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Mourinho "il tempo sta scadendo". Crisi col Chelsea. Panchina traballa

Tre sconfitte in cinque gare di Premier League (4 punti in 5 partite e 12 gol presi, peggiore difesa del campionato), con il Manchester City che già vola a +11: per il Chelsea è crisi nera. D'altronde la stagione era partita male già a inizio agosto, quando l'Arsenal dell'odiato Wenger aveva strappato il primo trofeo della stagione a Mourinho (1-0 per i Gunners e vittoria del Community Sheild).

"The clock is ticking", scriveva nelle scorse ore il Mail on Sunday a proposito di Josè Mourinho. La sensazione è che Roman Abramovich potrebbe perdere la pazienza. Pare un dejà-vu del 2007, quando lo Special One subì l'onta dell'esonero proprio nel mese di settembre (era il 20) al termine di un match pareggiato in casa contro il Rosenborg al debutto in Champions League.

Mancano i risultati e non sembra che la squadra riesca a rispondere agli stimoli di Mourinho. Senza dimenticare le polemiche, a cominciare dalla frattura con la dottoressa Carneiro (rischio tribunale) e la tensione con la società per la campagna acquisti estiva. Non a caso, il tecnico portoghese a proprosito dell'arrivo del difensore del Nantes Djilobodji commento con un "non è un acquisto voluto da me".

Possibile esonero? "Non avverto alcuna pressione. I risultati sono i peggiori di sempre della mia carriera, non sono felice ma sto gestendo bene la situazione. La priorità è continuare a fare quello che stiamo facendo. Come mi sento a essere l'allenatore del Chelsea? E' un piacere, un onore e un motivo di gioia ogni giorno", ha detto Mou dopo i brutto ko di sabato contro l'Everton.

Il contratto è sino 2019, ma se dovessero continuare a mancare i risultati... Intanto non bisogna sbagliare con l'esordio in Champions contro il Maccabi Tel Aviv (e qui tornano i fantasmi del Rosenbrog). E sabato attenzione alla rivincita contro Wenger e l'Arsenal...