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Coronavirus e meteo, il clima può influire sull’epidemia? Parla l'esperta

Coronavirus e meteo, l'esperta: “Temperature e Covid-19: molte le variabili da considerare”

Coronavirus e meteo, il clima può influire sull’epidemia? Parla l'esperta

Coronavirus e clima: il meteo influisce? Nell’analizzare gli scenari dell’epidemia che ha investito l’Italia, uno degli aspetti di cui si sente più parlare è la possibile connessione tra variazioni meteorologiche e Coronavirus. Ci si chiede, cioè, come si comporterà il virus con l’arrivo della bella stagione. La speranza è una: che il caldo possa depotenziare, quando non fermare, la diffusione del virus. 

Coronavirus e meteo, l'esperta: “Temperature e Covid-19: molte le variabili da considerare”

Secondo Sara Mazzilli, dottoranda in Data Science applicata all’epidemiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, non è possibile dire sin d’ora come questo virus reagirà ai cambiamenti climatici perché è la prima volta che si ha a che fare con esso. Al momento, infatti, è possibile solo ipotizzare, sulla base dell’esperienza passata con altri virus, come si comporterà il Covid-19. 

In particolare, guardando le previsioni dei prossimi giorni, “il Paese - dice Mattia Gussoni de iLMeteo.it - sarà alle prese con le precipitazioni, anche sotto forma di temporali, attese per questo weekend, specie al Nord in estensione poi a parte dei settori adriatici. Una svolta, soprattutto considerando che arriviamo da un inverno con pochissime precipitazioni e temperature sempre oltre le medie”.

“Le piogge - spiega Sara Mazzilli - e più precisamente l’elevata umidità, rallentano la circolazione di virus come quello dell’influenza nell’ambiente e però in luoghi chiusi, dove avvengono la stragrande maggioranza dei contagi, è comunque facile che una persona infetta trasmetta il patogeno. In questo senso, la bella stagione può attenuare il virus perché - dice l’esperta - nonostante non sia possibile stabilire fin d’ora che effetti avrà il caldo sul Covid-19, l’aumento delle temperature cambia radicalmente i nostri comportamenti: durante l’inverno le persone passano più tempo in luoghi chiusi a stretto contatto, quindi hanno maggiore probabilità di respirare aria contagiata da qualcuno che ha l’influenza e così di contrarre il virus, mentre d’estate siamo più spesso all’aria aperta o a contatto con la natura e questo ci pone più a rischio di contrarre, ad esempio, un’infezione veicolata dalla puntura di un insetto”. 

Ma quando arriverà il caldo? “Domenica la perturbazione sfilerà via veloce verso la Grecia con ultime piogge deboli mattutine su Puglia e Basilicata - dice Mattia  Gussoni de iLMeteo.it - mentre sul resto d'Italia arriverà l’alta pressione. L’anticiclone, invece, caratterizzerà il tempo della prossima settimana con sole prevalente e temperature in deciso aumento fin verso i 20°C in tante città, anche se poi, intorno al 20 marzo, potrebbe verificarsi un calo termico. Ma dovrebbe trattarsi di una fase piuttosto breve” spiega l’esperto. 

L’arrivo del caldo, anche in vista dell’estate, è una buona notizia? “Potrebbe esserlo - risponde l’esperta - Nella nostra area climatica, molti dei virus che infettano le vie respiratorie seguono una stagionalità, ovvero i casi di infezione diminuiscono con l’arrivo della bella stagione. Numerosi esperti sostengono che sarà così anche per il Coronavirus”. Ma aggiunge: “Non dobbiamo dimenticarci che la popolazione non è mai entrata in contatto con il Covid-19 e sviluppato anticorpi contro questo nuovo virus. Quindi, anche qualora il Coronavirus seguisse una stagionalità, è probabile che continueremo a vedere anche in estate un maggior numero di casi rispetto ad altre malattie infettive che il nostro sistema immunitario ha già avuto modo di conoscere”.