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Juve, Agnelli: "Impatto Covid da 320mln" e annuncia un Investor Day nel 2022
Il numero uno della Juventus ha aperto l'assemblea degli azionisti, chiamati ad approvare il bilancio 2020-2021
“Non posso ricordare che per 10 anni ho collaborato più che lealmente per cambiare un sistema che è troppo instabile”, ha aggiunto, “la nascita della Superlega è stata la constatazione non da parte di tre ma di 12 club che le obsolete impalcatura su cui si regge il calcio sta rifiutando ogni cambiamento per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. A mio giudizio la slealtà va cercata in chi ha sempre rifiutato il dialogo sulle riforme”.
“Non mi voglio arrendere, non mi sono arreso ieri, non mi arrendo oggi, non mi arrenderò domani, il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus ne vuole fare parte ma sarà solo ed esclusivamente con il dialogo costruttivo che si potrà arrivare a una soluzione soddisfacente per tutti”.
Infine, Agnelli ha parlato anche dell'addio del fenomeno portoghese. “É stato un onore e un piacere avere il più grande giocatore al mondo nelle fila della Juventus e non possiamo che simbolicamente applaudirlo e ringraziarlo per averci fatto gioire così tanto. Unico peccato, forse è stato avere un anno e mezzo su tre di Cristiano senza pubblico allo stadio”.
“Però”, ha proseguito Agnelli, “ha ragione Morata quando a pochi giorni della dipartita di Cristiano ha detto che è la maglia della Juventus che richiede responsabilità, non i compagni di squadra. La Juventus società è più grande di chiunque abbia avuto l’onore di partecipare al suo percorso dal 1897 ad oggi. La Juventus viene prima di qualunque persona”, ha concluso il presidente bianconero.