Sport

Totti: "Addio Roma non è stato colpa mia. Avevo l'ok di Antonio Conte. Poi..."

TOTTI, 'PRESIDENTI E ALLENATORI PASSANO, LE BANDIERE NO. ROMA. O BALDINI O ME E MI SONO FATTO DA PARTE. DE ROSSI? ANDAVA RISPETTATO""

Totti incontra la stampa al Coni e annuncia le ragioni che hanno portato al suo addio alla Roma dopo 27 anni. Una separazione che avviene nell'anniversario dello scudetto vinto da Totti.

ROMA. TOTTI "DI FRANCESCO VOLEVA 4-5 GIOCATORI E NON ARRIVATI"

"Dopo la semifinale di Champions, Di Francesco aveva chiesto 4-5 giocatori e non glieli hanno mai presi". Lo rivela Francesco Totti, durante la conferenza stampa al Coni. Nemmeno l'ex capitano veniva ascoltato a riguardo: "Tornavo dalle vacanze il primo anno che ho smesso, mi hanno chiesto di un giocatore e ho detto che in quel momento non poteva fare bene alla Roma, perche' Di Francesco giocava col 4-3-3, perche' aveva avuto tremila infortuni, pensavo si dovesse andare su un altro giocatore, avrei fatto un'altra scelta e ci avrei azzeccato. Ma alcuni dirigenti mi hanno accusato di dire sempre di no".

ROMA. TOTTI "QUALCHE DIRIGENTE CONTENTO DOPO SCONFITTE"

"Vedere qualche giocatore ridere dopo le partite ti fa girare le palle. Oppure qualche dirigente che e' contento che la squadra perde. Non faro' mai nomi neanche sotto tortura: ma e' la realta'. Se hai queste persone dentro Trigoria non vai da nessuna parte. Se sei unito non deragli, vai diritto".

ROMA. TOTTI "IN DUE ANNI MAI SENTITO PALLOTTA O BALDINI"

"In due anni non ho mai sentito nessuno, ne' Pallotta, ne' Baldini. Che devo pensare? Che sono benvoluto?". Cosi' Francesco Totti, in conferenza stampa al Coni per comunicare le sue dimissioni dalla Roma. "Se Pallotta restasse altri 15 anni? Spero possano vincere quello che hanno sempre detto, lo dicono da 8 anni, speriamo non passino altri dieci", ironizza Totti, che sulla possibilita' che un giorno Malago' diventi presidente della Roma aggiunge: "Magari mi chiamera' e avro' tutte le porte aperte, un po' piu' di potere".

TOTTI, 'ARRIVATE ALCUNE OFFERTE DA SQUADRE ITALIANE, UNA QUESTA MATTINA. JUVENTUS? NON ESAGERIAMO'

"Ora che lascio la Roma non rimarrò certo disoccupato. Ho tante offerte: l'ultima l'ho ricevuta questa mattina da una squadra italiana". Francesco Totti spiega che il suo futuro fuori dal club giallorosso non lo vedrà senza far nulla. Fa sapere di essere stato cercato anche da un club italiano. Alla domanda provocatoria se sia la Juventus, la risposta del vecchio capitano: "Beh... adesso non esageriamo. Anche per rispetto dei tifosi della Roma".

ROMA, TOTTI, 'CON MALAGO' PRESIDENTE ROMA SICURAMENTE TORNEREI'

"Se Malagò un giorno dovesse diventare presidente della Roma sicuramente mi chiamerebbe. Anche perché tutti dicono che è mio amico, quindi avrò tutte le porte aperte, avrò un po' più di fiducia e di potere''. Così Francesco Totti a chi gli domanda di una eventuale e futura acquisizione della Roma da parte dell'attuale presidente del Con

ROMA. TOTTI "SONO STATO UN PESO PER QUESTA SOCIETA'"

"Sono stato un peso per la societa', un personaggio troppo ingombrante, sia da calciatore che da dirigente".

ROMA. TOTTI "A PALLOTTA ARRIVA UN DECIMO DI VERITA'"

"Ci sono persone che non vogliono che stia la' dentro. Molte cose Pallotta non le sa e si fida di queste persone. Conosco Trigoria come le tasche dei jeans, so per filo e per segno come va gestita Trigoria. A Boston arriva un decimo di verita'".

ROMA. TOTTI "FOSSI PRESIDENTE AFFIDEREI TUTTO A ME E DE ROSSI"

"Se io fossi il presidente della Roma e ho due bandiere come Totti e De Rossi gli darei in mano tutto. Pallotta si e' circondato di persone sbagliate e tutt'ora e' cosi', lui ascolta solamente quelle persone. Se io sbaglio per otto anni, una domanda me la posso fare?".

