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Juventus-Inter-Napoli chiedono le dimissioni di Dal Pino. Gravina nel mirino

Sette club di Serie A sfiduciano il presidente della Lega Dal Pino e denuncia di cattiva gestione: Juventus-Inter-Napoli-Lazio chiedono l'addio. Milan e Roma no

Serie A, dimissioni di Dal Pino chieste da 7 club: ecco perché

Sette club di serie A chiedono le dimissioni del presidente della Lega di serie A Paolo Dal Pino (che si era insediato un anno e tre mesi fa): Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona contro il numero uno della Confindustria del Pallone e lo hanno formalizzato con una lettera nella quale si chiede che si “possa proseguire con diversa guida e con nuove visioni condivise, nell’interesse esclusivo della stessa e dei nostri singoli club”.  L’atto di sfiducia dei sette club andrebbe ad aggiungersi a una denuncia con richiesta danni per cattiva gestione (con una seconda lettera, partita dallo Studio Chiomenti). Nel mirino diritti tv e le questioni legate all'ingresso dei fondi in serie A.

Lega serie A, Figc chiede voti con maggioranza qualificata

Il calcio italiano è sempre più spaccato: la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è legata alla volontà della Figc, appoggiata dal presidente di Lega Calcio Paolo Dal Pino, di modificare i quorum deliberativi della maggioranza in assemblea. Il presidente Gabriele Gravina vuole che la Serie A si adegui ai principi informatori del Coni: ossia niente soglie qualificate.

Diritti tv e fondi, le partite che hanno spaccato la serie A

Ma è proprio quella legata ai due terzi dei consensi che ha paralizzato molte tematiche e decisioni del calcio italiano. Per restare su situazioni recenti, l'offerta di Sky per il pacchetto due della serie A nel prossimo triennio (3 partite in co-esclusiva con Dazn, che ha tutti e 10 i match) è saltata per il blocco di sette voti negativi. Per non parlare di una situazione molto più spinosa: quella legata all'ingresso dei fondi Cvc, Advent e Fsi nel calcio italiano con una dote di 1,7 miliardi (per il 10% della media company da costituire). Sembrava tutto fatto, poi l'empasse e la chiusura di fronte alla fumata bianca sull'asse Juventus-Napoli che ha avuto ripercussioni anche sulla trattativa per i diritti tv della serie A (per lunghe settimane prima dell'ok a Dazn i club che chiedevano l'ingresso dei fondi hanno fatto ostruzione su questo fronte). La Federcalcio chiede alla Serie A di decidere sulle questioni importanti a maggioranza semplice.

I sette club di 'minoranza' guidati da Juventus e Inter (con l'appoggio di De Laurentiis, Lotito, Commisso, Percassi e di Maurizio Setti del Verona) ha chiesto a Dal Pino di lasciare (mettendo di riflesso nel mirino anche Gravina). A favore del presidente di Lega serie A il fronte degli altri 13 club di cui fanno parte Milan e Roma (i due club non erano stati ostili neppure all'ingresso dei fondi). Dal loro punto di vista sulla questione dei diritti Tv il focus delle sette società, secondo il Sole 24 Ore, è puntato su quelli che vengono bollati come mesi di colpevole ritardo sull’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 (le 7 partite in esclusiva su tutte le piattaforme e le 3 in co-esclusiva) a Dazn a causa di quella che viene bollata come volontà di condizionare la procedura d’assegnazione spingendo per l’intesa con i fondi che i ricorrenti consideravano invece già affossata.

Riapertura degli stadi, tema di dissenso

Oltre alla questione legata alla gestione dei fondi e diritti tv, secondo quanto filtra ci sarebbe anche l'ok per la riapertura dell'Olimpico ai tifosi per Euro2020: tema di dissenso per la richiesta di dimissioni, in controtendenza con la chiusura degli stadi in Italia.