Sport

Spalletti "rispetti giornalisti”. Il Consiglio nazionale dell’Ordine tuona

L’ordine dei giornalisti di nuovo contro Spalletti: “Ancora accuse fuori luogo”

Spalletti "rispetti giornalisti”. Il Consiglio nazionale dell’Ordine tuona


“L’Associazione allenatori richiami il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, al rispetto delle regole che salvaguardano il corretto rapporto con i giornalisti”. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti torna sulle dichiarazioni rilasciate domenica dall’allenatore giallorosso nella sala stampa dello stadio di Genova, che, scrive l’ordine, “suonano come pretestuose, gratuite e totalmente fuori luogo nei confronti dei colleghi della stampa romana che quotidianamente seguono le vicende della squadra giallorossa, avendo come unico obiettivo una informazione corretta e puntuale”.

“Ancora una volta Spalletti ha dimostrato l’incapacità di sostenere con i giornalisti un confronto civile e dialettico”, ha scritto il Cnog. “Ci auguriamo che questa sia l’ultima occasione in cui il Consiglio dell’Ordine è costretto a prender posizione per tutelare il sacrosanto diritto dei giornalisti di fare il loro mestiere, senza essere accusati di parzialità o, peggio ancora, di destabilizzare l’ambiente”.


SPALLETTI, IRONIA CONTRO I GIORNALISTI DOPO GENOA-ROMA


Spalletti aveva preso un tono ironico rivolgendosi ai giornalisti romani: “Non c’è nessuno di quelli che tutti i giorni buttano tutto all’aria? Dove sono, ma come mai? Gli è andata male oggi…”.


SPALLETTI CONTRO I GIORNALISTI: IL PRECEDENTE TRA LUI, MAIDA E IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI


A ottobre c'era stato un battibecco tra il giornalista del Corriere dello Sport, Roberto Maida, e l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, che, durante la conferenza stampa post match contro il Palermo, aveva manifestato in modo palese la sua insofferenza per le domande del giornalista sull’aria che si respira a Trigoria.

“Ancora la stessa manfrina?”, era sbottato Spalletti, mettendosi le mani in faccia e prendendo a testate il tavolo, per poi accusare alcuni giornalisti di “fare il loro lavoro giocando contro la Roma”.

Anche in quel caso il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti aveva stigmatizzato l'atteggiamento di Luciano Spalletti: "Solidarietà al collega Roberto Maida, giornalista del Corriere dello Sport, al quale l’allenatore della Roma Luciano Spalletti ha rivolto l’accusa di manovre opache contro la società di calcio, a fronte di una semplice domanda su un argomento peraltro sollevato dallo stesso allenatore”, ha scritto l’Ordine in una nota, stigmatizzando il comportamento dell’allenatore e ricordando “che anche il calcio ha bisogno di libertà, cultura, educazione e rispetto dei ruoli”.

E Spalletti aveva controreplicato. “Il comunicato mi accusa di certe cose, ma c’è stata una interpretazione personale degli episodi”. “Se volete si fa anche più diretta. Quando è venuto El Shaarawy ho letto titoli tipo: ‘A che serve il Faraone?’. Ho visto partite giocate male o bene da qualcuno, poi leggo: ‘Ciao Dzeko’. Nainggolan spera che lo stadio sia pieno, poi leggo che se l’e’ presa con i tifosi della Roma. Oppure ‘Totti purga Spalletti’. La notizia è che ha vinto la Roma, non che ha purgato me”. “C’è un’interpretazione personale di quelli che sono i fatti”, ha detto. “La libertà di stampa guai a chi me la tocca”, ha concluso, “deve essere totale”.