Milan, Fassone: "Atteggiamento sbagliato va cambiato rapidamente"
SAMPDORIA-MILAN - MONTELLA, INSUFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA AGONISTICO E TECNICO
Sampdoria-Milan, Fassone: Atteggiamento sbagliato, va cambiato rapidamente
"E’ mancata un po’ di autostima? Sì, ed è una cosa che si costruisce col tempo, purtroppo l’autostima non è una cosa che arriva da un giorno all’altro, arriva con i risultati". E' l'opinione di Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, dopo la sconfitta in casa della Sampdoria. "Noi arrivavamo comunque da nove vittorie in dieci partite, quindi è chiaro che la confidenza ci sarebbe dovuta essere, quella confidenza che poi in realtà in campo non si è vista e che mi auguro arrivi quanto prima", ha spiegato ai microfoni di Sky Sport. "Davanti ad avversari più attrezzati il Milan non riesce a fare la partita? Non so se sia una questione di avversario di maggiore livello", ha spiegato Fassone. "Credo che la Sampdoria non sia dello stesso livello del Milan, sono un uomo di numeri e quindi so che la Sampdoria ha un fatturato che è un terzo del nostro e stipendi che sono un terzo dei nostri, è diversa la Sampdoria dalla Lazio". "Giampaolo - ha proseguito - è stato bravissimo, ha impostato una partita in cui ci ha imbrigliato, impedendoci di giocare, non ci ha quasi fatto uscire dalla nostra metà campo per 60-70 minuti, quindi sicuramente a loro vanno fatti i complimenti, ma il Milan è più forte della Sampdoria e deve approcciare queste partite con uno spirito diverso". "Quanto tempo ci siamo dati per vedere il vero Milan? Certamente ci aspettavamo degli ostacoli e certamente ci aspettiamo che i primi sei mesi siano più complessi dei secondi sei mesi, per tutte le ragioni che abbiamo spiegato più volte", ha chiarito l'ad rossonero. "La squadra è molto giovane, è in costruzione, molti giocatori sono nuovi e devono apprendere e imparare a giocare insieme, quindi sapevamo e siamo preparati al fatto che questi ostacoli ci siano, ci si presenteranno davanti e la seconda parte del cammino in teoria dovrebbe essere più semplice".
"Quello che oggi non ci è piaciuto - ha osservato Fassone - è stato l’atteggiamento, che non può avere degli alibi alle spalle e che deve essere cambiato rapidamente". Proiettandosi ai prossimi impegni contro Roma ed Inter l'ad non si dichiara preoccupato: "Credo che giocare contro avversari di questo rilievo incida poi sull’aspetto comportamentale e attitudinale in un certo modo, quindi mi aspetto che quelle partite siano certamente affrontate con un atteggiamento diverso da quello di oggi. Poi resta il fatto che sono avversari forti, ma è giusto che impariamo a misurarci con avversari forti se vogliamo arrivare in Champions League, sono i nostri avversari più diretti e dobbiamo dimostrare sul campo di essere alla loro altezza". "La prima volta in stagione che sono arrabbiato? Sono deciso oggi e siamo arrabbiati oggi, e ho ritenuto opportuno venire qui proprio per far comprendere che queste non sono sconfitte che dobbiamo considerare come routine", ha chiarito Fassone. "Il Milan quest’anno non deve abituarsi a perdere, non deve perdere due partite su sei in campionato con avversari che sulla carta sono, come oggi, più deboli di noi. Questo - ha concluso - è un aspetto molto importante di cui tutti in società, me per primo, dobbiamo tenere conto".
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SAMPDORIA-MILAN - MONTELLA, INSUFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA AGONISTICO E TECNICO
"Non ci siamo piaciuti, siamo stati insufficienti sul piano agonistico e anche su quello tecnico: non avevamo tranquillità e lucidità per giocare". E' l'analisi dell'allenatore del MILAN Vincenzo Montella dopo la sconfitta per 2-0 contro la Sampdoria. "Dobbiamo capire perché è successo, ma non credo sia una bocciatura per il gruppo o per qualcuno in particolare -aggiunge il tecnico rossonero ai microfoni di Premium Sport-. Siamo in crescita e può succedere, ma dobbiamo reagire e continuare a lavorare perché siamo un gruppo di qualità. Siamo stati al di sotto dei nostri standard sotto tutti i punti di vista: eravamo scarichi mentalmente, forse ho sbagliato io a non capirlo ma evidentemente qualcuno ha pagato le tante partite ravvicinate".
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