ROMA. TOTTI "BALDINI PREFERIVA SARRI, NON VOLEVA CONTE"

"Sarri? Mai contattato. Era un suo pallino. Non so quali fossero i suoi obiettivi o le sue valutazioni, so solo che Sarri era un pallino di quella persona". 'Quella persona', che Francesco Totti non cita, e' Franco Baldini. L'ex capitano si era speso per Conte, "avrebbe dovuto fare una rivoluzione e lui non voleva fare una rivoluzione ma una continuazione". "Fonseca? Deve trovare ambiente tranquillo, sereno, una strada percorribile, senza intoppi", l'auspicio di Totti.

ROMA. TOTTI "DE ROSSI? ANDAVA RISPETTATO"

"Addio di De Rossi? Gia' da settembre dissi ad alcuni dirigenti che bisognava dirglielo subito perche' lui e' il capitano della Roma e va rispettato, e' una bandiera. Tutti mi dicevano si, abbiamo un anno davanti e valutiamo. Poi ha avuto infortuni e altri problemi, la cosa si e' complicata. Monchi si e' dimesso, in quel momento era passato in secondo piano". Queste le parole di Francesco Totti sull'addio di Daniele De Rossi. "Il problema di Trigoria e' che le cose vanno fatte subito - ha proseguito l'ex capitano giallorosso - ma la gente ha paura. Io a Daniele ho parlato da amico, gli ho detto 'guarda oltre che per me penso che e' l'ultimo anno'. In quel momento gli parlavo da amico e gli davo dei consigli per fargli aprire gli occhi. E il problema infatti e' arrivato, come e' successo con me. Non riesco a capire se questa cosa e' voluta o perche' non ci pensano: se e' voluta e' brutta".

ROMA. TOTTI "TORNARE ALLO STADIO? IN CURVA SUD CON DE ROSSI"

"Se tornero' allo stadio? In alcune partite si', sono tifoso della Roma e saro' sempre un tifoso della Roma. Magari vado in curva Sud, forse la partita non la vedro' e dovro' mettermi una parrucca. Anzi no, prendo Daniele (De Rossi, ndr) e andiamo in curva Sud a vedere la partita se non va a giocare da un'altra parte". Cosi' Francesco Totti, in conferenza stampa per annunciare il suo addio alla Roma.

ROMA, TOTTI, 'CHIAMAI SOLO CONTE E AVEVO SUO OK, POI PROBLEMI'

"L'unico allenatore che ho chiamato è stato Antonio Conte, il resto è fantascienza. Mihajlovic, De Zerbi, Gattuso e Gasperini: non ho mai chiamato nessuno di loro né mandato un messaggio". Così Francesco Totti nella conferenza stampa di addio alla società giallorossa. "Di Conte ne avevamo parlato io e Fienga prima che Pallotta lo sapesse, ho detto a Guido che era l'unico che può cambiare la Roma in questo momento e lui ci aveva dato l'ok. Lo abbiamo sentito e visto parecchie volte, poi ci sono stati dei problemi e purtroppo ha cambiato idea", ha rivelato l'ex capitano giallorosso. "Mi fanno passare per quello che ha chiamato tutti e tutti gli hanno detto di no...io per stupido non ci passo. L'unica decisione che ho preso è stato Ranieri e altri dirigenti non volevano che la prendessi, oggi lo ringrazio perché lui sarebbe venuto pure a zero", ha sottolineato Totti. "Ranieri ha fatto il massimo, è un uomo vero e quando l'ho chiamato non abbiamo parlato di niente, né della squadra né dei soldi. Mi ha solo detto: domani sono a Trigoria. I romanisti devono essere fieri e infatti gli hanno dedicato un tributo. E' doveroso ringraziare Ranieri oggi".

ROMA. TOTTI "RANIERI UOMO VERO, FIENGA CI HA MESSO FACCIA"

"L'unico allenatore che ho scelto e' Ranieri, un uomo vero, che sarebbe venuto anche gratis. Quando l'ho chiamato, mi ha detto 'domani sono a Trigoria'. I romanisti devono essere fieri di questo uomo". Francesco Totti spiega di essere stato coinvolto solo nella scelta di Ranieri a livello tecnico e ringrazia il Ceo Fienga, "l'unico che mi ha detto che mi voleva direttore tecnico, l'unico che ci ha messo la faccia. Nessun altro mi ha fatto una proposta del genere, me l'ha detto tre mesi fa che mi avrebbe fatto fare il dt ma se dall'altra parte c'e' chi ti mette sempre i bastoni fra le ruote, non sono stupido".

