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Maradona, la vittoria più importante arriva post morte: "Non era un evasore"
Diego Armando Maradona (foto Lapresse)

Maradona, la sentenza della Cassazione. Ha battuto Equitalia, non evadeva le tasse in Italia

Diego Armando Maradona ottiene l'ennesima vittoria della sua carriera, ma questa volte non potrà godersela perchè è morto. Una sentenza della Corte di Cassazione, infatti, ha messo fine ad una vicenda che ha tormentato il fuoriclasse argentino, la battaglia con il Fisco italiano. La sezione tributaria della Corte di Cassazione - si legge su Il Mattino - ha accolto il ricorso presentato nell’interesse di Diego Armando Maradona e ha fischiato così forse definitivamente la fine della partita senza esclusioni di colpi tra Maradona ed Equitalia. La storia è nota e ha inizio nella metà degli anni ’80, quando Maradona a Napoli era il Pibe de Oro e i suoi compensi raggiungevano cifre miliardarie. Si ipotizzò che alcuni diritti di immagine versati a società estere fossero un modo per mascherare stipendi al fine di sottrarli al Fisco italiano.

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L’accusa - prosegue Il Mattino - coinvolse non solo Diego ma anche la società Calcio Napoli e altri due campioni azzurri, Alemao e Careca. Per tutti la questione si risolse con il condono e l’estinzione del debito. Per Maradona, invece, no. E da allora va avanti una battaglia legale che ancora continua, a distanza di oltre tre anni dalla morte del calciatore argentino. Oggi la Cassazione dà ragione a Maradona e rimanda tutto alla commissione tributaria regionale, che dovrà esprimersi nuovamente sulla vicenda. In caso di giudizio negativo definitivo, l’eventuale debito residuo in sospeso ricadrebbe sulle spalle degli eredi. Ma per l'avvocato Angelo Pisani "questa sentenza è la svolta definitiva. Ora chiederemo un maxi risarcimento".

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