che però in certe partite, come ieri, se non riesce a sfondare nel primo tempo va un po' in difficoltà anche per limiti di età media, ieri sopra i 30 anni".

Nicolò Schira - esperto di calciomercato - "Il problema credo sia nell'approccio. La squadra è la stessa dello scorso anno...  ma sa di essere forte ed è come se giochi sulle punte, senza la cattiveria necessaria che aveva lo scorso anno. Con le medio piccole facendo così vinci lo stesso, con le rivali dirette se non vai al 100% fai fatica anche se sei la più forte".

Come se ne esce? Colpa dell'allenatore o della squadra?

Leo Turrini - giornalista - "Giù le mani da Inzaghi, sia chiaro. Fosse per me gli affiderei anche il muretto della Ferrari. Se ne esce cambiando da oggi in avanti anche perché scontri diretti ce ne saranno diversi in campionato e nelle coppe. Quindi da un certo punto di vista è l'occasione migliore per vedere davvero di che pasta è fatta questa squadra".

Andrea Paventi - giornalista Sky - "Se ne esce recuperando gli uomini chiave dello scorso anno; una coppia d'attacco integra, un Chalanoglu ai suoi livelli abituali, non quelli attuali, e sperare che anche le seconde linee, soprattutto gli attaccanti, possano fare bene, cosa che fino ad oggi è stata carente. Alla fine ci sono ancora 13 gare di campionato, una Champions da vivere, un poco di umiltà che forse è mancata in certe occasioni, concentrandosi una gara alla volta".

Fabrizio Biasin - giornalista - "Come se ne esce? Per uscire da qualcosa bisogna esserci dentro e l'Inter non mi sembra dentro un dramma o una crisi. Stiamo parlando della squadra arrivata 4 su 36 nella fase a girone unico di Champions, seconda in campionato a due punti dalla capolista e ancora in corsa in Coppa Italia... certo la sconfitta a Torino brucia ma se si guarda alla prestazione soprattutto nel primo tempo c'è poco da dire".

Nicolò Schira - esperto di calciomercato - "Non credo sia un problema di Inzaghi, che prepoara le partite come un anno fa. Sono i giocatori a dover fare lo scatto verso l'alto. La squadra è più forte del Napoli ma Conte, con la sua grinta, ha trasmesso alla squadra lo spirito giusto. Non si parli poi di pancia piena. Alla fine l'Inter ha vinto solo uno Scudetto. Gli altri sono trofei che contano meno...".

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