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Mancini, mamma: "Non ha mai superato la morte di Vialli. Dimissioni? Me l'ha detto mia cugina"

di Redazione

Mancini, governatore Marche: "Resta nostro testimonial". Abodi: “Era al centro dei progetti sulla Nazionale, un addio così non è normale”

La mamma di Mancini, 'non ha mai superato la morte di Vialli'

"Delle dimissioni non sapevo niente. L’ho saputo da mia cugina. Sono rimasta sorpresa anche io". Così la mamma di Roberto Mancini, Marianna Puolo, in merito alla decisione del figlio di lasciare la panchina della Nazionale. "Noi con Roberto non parliamo mai del suo lavoro -prosegue la madri di Mancini al 'Quotidiano Nazionale'-. È stato sempre così il nostro rapporto. Ci interessa solo che stia bene. Lui è una persona molto onesta e generosa. Roberto è una brava persona, con un cuore grande. Non ha mai veramente superato la morte di Gianluca Vialli. Era legatissimo a lui".

Mancini, governatore Marche: resta nostro testimonial

"Roberto Mancini resta il testimonial delle Marche": lo ha assicurato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in un'intervista al Corriere Adriatico all'indomani delle dimissioni del ct azzurro. "Non solo perché ha un contratto con noi fino al 2025, ma soprattutto perché rimane lo sportivo marchigiano più famoso nel mondo, insieme a Valentino Rossi", ha aggiunto Acquaroli che si è detto "dispiaciuto" di una decisione che comunque rispetta.  "Non so dove andrà ad allenare, tuttavia se la sua scelta fosse di andare in Inghilterra, in Francia o in Arabia Saudita, la funzione di Mancini testimonial delle Marche verrebbe addirittura esaltata", ha osservato il presidente della regione, "siccome il progetto di promozione turistica che stiamo facendo crescere è di portare i turisti dall'estero alle Marche, Mancini è il testimonial perfetto". 

Abodi, Mancini era al centro dei nuovi programmi

"Solo il tempo dirà se è stato un bene o un male". Lo dice in una intervista a Il Giornale, il ministro per lo sport Andrea Abodi, commentando le dimissioni di Roberto Mancini da Ct della Nazionale di calcio. "Le dimissioni via pec - spiega -  sono un gesto importante e delicato. Le scelte vanno rispettate, ma vanno contestualizzate, perché sennò tutto è relativo. Non è il mio ruolo dire perché Mancini non è più il ct dell'Italia". Il ministro poi aggiunge: "A un mese da importanti partite per le qualificazioni europee c'è da correre ai ripari, e in fretta. Non solo per la nazionale ma per tutto il movimento è importante qualificarsi ai prossimi Europei". Il ministro rileva: "Erano stati appena varati dei programmi, Mancini aveva allargato la sua influenza su tutte le nazionali, evidentemente c'erano dei piani. Che una settimana dopo vada tutto all'aria non può essere normale".