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Lance Armstrong accusato di correre il Tour de France con un motore nella bici
Lance Armstrong accusato di doping tecnologico: correva con un motore nella bicicletta durante il Tour de France secondo Jean-Pierre Verdy
Lance Armstrong accusato di correre il Tour de France con un motore nella bici
Lance Armstrong, dalla Francia accuse di doping tecnologico al Tour de France. Le parole di Jean-Pierre Verdy ex capo dell'agenzia antidoping francese. "Credo anche che avesse un motore nella bicicletta"
Lance Armstrong, per l’ex N°1 dell’antidoping francese lo statunitense “aveva anche un motore nella bici”
Lance ARMSTRONG riceve accuse durissime dalla Francia. Il ciclista americano, dopo aver visto il proprio nome cancellato dall'albo d'oro del Tour de France, dove aveva vinto dal 1999 e il 2005, per non essersi difeso dalle accuse della Wada e dopo aver ammesso nel 2013 di aver fatto uso di sostanze dopanti, e' stato attaccato da Jean-Pierre Verdy. L'ex capo dell'agenzia antidoping francese, nel libro "Doping: la mia guerra contro gli imbroglioni" ha detto che ARMSTRONG, a suo avviso, ha "barato", facendo uso anche di un motore "attaccato" alla sua bicicletta in alcune tappe del Tour de France. "Lance ARMSTRONG e' la piu' grande truffa del ciclismo e aveva complici a tutti i livelli. Ha ricevuto un trattamento speciale. Molti mi hanno detto che non avrei dovuto avvicinarmi alle leggende, che mi sarei ritrovato da solo. Ma se le leggende 'barano'. Credo anche che avesse un motore nella bicicletta", ha detto Jean-Pierre Verdy in un comunicato ripreso da "Le Parisien".
LANCE ARMOSTRONG, LE ACCUSE DI DOPING TECNOLOGICO DI VERDY
"Ho ancora in testa le immagini di una tappa di montagna dove ha lasciato tutti a terra. Alla fine della tappa, ho chiamato gli specialisti che conosco e loro non capivano come avesse fato una simile prestazione, non giustificabile nemmeno con l'uso dell'epo. Non e' stato l'epo a fare la differenza", ha aggiunto l'ex capo dell'agenzia antidoping francese. Le affermazioni di Verdy, pero', sono tutte da dimostrare: non ci sono prove infatti di questo presunto "doping tecnologico" dello statunitense.