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Omicron, spunta il fronte SerieA. Draghi: "Stop o porte chiuse". No del calcio

Battaglia sugli stadi tra governo e calcio. Il premier chiede a Gravina di chiuderli, altrimenti lo farà lui. "Danno incalcolabile". A rischio Inter-Juventus?

Calcio: Draghi chiama Gravina, ipotesi stadi a porte chiuse

"Chiudeteli voi o li chiuderemo noi". Il braccio di ferro sul calcio, come scrive Repubblica, è cominciato. Ipotesi di stadi a porte chiuse per la Serie A. O, in alternativa, lo stop di due settimane. In Lega Calcio si doveva parlare della situazione dei diritti audiovisivi nell'area del Medio Oriente e del Nord Africa ma, come era facilmente prevedibile, il tema principale di cui hanno parlato le societa' di Serie A e' stato quello relativo all'emergenza Covid in ottica campionato. L'aspetto più importante e' stato quello relativo alla telefonata che il premier Mario Draghi ha fatto al presidente della Federcalcio Gravina, telefonata il cui contenuto e' stato poi riportato nell'assemblea della Lega Serie A dal numero uno di Via Rosellini Dal Pino a tutti i presidenti. 

Il calcio dice no e va avanti a porte aperte

Nel colloquio, Draghi ha manifestato la preoccupazione del Governo in merito ai numeri sempre piu' pesanti della pandemia, denunciando notizie su come il mondo del calcio intende affrontare le settimane. Gravina ha ribadito lo stop ai campionati dalla Serie B al calcio giovanile e dilettantistico (se pur con tempi differenti, la B ripartira' il 14 gennaio), ma ha anche fatto presente che la Lega Serie A non intende fermarsi, come e' stato anche ribadito nella successiva nota diramata al termine dei lavori. Dal Pino, in assemblea, ha anche proposto ai presidenti di valutare l'ipotesi di un'autoriduzione spontanea della capienza degli stadi, anche se per il momento le societa' hanno espresso parere negativo. Il rischio, come ha fatto capire lo stesso Draghi a Gravina, è che se la situazione peggiorasse il Governo potrebbe decidere di far disputare le gare a porte chiuse. 

Draghi vuole chiudere gli stadi, preoccupazione per la Supercoppa Inter-Juventus

Lo stop è un'ipotesi che renderebbe impossibile riprogrammare tutte le partite, con un calendario già stressatissimo, bisogna svuotare gli impianti. Finirà per disporlo il governo, obbligando a un limite massimo di 5 mila presenze: l’immagine di tifosi senza mascherina, che non rispettano il distanziamento, mentre gli ospedali non sanno dove ricoverare i malati, infastidisce non poco. E mercoledì è in programma la Supercoppa tra Inter e Juventus, che promette di portare a San Siro circa 35 mila persone: il veicolo migliore per far circolare sugli schermi di tutta Europa un’immagine sbagliata dell’Italia.