TOTTI, 'DISSI SCUDETTO A JUVENTUS E MI HANNO CHIAMATO INCOMPETENTE'

"Bisogna essere trasparenti con i tifosi, l'ho sempre detto ai dirigenti: alla gente bisogna dire la verità. Un anno fa in un'intervista dissi che la Roma sarebbe arrivata tra quarto e quinto posto e che la Juve avrebbe rivinto lo scudetto: mi hanno detto che sono un incompetente e che distruggo i sogni ai giocatori e ai tifosi". Così Francesco Totti nella conferenza stampa di addio alla società giallorossa. "Se questo è quello che vogliono, di prendere in giro la gente, io non sono fatto così. Io sono trasparente, perché quando lo sei, sei inattaccabile. Per questo non posso stare qui dentro'', ha proseguito l'ex capitano giallorosso, che sul futuro del club ha specificato: ''Tutti sappiamo i problemi reali della società in questo momento, soprattutto per il FairPlay finanziario, che bisogna vendere giocatori entro il 30 giugno. Hanno preso questa scelta difficile di vendere i più forti ed è anche più facile prendere soldi con questi giocatori e tamponare i problemi che ci sono con il FairPlay''. Infine una frecciata al presidente Pallotta, accusato da molti di gestire la Roma dagli Usa: ''Quando non c'è il capo tutti fanno come gli pare".

ROMA. TOTTI "VASO ERA COLMO, MI HANNO VOLUTO ACCANTONARE"

"La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Il vaso si era gia' riempito, non c'e' stata un'ultima goccia ma tante cose che mi hanno fatto riflettere, mi hanno fatto pensare. Non mi hanno mai reso partecipe, mi chiamavano quando erano in difficolta': in due anni avro' fatto 10 riunioni, mi chiamavano sempre all'ultimo, come se mi volessero accantonare da tutto e dopo un po' il cerchio si stringe e subentra il rispetto verso la persona. Ho cercato in tutti i modi di mettermi a disposizione e di portare qualcosa in piu' a questa societa' ma dall'altra parte il pensiero era diverso". Lo ha detto Francesco Totti, in conferenza stampa al Coni, spiegando la decisione di dimettersi dalla Roma. "Se il vaso e' rotto, e' difficile mettere i cocci al posto giusto".

TOTTI, 'ERA MEGLIO MORIRE CHE STACCARMI DALLA ROMA"

"Staccarmi dalla Roma? Oggi potevo anche morire, era meglio". Queste le parole di Francesco Totti durante la conferenza stampa nella quale ha ufficializzato l'addio dalla Roma. "Sicuramente non ho mai fatto e mai faro' del male alla Roma, anche in questo momento", ha concluso Totti.

ROMA. TOTTI "PALLOTTA DOVREBBE ESSERE PIU' PRESENTE"

"Il giocatore trova sempre un alibi, una scusa, quando le cose vanno male si dice che manca il presidente, il ds, nessuno della societa' che ci dice le cose. E questo crea problemi alla squadra, un danno. Il presidente deve essere piu' sul posto, quando vedono il capo i giocatori, i direttori, dal primo all'ultimo, sta sull'attenti, comincia a lavorare come dovrebbe. Quando non c'e' il capo, fanno come gli pare". Lo ha detto Francesco Totti, riferendosi al presidente giallorosso James Pallotta, nella conferenza stampa in cui annuncia le dimissioni da dirigente della Roma.

ROMA. TOTTI "O BALDINI O IO E MI SONO FATTO DA PARTE"

"Con Baldini un rapporto non c'e' mai stato e mai ci sara'. Se ho preso questa decisione e' perche' penso che alla Roma ci siano degli equivoci, dei problemi interni della societa'. Uno dei due doveva uscire e mi sono fatto da parte io. Troppi galli a cantare non servono". Cosi' Francesco Totti sul suo divorzio dalla Roma. "Quando canti da Trigoria il suono non si sente perche' l'ultima parola spettava a chi era a Londra - il riferimento a Baldini - Era inutile dire che pensavi, era tempo perso".

TOTTI CONFERMA ADDIO, 'NON E' STATA COLPA MIA'

"Questa decisione non e' stata presa per colpa mia ma non sono mai stato coinvolto nel progetto tecnico", ha precisato Totti. "Ma oggi non ci devono essere le fazioni pro Totti, Pallotta o Baldini: l'unico obiettivo e' la Roma, l'amore nei confronti di questi colori".

TOTTI, 'MI SONO DIMESSO DAL MIO RUOLO NELLA ROMA'

"Alle 12.41 del 17 giugno 2019 ho mandato una mail al Ceo della Roma dove scrivo un po' di parole per me impensabili, inimmaginabili. Ho scritto: ho dato le mie dimissioni con l'As Roma, speravo che questo giorno non ci fosse mai stato, invece è arrivato questo fatidico giorno che per me è molto brutto e pesante". Lo ha detto Francesco Totti annunciando il suo addio alla Roma in una conferenza stampa al Salone d'Onore del Coni. L'ex capitano giallorosso ha sottolineato: "Non è stata colpa mia prendere questa decisione".

