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Totti, Roberto Re: "Spalletti ha dimostrato sangue freddo e leadership"

Ennesima polemica nel calcio italiano, questa volta è il turno della Roma, in particolare le scaramucce tra Francesco Totti e l’allenatore Luciano Spalletti.  Dopo dichiarazioni al veleno del capitano per la mancata convocazione nella partita contro il Palermo ed essere stato mandato via dal ritiro, è arrivata la risposta del tecnico. Media e tifosi schierati, la vicenda ha occupato le pagine della cronaca sportiva degli ultimi giorni.

Cosa è successo? E qual è il motivo della reazione così esagerata del capitano? Il mental coach Roberto Re, uno dei maggiori esperti di mental coaching sportivo, che ha collaborato con atleti e allenatori di fama internazionale, fra cui Jessica Rossi e Roberto Mancini, oltre che autore di ‘Leader di te stesso’ (edito da Mondadori, 350.000 copie vendute), analizza la situazione: “È necessario approfondire la situazione da più punti di vista. Da quello della società, dell’allenatore e del capitano”, premette Re.

“L’errore a monte è senza dubbio della dirigenza, che ha gestito male la situazione, permettendo a Totti di convocare una conferenza stampa, gesto che potrebbe dare vita a un precedente e far sentire altri giocatori autorizzati a ripeterlo. Detto ciò Spalletti si è comportato benissimo sia prima, che durante, che dopo l’accaduto”.

Veniamo all’analisi dei fatti. “Nelle dichiarazioni post partita, Spalletti ha mantenuto sangue freddo e controllo della situazione, nessuna reazione a caldo, e non ha esasperato i toni dando addosso a Totti. Il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha messo la squadra davanti a tutto, lanciando in questo modo un messaggio inequivocabile: ‘io non faccio favoritismi, nemmeno per la bandiera della squadra e non posso permettere a nessuno di anteporsi al team”, specifica Re.
Re prosegue poi con l’analisi del passaggio successivo: “Subito dopo, Spalletti è riuscito in un’impresa quasi impossibile per recuperare la fiducia del capitano, probabilmente ferito nell’orgoglio. Come ha fatto? Ha espresso immutata stima per Francesco, dichiarando di avere le sue maglie a casa, ribadendo il suo appoggio incondizionato nei confronti delle richieste del giocatore verso la società e con l’autoironia - riportando le parole del figlio che lo riprendeva per aver ‘litigato’ col capitano”.

Re analizza infine il comportamento del capitano: “Dal canto suo, Totti ha ammorbidito la posizione, lo dimostra il fatto che si è presentato negli spogliatoi prima dell’inizio della partita Roma – Palermo, e poi sugli spalti per sostenere la sua squadra”.
“Come un buon padre di famiglia, Spalletti ha preso una decisione impopolare ma necessaria per il bene della squadra, dimostrando una leadership, una personalità e un controllo emotivo straordinari. Sono certo che il suo comportamento genererà un grande rispetto da parte di tutti i giocatori nei suoi confronti. Ora sta a Totti provare di volere il bene del gruppo. Di fatto, se il capitano si dimostrerà, come credo, all’altezza della situazione, il rapporto con l’allenatore ne uscirà rafforzato, con grandi benefici per tutto il gruppo, che potrebbe fare il salto di qualità in questa ultima tranche del campionato”, prosegue Re.

Un’ultima riflessione del mental coach riguarda gli equilibri all’interno di gruppi, come quelli delle squadre di serie A, in cui ognuno è desideroso di emergere e di farsi notare:  “Non è facile mantenere un equilibrio fra calciatori con esperienza e risultati importantissimi alle spalle, che giustamente si sentono una bandiera della squadra, e nuove leve, che hanno gambe e fame di vittoria ma spesso sono più indisciplinate. Spalletti si è dimostrato davvero in gamba poiché è riuscito non solo a mantenere la situazione sotto controllo, ma anche ad alleggerire i toni per smorzare la tensione”.