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Superlega: Infantino sapeva? Il dossier che getta sospetti sul numero 1 Fifa

Lorenzo Zacchetti

A parole ha condannato il progetto dei 12 club, allineandosi con il "nemico" Ceferin, ma un documento riservato dipingerebbe uno scenario molto diverso...

Infantino ha segretamente appoggiato la nascita della Superlega?

L’incredibile vicenda della Superlega assomiglia ogni giorno di più ad un’avvincente spy-story, nella quale la lotta per il potere passa per colpi bassi, giuramenti traditi e amicizie infrante sull’altare dell’interesse economico. In particolare, sono tesissimi i rapporti tra Alexander Ceferin, Presidente della Uefa, e Andrea Agnelli, Presidente della Juventus, che pure aveva scelto l’avvocato sloveno come padrino della sua ultima figlia. 

In questo scenario è finora rimasto sullo sfondo l’uomo più potente del calcio mondiale: Gianni Infantino (all’anagrafe Giovanni Vincenzo Infantino), Presidente della Fifa. Il manager svizzero, di origine italiana, è però stato chiamato in causa da “Le Monde”, che ha pubblicato una ricostruzione molto curiosa sul progetto della Superlega. Il noto giornale francese ha messo le mani su un dossier breve ma eloquente: 10 pagine di appunti operativi che dall’inizio di gennaio circolavano tra gli addetti ai lavori, nel quale si delineano le premesse dello “strappo” dei 12 club, insieme ad un piano di revisione del mondiale per club. L’ipotesi del nuovo format parlava di un allargamento a ben 32 squadre, con una lista di squadre qualificate che, spiega il documento, “viene preparata insieme a W01”

Che cosa significa questa sigla? Forse “World 1”, il numero uno al mondo? Secondo Javier Tebas, presidente della Lega spagnola, il nome in codice corrisponderebbe proprio a Infantino, che però nelle sue dichiarazioni ufficiali è stato nettamente contrario alla Superlega: “Come Fifa, possiamo soltanto disapprovarla: è un negozio chiuso, una fuga dalle attuali istituzioni, dalle leghe e dalle associazioni. È fuori dal sistema. Non c’è alcun dubbio sulla disapprovazione della Fifa". 

La Fifa si fonda infatti su un sistema “a piramide”, che prevede la possibilità per qualunque squadra di salire (ma anche di scendere) di livello. E la Fifa non è certo un’organizzazione da poco: sono molti di più i Paesi che vi aderiscono con le loro federcalcio nazionali (221) di quelli che invece fanno parte dell’ONU (193). 

Per ben 17 anni il governo del calcio mondiale è stato saldamente nelle mani di Joseph Blatter, costretto a dimettersi dopo solo quattro giorni dalla sua ultima rielezione, in seguito a uno scandalo di corruzione che ha coinvolto anche Michel Platini. Molto amico dell’ex juventino, Infantino lo aveva sostenuto nella salita alla presidenza della Uefa contro Lennart Johansson, che peraltro era stato il suo mentore. E, mentre Platini era fuori dai giochi per le già citati vicissitudini, Infantino ha preso il posto di Blatter dopo aver battuto al secondo scrutinio il suo rivale più accreditato: il sultano Salman Bin Ebrahim Al-Khalifa. L'avvocato svizzero è nato 51 anni fa a Brig, nel Canton Vallese, a due passi da Visp, il paese natale di Blatter, da genitori emigrati dalla Calabria.