TOTTI, 'PRESIDENTI E ALLENATORI PASSANO, LE BANDIERE NO'

- "Oggi non ci devono essere fazioni pro-Totti o pro-Pallotta o Baldini. Ci deve essere solo la Roma e l'amore nei confronti di questi colori. Gli allenatori passano, i giocatori passano, le bandiere non passano quello no". Lo ha detto Francesco Totti annunciando il suo addio alla Roma in una conferenza stampa al Salone d'Onore del Coni.

ROMA, TOTTI: "E' UN ARRIVEDERCI, NON UN ADDIO. TORNERO' CON UN'ALTRA PROPRIETA'"

"Anche da fuori continuero' sempre a tifare Roma, e' un arrivederci, non e' un addio. E' impossibile vedere Totti fuori dalla Roma e da romanista non penso che possa succedere. In questo momento prendero' altre strade, e' un momento significativo e nel momento in cui altra proprieta' puntera' su di me saro' sempre pronto". Lo ha dichiarato Francesco Totti durante la conferenza stampa nel quale ha ufficializzato l'addio dalla Roma. "Alla gente di Roma, al popolo, devo dire solamente grazie per come mi hanno trattato - ha proseguito l'ex capitano giallorosso - Reciproco rispetto sia in campo che fuori percio' posso dire solamente di continuare a tifare questa squadra perche' va sempre onorata. Per me e' la squadra piu' importante del mondo, vederla in questo momento di difficolta' mi rattrista e mi da' fastidio. I tifosi della Roma sono diversi rispetto agli altri tifosi: la passione e la voglia che ci mettono e' talmente grande che non potra' mai finire".

ROMA. TOTTI "FUTURO? VALUTERÒ ALTRE OFFERTE E DECIDERÒ"

"Ce ne sono tante di cose che posso fare, sto valutando tranquillamente. Questo mese valutero' tutte le offerte che ci sono sul piatto e quella che mi fa stare meglio la prendero' con tutto il cuore. Se prendero' una decisione, sara' quella positiva. Di chi e' la colpa? Non sto a indicare un colpevole, e' stato fatto un percorso, non e' stato rispettato e alla fine ho fatto questa scelta". Lo ha detto Francesco Totti, annunciando le sue dimissioni dalla Roma. "Di promesse ne sono state fatte tante ma non sono state mantenute per quello che io volessi".

ROMA. TOTTI "VOLEVANO ROMANI FUORI E CI SONO RIUSCITI"

"Il pensiero fisso di alcune persone era levare i romani dalla Roma e alla fine e' prevalsa la verita': sono riusciti ad ottenere quello che volevano. Da otto anni a questa parte, da quando sono arrivati, gli americani hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte, hanno voluto questo e ci sono riusciti". Queste le parole di Francesco Totti durante la conferenza d'addio nel quale ha ufficializzato l'addio in giallorosso.

LA REPLICA DEL CLUB

"Il Club è estremamente amareggiato nell’apprendere che Francesco Totti ha annunciato di lasciare la Società e di non assumere la posizione di Direttore Tecnico dell’AS Roma. Gli avevamo proposto questo ruolo dopo la partenza di Monchi ed eravamo ancora in attesa di una risposta. Riteniamo che il ruolo offerto a Francesco sia uno dei più alti nei nostri quadri dirigenziali: una posizione che ovviamente richiede dedizione e impegno totali, come ci si aspetta da tutti i dirigenti all’interno del Club. Eravamo pronti a essere pazienti con Francesco e ad aiutarlo a mettere in pratica questa trasformazione da grande calciatore a grande dirigente. Il ruolo di Direttore Tecnico è la carica in cui credevamo potesse crescere e in cui ci siamo proposti di supportarlo durante la fase di adattamento. Nonostante comprendiamo quanto sia stato difficile per lui decidere di lasciare l’AS Roma dopo trent’anni, non possiamo che rilevare come la sua percezione dei fatti e delle scelte adottate dal Club sia fantasiosa e lontana dalla realtà. Riguardo ai ripetuti riferimenti al suo possibile ritorno con l’insediamento di una nuova proprietà, in aggiunta alle informazioni raccolte da lui stesso in tutto il mondo circa soggetti interessati al Club, ci auguriamo che questa non sia un’anticipazione inopportuna di un tentativo di acquisizione: scenario che potrebbe essere molto delicato in considerazione del fatto che l’AS Roma è una società quotata in borsa. La proprietà non ha alcuna intenzione di mettere la Roma in vendita adesso o in futuro. Auguriamo a Francesco buona fortuna per quello che deciderà di fare".